(Punishment 18 Records) Matt Hanchuck è il fondatore della band nata nel 2016 con l’ausilio di un amico. Gli inizi hanno visto Hanchuck dedicarsi a canzoni che avevano almeno venti anni che finalmente prendevano forma in una registrazione, quella che porta Wreck-Defy al primo album “Fragments of Anger” nel 2017, poi un secondo nel 2019, ovvero e “Remnants of Pain”. Ora e proprio come per “Remnants of Pain”, Matt Hanchuck collabora addirittura con Greg Christian, bassista e storico ex componente dei Testament, nonché Aaron Randall, ex voce degli Annihilator. Alla batteria Dave O’Neal. Matt Hanchuck ha scritto la musica, i testi insieme a Randall, dando così una forma thrash metal al materiale. I Wreck-Defy per certi versi ricordano nei suoni per le chitarre affilate e in continuo fermento proprio gli Annihilator – del resto Matt è canadese quanto l’illustre Jeff Waters –, forse anche gli Exodus ma sempre in fatto di suoni. Dunque i Wreck-Defy fanno parte di quel thrash metal nel quale le frequenze alte sparino con autorità nella gamma sonora. Al netto di tali dettagli, “Power That Be” è del thrash metal fatto in maniera personale. Randall, Hanchuck e gli altri non lasciano troppo spazio ai rimandi e anzi oltre a sparare contro l’ascoltatore un sound affilato, mettono in opera anche qualche pezzo dal minutaggio sostenuto. Tanto che partendo con il trittico iniziale, “Beyond H8”, la title track e “Skin”, l’ascoltatore ha già vissuto oltre quindici minuti di album, il quale dura in totale oltre cinquanta minuti. Proprio “Skin” è tra le cose migliori di “Power That Be”, rientrando di fatto nelle composizioni dal minutaggio canonico, con poco più di quattro minuti e mezzo. Assoli fulminanti ovviamente, riff mutevoli, strutturati e il drumming di O’Neal assolutamente letale. L’album è qualcosa per il qaule vale ancora oggi la pena di ascoltare il thrash metal fatto nei giorni nostri.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10