(Art Gates Records) Gli argentini Wulfshon hanno un’indole musicale vicina a quella scandinava. Geograficamente all’esatto opposto di dove si trovano, loro incidono questo debut album nel 2011 e che ora pare riesca ad avere l’adeguata spinta promozionale in Europa. “Prinnit Mittilagart” è il successore di due EP, oltre ad essere un progetto musicale che vede all’inizio la band nascere come un progetto solista di Matías Taubas Oyola. Musicalmente i sudamericani si assestano su un death/black metal dalle radici pagan e dove la genetica del riffing alterna impostazioni svedesi ed altre più tipicamente di natura norvegese, nelle situazioni black metal. Il sound ha un buon equilibrio sonoro, nessuno strumento è penalizzato e nel complesso “Prinnit Mittilagart” risulta potente e una produzione “perfettina”. Alcune trame epiche, “The Calling of the Ancestral Blood”, “Frozen Throne” e “Natura Obscura”, si dimostrano di buon gusto, mentre non mancano ovviamente soluzioni più agguerrite e aggressive, come “Son of Wolves” e “Death in the Light”. Il combo di Buenos Aires ha da migliorarsi, non sono tra i migliori che il genere possa offrire, ma contestualizzandoli nella scena da cui provengono e il fatto che questo è il primo full length, allora si deve ammettere che la band sta iniziando a padroneggiare la materia pagan metal e probabilmente porteranno il proprio cosmo artistico ad espandersi ancora.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10