(autoprodotto) Salutammo i francesi Wyld un paio di anni fa, dopo la release di quel crudo ma interessante “Stoner EP” (recensione qui)… ed ora rieccoli alla carica con il debutto, il quale contiene dieci ottime canzoni, comprese delle nuove versioni di tre tracce presenti nell’EP dell’epoca. Sicuramente un passo avanti enorme in questi due anni, sia per qualità del suono che per maturità compositiva, tanto che le canzoni “vecchie” suonano più fresche, più dinamiche, più coinvolgenti… risultano quasi irriconoscibili! L’album stesso è meno sballato, meno spensierato e brani come “Hyperion” denotano una certa profondità, un tono riflessivo, marcatamente più oscuro ed impegnato. Ovviamente a livello stilistico siamo sempre in quei territori invasi da act come i Black Label Society con dettagli più violenti, più diretti e pesanti ma l’insieme è composto da musica pesante, più tetra e sicuramente meno rilassata: la band è cresciuta, ha imparato tanto (grazie ai moltissimi concerti) ed ora è possibile riconoscere uno stile personale che non li propone più come “un’altra versione di qualcosa di noto” , ma come una band dallo stile decisamente più identificativo ed ispirato.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10