(Listenable Records) È risaputo come nell’ambito della scena musicale metal la Gran Bretagna non sia la patria del thrash metal. Per quanto il genere abbia attecchito nell’Isola come testimoniano nei decenni le vendite e l’affluenza ai concerti, una scena concretamente solida il Regno Unito di suo non l’ha mai sviluppata. Però “c’è del buono in UK” in fatto di thrash metal e una vecchia gloria sono i Xentrix che fino a metà degli anni ’90 hanno creato una discografia rispettabile. La band si fermò attorno al 1997 e si riformò negli anni 2000 ma concretamente registrò e pubblicò il primo album dopo 23 anni dal precedente, intitolandolo “Bury the Pain”. A tre anni di distanza da quell’album gli inglesi Xentrix ritornano spalleggiati proprio come il precedente album, dalla francese Listenable Records con un nuovo e fiammante lavoro. Rispetto ai fasti del passato, sono presenti in formazione il batterista Dennis Gasser e il chitarrista Kristian “Stan” Havard. Il precedente vocalist e chitarrista della band Christ Astley, ha lasciato la musica già all’epoca della sua fuoriuscita e dal 2019 prende il suo posto Jay Walsh che vanta collaborazioni con Blaze Bayley. Il basso è per Chris Shires. Si, un fiammante settimo album quello degli Xentrix, perché in esso si nota una band con idee e buone canzoni di thrash metal, uno stile fresco, rispettoso del genere e non necessariamente sovraccaricato dall’old style. “Seven Words” risulta attuale come può esserlo oggi un nuovo album dei Testament o uno degli Overkill per esempio. Il thrash metal è dinamico, lucido, senza troppi fronzoli, con le dovute misure per arrangiamenti snelli e che al contempo articolino i pezzi senza privarli di potenza, aggressività e di melodie. Queste ultime poi sono sviluppate in maniera breve, dando loro uno spazio esiguo ma tale da renderle immediate. Spicca “Everybody Loves You When You’re Dead” tra i pezzi più riusciti e tra questi di sicuro c’è anche l’opener “Behind the Walls of Treachery”, “Kill and Protect”, poi è doveroso segnalare “Billion Dollar Babies” del buon Alice Cooper, tra gli undici pezzi che compongono questo ottimo album di quasi 50’.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10