(Hokuto Empire) Gradito ritorno per i bergamaschi Zaburon, band che nel 2004 aveva impressionato gli appassionati di musica estrema con il notevole debutto “Sic Bellum Incipit”, capace di unire thrash europeo, brutal death americano e venature swedish death, riconducibili soprattutto all’approccio vocale un po’ alla Micheal Stanne. Tutte caratteristiche che ritroviamo anche in “Post Fata Resurgo”, un lavoro dove la brutalità spadroneggia senza mai rinunciare alla musicalità conferita dalle numerose aperture melodiche. La componente svedese è ora più presente, evidentemente il fatto che l’album sia stato mixato da Daniel Bergstrandt al 33 Studio SDFX in Svezia ha sicuramente influito sulle sonorità. “Voices From The Past” apre le danze con un assalto reso dinamico da una moltitudine di riff che da soli basterebbero a riempire un disco di qualsiasi altra band. Ben più monolitica e groovy è “Damnation”, con un mid tempo pesantissimo e potente. L’aspetto più thrash è rappresentato da “Delirium”, gran bella mazzata di scuola slayeriana, mentre le chitarre acustiche dominano la meravigliosa e sognante strumentale/outro “No Regrets”. Un album che mette molta carne al fuoco, unendo in maniera congeniale le principali scuole death metal mondiali al thrash, senza mai rinunciare al gusto melodico.

(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10