Trio toscano con dentro la tipica rabbia e incoscienza punk, ma tradotta attraverso un songwriting attento e variopinto. I 30 Miles scrivono semplicemente canzoni che poi siano punk, grunge o rock non ha importanza, il risultato è fatto di spontaneità. Samuele ci parla dell’uscita del nuovo album e dell’identità della band.

Grazie per l’intervista, il vostro album è stato davvero una piccola rivelazione. Energico, melodico e capace di mostrare degli autori di canzoni. Compliementi.
Grazie a te. Innanzitutto  per noi avere a che fare con persone che ascoltano tanta tanta musica e ne dicono la propria a riguardo, è un piacere grandissimo.

I 30 Miles sono già autori di un lavoro precedente a questo “The Smiles of Rage & Paranoia”. Era un EP e si intitolava “Wasteland”, che genera di sound aveva?
“Wasteland” è stato un lavoro realizzato per “tastare” sia il terreno che la band. Siamo entrati in studio dopo soli otto mesi di conoscenza tra di noi. Per me è stata una svolta perché conoscevo solo Samy, il batterista; avevamo un portato avanti un altro progetto insieme e suonavamo e ci conoscevamo già da un paio d’annetti. Una volta trovati i nuovi componenti (Daniele, bassista, Damiano, ormai ex chitarrista) ci siamo messi in composizione e per capire bene cosa fare in futuro, siamo partiti dalla base, ovvero il punk rock, quello puro, semplice e molodico che ci legava, per poi andare a capire le influenze di tutti e mettere su disco le nostre firme, per poi crearci un sound tutto nostro come “The Smiles of Rage & Paranoia”

Come siete arrivati a realizzare questo album? Voglio dire come avete materialmente avuto la possibilità di inciderlo. L’etichetta? Autofinanziamento? Come?
Ahhhhhhh!! Che domandina..  Ci siamo spremuti come limoni per produrre questo disco. I soldi se ci sono sono pochi e i contatti pochi, ma buoni. Ci siamo rivolti al 7Studio di Tai, che ci ha fatto da fonico di studio anche per “Wasteland”. This Is Core Music ci sta dando una grande mano per la promozione di questo disco, Beppe Platania, direttore dell’etichetta è una persona molto professionale e corretta. Il tutto è stato autofinanziato, un parto direi per una band appena entrata sul mercato discografico.

Avete un sound rabbioso in questo “The Smiles Of Rage & Paranoia” e verrebbe facile parlare di voi come una band che ha un bagaglio punk, eppure in ogni canzone emerge l’identità della stessa. Ogni canzone sembra il frutto di un songwriting attento. Le cose stanno così?
Ci hai visto bene! E’ proprio così! Crediamo che la composizione valga si e no l’ 80% della canzone. La canzone suona se gli arrangiamenti sono buoni, ma i buoni arrangiamenti non vengono perseverando…si accende semplicemente la lampadina e tutto viene elaborato con naturalezza.

Di cosa parlano i 30 Miles nei loro testi. Io non li avevo. Un comunicato allegato all’album proprio sul discorso testuale indicava che “si rifà su tematiche sociali, filosofiche, cospiratorie e con un debole per la psicologia dell’interpretazione dei sogni basandosi su teorie proprie e costruendo all’esterno una storia esplicata in poesia”. Cosa vuol dire?
Sta a dire che siamo degli psicopatici, sia nella vita, che nella musica. Ci “inTRIPppiamo” e “sflasham”o su qualsiasi cosa che possa emanare fantasia, quindi tutto. Una cosa che apparentemente non significa nulla potrebbe prendere la forma di un concetto etico che potrebbe essere sulla filosofia, sul sociale, sulle bugie del mondo…oppure potrebbe far venire voglia di scrivere una poesia. O un sogno, magari che viene reinterpretato dalla nostra fantasia a causa della curiosità. Diciamo sono testi di chi si fa un sacco di domande e di chi si fa e ha tanti problemi, dal punto di vista di appartenenza al modo di ragionare e di presentarsi al mondo di oggi.

Cosa indica quel montaggio nella copertina? Come si traduce quell’immagine?
Beh, per ognuno dei 3 ha un significato diverso…sia profondo che superficiale. Il mio è l’apoteosi della curiosità e del futuro. Ovvero, il sogno di scoprire altro e sentirsi parte di esso completamente. Conoscere il testo è fondamentale per capire che tipo di disco è. In questo caso l’astronauta per la copertina è stato ripreso da “LSD”, che parla di un astronauta che fa strani incontri nello spazio. Personaggio generato dalla fantasia “artificiale” di un ragazzo che si sente oppresso nel mondo odierno.

Ho una curiosità su “Landed”, ultima traccia dell’album: non si potevano usare diversamente quegli otto minuti?
Sinceramente “Landed” la volevamo mettere come ghost-track, ma l’abbiamo messa come ultima traccia per shockare i vari Sig. Mario Rossi che ascoltano il disco in dormiveglia. Sinceramente abbiamo deciso la cosa in un momento di non lucidità mentale, ma ne siamo fieri perché se tutto l’album fosse stato creato con la ragionevolezza, sicuramente ci saremmo trovati davanti a tutt’altro disco.

Ho letto su un vostro canale ufficiale uno sfogo sul discorso del “pay to play”, in merito all’esibirsi dal vivo. I lettori non sanno tante cose, vuoi spiegarle?
Questa domanda probabilmente mi farà stare sulle palle a diversa gente nel settore, ma rispondo nel dovere di dire le cose come stanno. Carissimi lettori, dovete sapere che ci sono agenzie che organizzano le vostre band preferite che chiedo “mazzette” ai gruppi che si propongono come supporto. Si parla di mila euro. Le band pagano le etichette e le agenzie per produrre e promuovere bene il loro lavoro e come se non bastasse il pubblico scarica, per la maggiore, illegalmente e i locali non pagano; Non tanto per l’illegale (noi 30 Miles non siamo certo dei santi), quanto per la mancanza di rispetto di chi si spacca il culo e fa debiti per dire la propria e nonostante tutto le band continuano, alcune riescono e altre lo fanno per gloria, noi staremo a vedere!

Ti ringrazio per questa intervista. Chiudila rivolgendoti ai lettori.
Ragazzi e ragazze, concludo questa intervista con una citazione di un nichilista almeno secondo me) con i controfiocchi: Friedrich Nietzsche. “Senza la musica la vita sarebbe un errore.” Quindi supportate le vostre band preferite prima che si stanchino di cercare supporto. Se condividete la nostra musica e le nostre parole, seguiteci su facebook e date un’occhiata. Ah, dimenticavo! A dicembre vi aspetteremo nei migliori negozi online per l’uscita del nostro disco. Grazie a tutti!

 

(Alberto Vitale)

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