fotoatransylvanianfL’uscita di “Gorgos Goetia” mi ha dato modo di conoscere meglio cosa c’è dietro a A Transylvanian Funeral, one-man-band di tipo black metal incrociata molti mesi fa in uno split. Sleepwalker è l’autore del progetto. E’ statunitense, ha pubblicato diversi lavori e la propria musica lo ha stimolato a creare un’etichetta. Sleepwalker è un musicista di stampo black metal, totalmente, ma la sua “politica editoriale” e la sua visione della musica svelano una persona riflessiva e lungimirante. (english version)

Riusciresti a descrivere la tua appartenenza al black metal? E’ solo una forma di espressione? E’ solamente musica? E’ una filosofia? Cosa è per te il black metal?
Il black metal è tutte le cose insieme, per me. E’ l’aria che riempie i polmoni quando si guarda una un picco montuoso o si osserva il tramonto o il sorgere della luna. La musica non è destinata ad avere confini né è destinata ad essere consumata da tutti come una mania modaiola o un cibo spazzatura di tendenza. Il black metal è un’espressione dell’individuo che sta creando il materiale, da qui l’ampia varietà dei sotto-generi. Se suonano “depressive”, è probabile che il musicista che ha scritto il pezzo fosse depresso in quel momento. Personalmente credo nella mia capacità di conquistare e superare gli ostacoli con successo per promuovere la qualità della mia vita. Cerco di potenziare la mia musica e miei ascoltatori allo stesso tempo. Mi piace esercitare la mia volontà e i miei magici strumenti, ed in questa direzione vanno le registrazioni che realizzo.

Ho già scritto di te per un tuo split con Plutonian Shore. Ritieni che lo split sia ancora un mezzo utile di promozione per i musicisti?
Io penso di si. In realtà dipende dall’impegno individuale di ogni band. Sa la band A si affida alla band B e B ad A per ottenere una release di successo, allora sarà tutto inutile esattamente come qualsiasi altra cosa realizzata senza impegno.

L’ultimo tuo album è “Gorgos Goetia” (nel quale figurano i 4 pezzi dello split menzionato, nda), ma hai inciso tre album e altrettanti split. Componi di continuo a quanto sembra!
Certamente, fa piacere. Vorrei poter trascorrere più tempo in studio scrivendo, più di quanto già faccio. Scrivo poco di frequente, a meno che non mi ritrovi a disposizione parecchi mesi per poterlo fare. Non sono bravo nello scrivere durante tutto l’anno, solitamente scrivo un album per sei mesi e poi spendo sei mesi nella sua promozione ecc.. E’ quello che mi piace tra le cose che sono a mio carico, dall’etichetta alla ‘zine e la band…

La Forbidden Records è una tua etichetta? Puoi raccontare come vanno le cose? Ho notato molti sold-out in catalogo.
La Formbidden Records è la mia etichetta, cresciuta dal mio studio e dal mio desiderio di pubblicare il mio materiale senza dovere aspettare qualcun altro che lo faccia per me. L’omonimo “A Transylvanian Funeral” debut album e il successivo album, “The Outsider”, sono entrambe sold out, come per altre release della label. Ho iniziato con piccole tirature limitate di 100 pezzi al fine di preservare la longevità dell’etichetta stessa. Nulla di quelle cose come spendere migliaia di dollari su un nuovo gruppo con una nuova etichetta senza alcun modo di promuoverlo efficacemente. Questo marzo con la release di “Gorgos Goetia” e di Goatcraft “All for Naught”, ho potuto pubblicarne i CD secondo lo standard Redbook (il “redbook” indica lo standard di contenimento dei dati di un CD, in questo caso di un CD audio, nda) e assumere Clawhammer PR per promuovere propriamente i due album. Finora la risposta è stata eccellente e ci sono dei piani per onorare i miei due più vecchi album con le nuove ripubblicazioni, i libretto con i testi, ecc..

Utilizzi Bandcamp, non trovi sia un mezzo davvero utile per diffondere la propria musica?
Si, trovo sia utile, altrimenti io non lo userei. Ci sono un sacco di inutile chiacchiere sugli mp3, che non essendo un cazzo seri per il vero black metal o cose del genere, ma va bene lo stesso. Ognuno ha un una specie di pulpito dal quale lamentarsi nei confronti di un pubblico di spammers. Ma d’altra parte le bands si sono lamentate per anni relativamente al fatto che non avevano un modo per farsi notare, di attirare l’attenzione di fans e potenziali labels. Ora queste stesse bands si lamentano perché c’è una scena satura, piena di artisti e musica usa e getta. Suppongo che la soluzione sia scrivere buona musica e farsi notare. Sarebbe meglio, prima di lamentarsi di ciò che li circonda, che questi rivolgessero lo sguardo verso se stessi, alla ricerca di un modo per evolversi, adattarsi e sopravvivere.

(Alberto Vitale)
Grazie a Luca Zakk per la sua collaborazione

Recensione