Attenzione, qui a parlare non ci sono i Cornerstone di Doogie White, ma di una band rock/AOR austriaca, di Moedling, giunta al secondo album, “Somewhere in America”, lo scorso anno. Patricia Hillinger, voce, e Michael Wachelhofer, basso e tastiere, hanno parlato della band, delle loro radici e compongono la loro musica. Al momento della pubblicazione della loro intervista, la band ha annunciato un nuovo album e un video per il 2013.

“Somewhere In America” ha un sound d’impatto, ma non lo trovo pesante, per me ha melodia e armonia. Cosa ne pensate voi?
Michael Wachelhofer : Sono parzialmente d’accordo…Motivi come “Strut” o “Right or Wrong” non verrebbero probabilmente suonate al Wacken Open Air (risate, nda) e questi motivi sono assolutamente melodici e armonici. Ma io suppongo che canzoni come “Stay” o “Like a Strangers” siano graziosamente rock. In generale ricorderai sempre le melodie, quando ascolti un album, non trovi?

Voi avete cambiato il vostro sound per questo album? Io ho sentito cose e stili diversi.
Patricia Hillinger: Con questo album abbiamo sperimentato con diversi stili di musica, come lo ska, punk, pop, eccetera. Le canzoni sono davvero catchy, peculiari e disegnate con la fantasia di tutti e le reazioni delle persone al nuovo album sono state sempre tutte positive.
Michael: Si, presumo sia così. Quando abbiamo fatto il debut “Head Over Heels” (era del 2008, nda) eravamo dei ragazzini, più o meno…ma ora che abbiamo sui 30 anni si è provato a creare qualcosa di più maturo, pesante…Ci abbiamo provato e alcuni motivi sono venuti bene, altri meno. Su “Head” il sound è più alternativo…credo, con un pizzico di influenza AOR. Su “Somewhere in America” siamo tornati a quella combinazione.

Chi scrive le canzoni nei Cornerstone? Come funziona il processo creativo?
Patricia: Michael e Steve Wachelhofer scrivono le canzoni insieme. Fanno un grande lavoro e, secondo la mia opinione, su liriche e melodie sono un perfetto team creativo. Per quanto concerne il processo creativo è d’abitudine che Michael e Steve provvedano prima  alle basi, poi tutti insieme proviamo fino a mezzanotte per rendere le canzoni finite.
Michael:  In passato scrivevamo gli accordi come una band, questo puoi sentirlo nel nostro debutto, per esempio “Regret” o “Stefania”. Grandi melodie, ma era duro realizzare quel lavoro e suona differentemente al familiare Cornerstone-sound. Siamo nel nostro meglio quando Steve e io facciamo le cose insieme, suppongo.

Vorrei chiedervi quali band hanno influenzato il vostro sound.
Patricia: Molti critici comparano noi a band come i Fleetwood Mac, Journey o Heart, la cosa è un onore per noi. Riferendoci a quegli artisti il nostro stile musicale è una mistura di classic e melodic rock. Michael preferisce l’espressione AOR. Questo tipo di musica ci si adatta. Fin da bambina  ascoltavo gli album che mia madre solitamente usava suonare, per esempio Elton John, Queen, Mariah Carey e Whitney Houston. Sono cresciuta così e quella musica è diventata una seconda natura per me. Infatti si può imparare da tutti. Ho sempre guardato ai grandi musicisti del Pop e del Rock business. Ogni artista si esibisce differentemente ed è speciale in qualche modo. Ogni volta cerco di scegliere il meglio di lui o lei e introdurlo nel mio lavoro.
Michael:  Io sono cresciuto con le cose di Survivor, Toto, Alan Parsons Project…Io provengo dall’AOR stradaiolo, Steve invece ascolta qualcosa di più duro: Metallica, G’n’R, Nightwish e Patricia ci porta un po’ di approccio Pop. Così tutte queste influenze insieme sono familiari nel Cornerstone-sound, probabilmente.

Ditemi qualcosa su come è andato l’album.
Patricia: La gente lo ama! Riferendomi ai nostri concerti, abbiamo sempre avuto tanto divertimento on stage insieme alle nostre canzoni e qualche volta lo trasmettiamo all’audience. E’ bello vedere la gente che sotto al palco applaude, urla e balla sulla nostra musica. Puoi sentirla l’euforia, ed è sempre un’esperienza travolgente trasmetterla al pubblico. Quest’anno in tour abbiamo guadagnato un sacco di fans nel Regno Unito e in Germania.
Michael: Dopo i concerti molte persone sono venute da noi e ci hanno detto quanto gli sono piaciute le nostre melodie e la band, ed è sempre una grande cosa, credo. Il miglior responso sembra venire dal Regno Unito, dove la band è particolarmente amata.

Mi piace la cover dell’album.
Michael: originariamente avevo l’idea nella mente, per creare qualcosa, cioè qualcosa che puoi facilmente connettere con l’America, ma non avrebbe dovuto essere una fottuta cartolina o qualcosa del genere. Così volevamo fare una foto nella metropolitana, per conto nostro, ma queste fotografie poi non sono venute bene. Così abbiamo chiesto in giro per delle foto adatte…un ragazzo dalla Danimarca aveva qualcosa di pronto. A mio parere l’artwork colpisce il tema dell’album perfettamente: America – attesa – stress – futilità…puoi vedere tutto quello nella cover, presumo.

Grazie per l’intervista. Avete un messaggio per i nostri lettori?
Patricia: Grazie per esserti dedicato a noi Alberto! E’ stato divertente rispondere alle tue domande! Spero di vederti ai nostri prossimi concerti. Saluti a tutti i fan e i lettori, noi speriamo che gradirete il nostro album “Somewhere in America”. Date uno sguardo alla nostra home page (www.cornerstone.co.at) e alle pagine  facebook/ myspace che troverete sotto “cornerstoneaustria”.
Michael:…e controllate il nostro album “Somewhere in America” che è disponibile si iTunes, Amazon, CDBaby ecc. Supportate questa povera band (risate, nda).

 

(Alberto Vitale)

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