Soddisfatto per l’uscita di “Of Love and Death” e fresco di nozze, Walter “Crom” Grosse si offre a una chiacchierata sulla sua musica e sui suoi progetti futuri. Ma non osate dirgli che il suo è un progetto di viking metal, o peggio che il sound ricorda i Manowar! Buona lettura!

Ciao Walter e grazie per questa intervista! Come è consuetudine iniziamo con una descrizione del nuovo album “Of Love and Death”… perché abbiamo dovuto attendere così tanto per ascoltare il successore di “Vengeance”?
Non è così facile quando bisogna organizzare e sbrigare tutto da soli! Anzitutto ero alla ricerca di un’altra label, anche se alla fine sono tornato di nuovo da quella precedente, la Pure Steel. Inoltre ero molto occupato con lo studio e quindi potevo investire solo poco tempo con il progetto Crom. Tuttavia una attesa di tre anni fra un album e un altro è ancora ok… o no?

Vorrei sapere qualcosa di più sui brani dell’album che preferisco, “Reason to live” e “Just one Blink”: è così originale ascoltare epic/power metal con testi “romantici”!
Beh si, molti si sono già dedicati a testi di questo tipo, ma non a tutti sono riusciti bene! Io personalmente sono soddisfatto di tutti i brani del disco. “Reason to live” in particolare ha quel qualcosa di cui ogni opener ha bisogno, il pezzo ha una sua personale atmosfera e trovo anche che il testo che parla di suicido abbia qui un certo tipo di fascino. Nonostante la differenza con i brani di “Vengeance” credo che “Reason to live” sia una canzone chiaramente riconoscibile come di Crom. Il discorso per “Just one Blink” è ovviamente diverso. Dal punto di vista testuale come musicale, questo brano è un po’ più in là degli altri. Tutti i due i pezzi mi piacciono molto e le melodie funzionano molto bene anche quando si prescinde da alcune critiche che sono state mosse al concept generale dei testi.

Anche il nuovo disco sarà pubblicato su vinile? Il doppio lp di “Vengeance” era meraviglioso!
Sì, anche io trovo sempre molto fighi i vinili della High Roller. E il bello è che “Of Love and Death” è già stato pubblicato in gennaio dalla stessa etichetta! Sono di nuovo molto soddisfatto del risultato; stavolta c’è una classica versione nera e una in clear vinyl.

Hai finalmente organizzato qualche data live? Vedremo Crom dal vivo e se sì con quale line-up?
In passato ho già suonato un paio di volte live, ma purtroppo non darò altro altri show così presto. Ho semplicemente il problema di trovare una line-up durevole e soddisfacente. Dal vivo avrei bisogno anche di coristi, una chitarra acustica e almeno un altro cantante. Dato che tutto questo al momento non posso offrirlo non mi presenterò dal vivo prossimamente. Nessuno può dirlo, ma ora come ora non mi sembra che questa situazione potrà cambiare rapidamente.

Bathory è naturalmente uno dei musicisti metal che ti ha ispirato in modo particolare… qual è il tuo album preferito e perché?
“Hammerheart” è assolutamente il mio album numero uno! È il primo disco di Bathory che ho avuto e mi ha subito indirizzato sui suoi binari. Probabilmente è l’album con il feeling più unico nel suo genere e “Shores in Flames” è per me la miglior canzone che Quothorn abbia scritto. In “Hammerheart” combacia tutto alla perfezione, il sound, i testi, il cantato… semplicemente tutto!

Spesso la tua musica è paragonata a quella dei primi Manowar. Ti ritrovi in questo parallelismo o preferisci indicarne altri? Trovi inoltre che “epic metal” sia una buona definizione per la tua musica?
Beh, penso che paragonerei ben poco i Manowar con Crom. Loro erano chiaramente più heavy metal di quanto Crom sia mai stato. Naturalmente si può trovare con sicurezza qualche elemento comune, ma questo sarebbe facile da fare con molte altre bands. Per questo preferirei non mettermi a cercare altri paragoni (con l’eccezione di Bathory). Il concetto di “epic metal” va in qualche modo bene. Ogni band tenta di resistere a farsi chiudere in cassetti di questo tipo, ma per Crom sarebbe quello migliore. Mi difendo sempre, invece, perché la musica di Crom non venga indicata come viking metal: semplicemente non è così, indipendentemente da chi lo scrive. Mancano al riguardo i concetti testuali e le preconoscenze che mi servirebbero. Inoltre l’attitudine rock che si trova talvolta nella mia musica sarebbe poco adatta al viking.

So che sei già di nuovo in studio per produrre il nuovo album. Possiamo avere qualche anticipazione? Quando sarà pubblicato?
Il titolo provvisorio è “When Norsemen die” e spero che il cd venga pubblicato fra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. Finora ho ultimato 9 brani, ma ci mancano ancora un brano acustico, cover di Kiss, Aha e Old Man’s Child [!!!, ndr] e possibilmente anche una versione acustica di “Wings of Fire”, l’opener di “Vengeance”. “When Norsemen die” sarà in ogni caso più duro e forse rappresenterà l’equilibrio perfetto fra i suoi due predecessori. Con quello che ho già inciso finora sono in ogni caso molto soddisfatto! In particolare stavolta sono molto fiero del lavoro di chitarra.

A te spetta come di consueto la fine dell’intervista! Grazie di tutto, spero vorrai salutare i fan italiani…
Vorrei ringraziarti per questa interessante intervista e naturalmente ringraziare anche tutti i miei fan italiani che mi sostengono sempre!

Renato de Filippis

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