fotodegenerhateIl grindcore è vita, perchè è un genere che guarda in faccia alla realtà e la racconta oppure la critica in modo aperto e carico di coscienza. Odio, rancore, insoddisfazione, ogni sentimento o sensazione sono un’esplosione nel grindcore. Questo vale anche per i Degenerhate. Con “Chronicles of the Apocalypse” la band ha perfezionato questa visione del nostro mondo e Gianluca Lucarini, chitarra solista della band, lo conferma…

La prima volta che ho ascoltato il grindcore, fu qualcosa tratta da “Scum” dei Napalm Death, rimasi folgorato e da allora il grindcore l’ho sempre portato nel cuore, prima ancora che nella mente. Se parliamo la stessa ‘lingua’ ho curiosità nel sapere cosa ne pensi di un genere che è nato e da subito ha detto quasi tutto quello che poteva dire. Eppure ancora oggi le band grindcore pullulano.
Il fatto che ancora oggi, ci siano parecchie bands che suonano grindcore, è la pura e semplice testimonianza, che tale genere è ben lontano dall’essere una moda! Anzi, tutt’altro! Credo profondamente, che nonostante il passare degli anni, ci sia ancora da dire per il genere musicale che portiamo nel cuore ed anche nella mente, perché il grindcore è soprattutto attitudine, è una forma mentis. E penso, che i Napalm Death da te citati, ne siano l’esempio piu’ clamoroso! Attitudine e coerenza, incondizionatamente, dopo 30 anni! Questo è il grindcore…totale dedizione e devozione…

Mi è sembrato di percepire diverse varianti nel vostro sound, ma più di tutto trovo molta logica. I pezzi hanno una direzione precisa e sviluppata. L’irruenza e la bestialità del genere sembrano messe a bada.
Le tue percezioni sono esatte, abbiamo sempre scartato a priori l’ipotesi di fare “caciara” e basta, a favore di brani brevi, brevissimi, ma che potessero avere una particolare struttura dovuta a un riff o ad un ritornello, ma che comunque potessero rimanere in testa all’ascoltatore. Mi capita di sentire dei dischi di 20/25 canzoni e non ricordarmi neanche una nota, è assolutamente quello che non vogliamo per le nostre canzoni! Ed è per questo che ci siamo “imposti” un metodo, una linea di condotta da seguire, durante il songwriting dei nostri lavori. Vogliamo che il sound dei Degenerhate, sia il più’ possibile identificabile e riconoscibile, e questo è il motivo per il quale in “Chronicles of the Apocalypse”, puoi trovare sfuriate grind come “Bushit”, “War Inside My Head”, “Earth First”, ma anche brani piu’ sperimentali tipo “Song of Hate and Destruction” , “Another You, Another Me”, o addirittura doom come “Fur Is Dead”. Ci piace molto la contaminazione. Siamo, indifferentemente, influenzati dai Terrorizer come dai Smiths.

La copertina di questo vostro lavoro? Cosa vuol dire quell’immagine. E a questo punto dimmi anche della materia verbale della quale trattate.
Volevamo una copertina che rappresentasse al meglio l’idea di “Chronicles of the Apocalypse”, e che trasmettesse quel senso di oppressione, inadeguatezza e disagio che cercavamo….  e suppongo che la scelta sia stata azzeccata, visto che tutti ci dicono che la copertina è molto bella. Tra l’altro, il disegno della cover, è un quadro che ho io a casa, dipinto dall’amico Umberto Cufrini, un’artista eccezionale ed eclettico. I nostri testi, come da tradizione,  sono di denuncia, e comunque impegnati,  anche se per la prima volta in “Chronicles of the Apocalypse”, abbiamo inserito dei testi con risvolti piu’ intimistici e personali.

Le registrazioni romane dell’album credo siano andate bene, poi però vi siete rivolti per il mastering a Scott Hull. C’è un motivo preciso per questa scelta?
Le registrazioni romane, ai Playrec Studios, sono andate non bene….benissimo! Fabio (il nostro bassista) e Luigi Colasanti Antonelli, hanno fatto un lavoro eccelso, e siamo molto contenti della riuscita del lavoro. La scelta di affidare il mastering a Scott Hull invece, è stata quasi obbligata, quando abbiamo pensato a qualcuno che potesse rendere il disco piu’ corposo, potente e compresso, ci è subito venuto in mente lui. Scott si è dimostrato un professionista serio ed affidabile, e siamo estremamente soddisfatti del lavoro che ha svolto per noi.

Vi date da fare con il merchandising e credo sia una buona cosa. Addirittura una cover per iphone con l’immagine di copertina dell’album. Fantastico! Il merchandising vi da soddisfazione in fatto di promozione?
Diciamo che il merchandising è un elemento importante nell’economia di una band, e l’idea di proporre una cover per smarthpone con la copertina di “Chronicles of the Apocalypse”, ci è venuta per differenziarci dal resto delle altre bands grindcore. Stesso discorso per le maglie, abbiamo fatto il logo fucsia e i soldati con le maschere antigas in verde acido, per proporre non la solita maglia nera con il logo bianco, stereotipo del genere. Le ragazze adorano le nostre maglie, e mi ricordo che un amico ci prendeva in giro, dicendoci che eravamo “fashion grind victims” !! Ancora rido…

Ti ringrazio per la tua cortese disponibilità. La chiusura è il tuo spot per i Degenerhate!
Grazie a te per l’opportunita’ e per la tua disponibilità!!!! Abbiamo trovato un’etichetta discografica che stamperà prossimamente “Chronicles of the Apocalypse” e che annunceremo nelle prossime settimane!!! Perciò seguiteci sulla nostra pagina Facebook: https://www.facebook.com/pages/DEGENERHATE/335472093214219
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Un saluto a tutti!

GRIND ON!

(Alberto Vitale)

Recensione