Camera 360Il nuovo album degli Endovein è quanto di meglio si possa trovare in Italia nell’ambito thrash metal, ma al di là del genere “Supreme Insatiable Need” è un metal eccellente, perchè la band ha avuto costanza e idee, come si capisce dalle parole di Paolo e Alex (chitarra e voce).

Buon lavoro “Supreme Insatiable Need”, un album concreto e ben suonato. E’ stata dura realizzarlo oppure è venuto fuori con calma e semplicità?
Abbiamo iniziato a lavorare sui pezzi di S.I.N. Dopo circa  4 mesi dall’uscita del primo album ed è stato molto complicato realizzarli, volevamo fare un disco thrash metal con un’impronta più personale, rimanendo sempre nei canoni del genere, e questo ha fatto si che tutti i brani venissero scritti, arrangiati e riarrangiati moltissime volte. Non è stata dura realizzarlo: è stata un’odissea!

Stefano “Steve” Bianco alla batteria ed Alex Panza (Walpurgis Night) alla voce quanto valore hanno apportato al songwriting?
Sicuramente tanto. Steve ha scritto le parti di batteria in base a quello che noi gli proponevamo, cercando di arricchire magari il tempo base da cui noi partivamo e in più tutti i vari fill e groove. Alex è la parte decisamente più incisiva, perché cambiare cantante è la cosa che si nota di più in assoluto, senza contare che questo è il suo primo lavoro in studio come cantante. Abbiamo lavorato tutti insieme sulle metriche per ottenere il massimo e, comunque, eravamo consapevoli del fatto che Alex poteva sostituire in maniera egregia Stefano, non perché avesse una voce simile alla sua, ma bensì diversa e per certi versanti anche più adatta.

Chi sono quei due personaggi in copertina? Perché sono lì a fronteggiarsi, cosa si contendono?
Per chi non lo sapesse, noi abbiamo la nostra mascotte “Forrest Gunner”, che prende il titolo da una canzone del primo disco e visto che siamo torinesi, è un toro umanoide vestito da thrasher bay area style. La copertina è ispirata al quarto girone dell’inferno di Dante sugli avari e i prodighi, che per punizione sono divisi in due schiere opposte e quando si scontrano, si rinfacciano i loro peccati a vicenda. In primo piano ci sono due Forrest, uno avaro e l’altro prodigo, che anziché disperarsi e gridare il loro peccato, sono compiaciuti, si può notare dal ghigno di soddisfazione sui loro volti,  perché per loro questo non è nient’altro che un “gioco”.

Mi sembra che abbiate ricevuto buoni riscontri un po’ ovunque. Il thrash metal è ancora amato e voi lo suonate nel suo stile più classico. Avete opinioni da persone che invece sono legate a sonorità più attuali e che vi hanno ascoltato, live o dall’album?
Dipende per cosa s’intende per persone legate a sonorità più attuali. Se parliamo dell’ondata di thrash revival (Municipal Waste, Gama Bomb, Bonded By Blood, Violator, Havok, Warbringer) che hanno suoni più moderni, o anche persone legate più all’hardcore moderno, allora si, perché comunque abbiamo un filo conduttore che ci lega a tutto questo. Se invece intendi persone che ascoltano metalcore o simili è molto difficile, perché uno ne conosciamo pochi e due non vengono ai nostri concerti.

L’album esce per la MyGraveyard Production, un’etichetta che sforna sempre sound e musicisti di valore. A proposito prima eravate in Punishment 18, poi cosa è successo? Tuttavia ti chiedo quanto conta avere un’etichetta alle spalle e in cosa è concretamente utile?
In Italia la situazione per poter arrivare a determinati livelli e farsi conoscere, tramite l’aiuto di qualcuno esterno al gruppo è molto critica. Sia la Punishment 18 che la MyGraveyard Production fanno il possibile per aiutare i loro gruppi, ma chiaramente hanno dei limiti, dettati un po’ dalle condizioni che offre il nostro paese (pari a zero!!). Abbiamo cambiato etichetta perché le condizioni offerte dalla MGP erano più adeguate alle nostre esigenze e perché siamo molto più legati (sia in termini di musica, che di amicizia) a Giuliano (Boss della MGP) e ai gruppi sotto questa etichetta.

Per quel che riguarda i concerti invece cosa  è necessario avere per poter suonare davanti ad un pubblico?
Immagino le idee chiare su quello che si vuole fare, attitudine e un minimo di padronanza sugli strumenti. La tecnica è una cosa che viene con il tempo, non è quello che attira il pubblico.

Restando in tema live, avete avuto buone opportunità, magari nominale direttamente tu, mentre questa estate cosa si profila per gli Endovein?
Si abbiamo avuto buone opportunità, soprattutto all’estero negli ultimi anni. Il top credo sia stato suonare a Praga di spalla ai Voivod e abbiamo avuto a che fare con diversi gruppi in Europa con i quali siamo diventati amici come gli Evil Invaders, gli Exorcizphobia, i Desolator e molti altri. Quest’estate abbiamo suonato all’Atzwang un festival dalle parti di Bolzano, a Monaco di Baviera per un altro festival, il Thrash Inferno e al Sun Valley. Avremmo dovuto suonare con i D.R.I. il 6 agosto, ma purtroppo hanno annullato il tour europeo per motivi di salute (Spike Cassidy si è infortunato ad un dito della mano, ndr). Sicuramente recupereremo questa data facendo un festival thrash underground o chiamando un altro valido headliner.

Grazie e ancora complimenti, La chiusura è tua, rivolgiti direttamente ai lettori.
L’unica cosa che mi viene da dire a chi è interessato a quello che facciamo, alla scena e al genere e di continuare a sostenere in tutti i modi le persone che s’impegnano a far si che ci sia ancora qualcosa da sentire e da vedere in Italia. Grazie a tutti coloro che ci sostengono.

(Alberto Vitale)

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