Aleister è il mastermind dei Faust. La band incise nel 2009 un album death metal davvero spettacolare, cioè “From Glory to Infinity”, nel quale figuravano diversi musicisti di spessore internazionale e le idee creative di Aleister. Successivamente i Faust segnano il passo, ma bisogna riorganizzarsi con una nuova line-up, anche in questo caso con musicisti di talento, e nuovi progetti, come ha raccontato nell’intervista che segue lo stesso Aleister.

Perchè i Faust ad un certo punto hanno avuto una formazione con Steve Di Giorgio al basso, Dariusz “Daray” Brzozowski (Vader, Dimmu Borgir) alla batteria e Ghiulz (Profanatum, Bulldozer, Obscurity) e Luca Princiotta (Doro, Blaze Bayley, Clairovyants) alle chitarre?
Al tempo delle registrazioni dell’album “From Glory To Infinity” non disponevo di una line-up valida. Così prima ebbi l’opportunità d’ingaggiare Daray che fece un lavoro eccellente alla batteria; poi contattai Steve perché lo consideravo perfetto per la musica che avevo composto. Lui non aveva ma i sentito i Faust e volle ascoltare i pezzi che avrebbe dovuto suonare e gli spedii tre canzoni, tre file midi con solo le due chitarre ritmiche e la batteria; dopo l’ascolto il suo commento fu: “Voglio registrare il tuo album!”. Infine Luca che registrò le parti ritmiche ed acustiche della seconda chitarra.

Quando hai inciso l’album “From Glory to Infinity” con quei musicisti eri consapevole che quella era una grande opportunità, ma anche una formazione “senza futuro”, cioè non un formazione definitiva? Se è così quali sono stati i dubbi o le incertezze che ne hai ricavato?
Sinceramente non mi sono mai posto questo problema, se di problema si può parlare. Io dovevo realizzare un prodotto e per farlo mi sono avvalso di musicisti che ritenevo “utili” a tale scopo.

Adesso c’è una line-up rinnovata, la quale per qualità dei singoli…insomma, non voglio paragonare il caro e magnifico Emi a Steve (anche se il secondo ha sempre avuto elogi per il primo), ma sono tutti musicisti tecnici e di grande spessore. Li presenti, ne spieghi le caratteristiche?
Ecco, precisiamo subito che Steve stesso, con il quale ho discusso su chi potesse essere un bassista valido per suonare le sue parti dal vivo, ha fatto unicamente il nome di Emi degli Illogicist (ed è assolutamente vero! nda). Dopo la prima prova dissi ad Emi delle somiglianze che avevo notato tra il suo modo di suonare e quello di Steve; allora lui mi confidò di come, mentre studiava le canzoni dei Faust, avesse trovato molte similitudini tra i due stili. Altro grande musicista è Riccardo alla batteria; vi consiglio di dare un’occhiata al suo sito per vederlo in azione e leggere il suo curriculum (cosa che ho fatto anche io e son rimasto sbalordito, nda). L’ultimo arrivo è Izio, il nuovo chitarrista: giovane e di grande talento.

Mi chiedo come nasca un pezzo dei Faust. Come nasceva allora e come nasce adesso. I Faust sono la manifestazione di un death metal tecnico, ma scorrevole. Le canzoni sono istinto, colpo di genio, improvvisazione e poi subentra tutto il corredo tecnico dei musicisti o cosa?
È un tutt’uno: istinto e colpi di genio, ma ragionati; abbondanza di tecnica, ma mai esasperata per puro sciovinismo. L’equilibrio tra melodia, tecnica e velocità sta alla base del sound dei Faust. E, come hai sottolineato, la scorrevolezza. Le idee per le canzoni nascono suonando e provando tanto; ricercando un risultato che si ha in mente e sperimentato nuove sonorità. Poi metto insieme queste idee e lavoro concretamente alla stesura dei brani.

Mi hai detto tante cose sul passato, ma i Faust di adesso cosa faranno?
Ora ci stiamo preparando per diversi concerti e festival. I primi confermati sono: Roma il 15 giugno, Caserta il 16, Reggio Calabria il 17, Chatillon (AO) il 6 ottobre. Inoltre stiamo già lavorando su altre date per settembre e autunno prossimi. Intanto io continuo a scrivere nuovo materiale per il secondo album. Confido di darlo alla luce nel 2013.

Le recensioni e i commenti in giro sulla band erano eccellenti e avrete il vostro seguito di nuovo, ne sono sicuro. Tuttavia in questo momento cosa si rivela difficile?
Ti ringrazio per la fiducia! D’altra parte è proprio così: le recensioni sono ottime in tutto il mondo; ma viviamo nell’era del pay-to-play e chi paga è molto più avvantaggiato a fare tour internazionali o a firmare un contratto per una grande casa discografica. Ovviamente noi non siamo d’accordo con questo.

Aleister, negli USA avete avuto grossa attenzione: penso alla pubblicazione di “From Glory to Infinity” per la Abyss (etichetta davvero prolifica, faro del death metal) e la Negativity. Hai ancora contatti e agganci con quelle etichette, agenzie e promoter? Potrà succedere qualcosa, live o pubblicazioni, in terra americana?
Tutto potrà succedere ovunque vi sia richiesta dei Faust. Dopo l’uscita di “From Glory…” ero in contatto con diverse agenzie e promoter US: tante email, ma niente è stato concretizzato.

Grazie per aver dedicato del tempo a Metalhead. Ti lascio lo spazio necessario per salutare chi ti ha letto.
Uno saluto a tutti i lettori di Metalhead! Spero di vedervi presto ad un nostro concerto. Questo l’indirizzo del sito dei Faust per essere sempre aggiornati sulle nostre news e per rimanere in contatto con noi: www.deathmetal.it. Ciao Alberto e grazie dell’intervista!

(Alberto Vitale)

Recensione