fotofaust2Sono contento di ritrovare Aleister dei Faust, una persona che non dice banalità, un musicista eccellente e di una band che lo è altrettanto. Aleister nell’intervista dice molte cose, ma quella più importante è che i Faust sono a lavoro per un nuovo album. Grandioso!

Ciao Aleister, ti ringrazio per questa chiacchierata. Fa piacere avere di nuovo notizie di te e dei Faust.
Ciao Alberto! Piacere di risentirti.

In estate c’era un comunicato stampa che annunciava la ricerca di un batterista. Come è andata?
Versione super ridotta: trovato, suonato, uscito. La decisione di sostituirlo è stata unanimemente presa da tutto il gruppo, compreso il nostro fonico.

Prima ancora hai reclutato un altro chitarrista, Izio.
Sì, due anni or sono.

Dunque ora con una line-up stabile siete finalmente pronti per dare ai metalheads qualcosa di nuovo?
Il materiale per il nuovo album è pronto ed è già in fase di registrazione un promo per le etichette.

Avete suonato poco dal vivo nel 2013. Perché?
Una decina d’anni fa sarei stato d’accordo con te nell’affermare che quattro date in un anno fossero poche; oggi no. Come già dissi nella nostra precedente intervista, siamo nell’era del pay-to-play: se non paghi, non suoni. Dato che io non pago per suonare qualche data in Russia o per fare da supporto in tour di band americane, magari per finire poi sotto contratto con una grossa label, ho evidentemente più difficoltà a portare i Faust sul palco.

Puoi tracciare un bilancio su “From Glory to Infinity”? Quanto è piaciuto, quanto è stato recepito del vostro lavoro da critica e pubblico?
“From Glory…” è piaciuto molto, sia alla critica che al pubblico. Purtroppo non ha ricevuto la notorietà che meritava per colpa dello scarso lavoro di marketing delle etichette che l’hanno stampato e distribuito. Un paragone: nel 2009, data di pubblicazione dell’album, uscì anche “Cosmogenesis” degli Obscura. Entrambi i nostri dischi hanno ricevuto ottime recensioni in tutto il mondo (lo stesso Jeroen Tesseling, ex bassista di Obscura e Pestilence, ne è un ammiratore). A differenza nostra, però, loro sono stati supportati da una casa discografica competente.

Spesso mi è capitato di leggere che siete una cult band. Mi sono sempre chiesto se vi appellano così perché su “From Glory to Infinity” ha suonato Steve Digiorgio e Dariusz “Daray” Brzozowski, oppure anche perché Aleister è un signor autore, con le sue importanti esperienze, attualmente circondato da compagni di ventura di grandi doti. Tra l’altro la discografia dei Faust è costituita da un demo datato 1993, un EP e un album. E’ comunque lusinghiero avere una reputazione con poche cose realizzate. In un certo senso siete esclusivi!
Credo che sia più consueto considerare di culto un gruppo con poche produzioni, ma che abbiano lasciato un segno indelebile proprio per la loro esclusività. Penso ai Cynic; oppure a quei film, quasi sempre low budget, che passano in sordina rispetto a grandi produzione, che non brillano al box office, ma che negli anni acquistano l’appellativo di cult perché sono unici e per pochi, dato che la qualità delle idee e dell’originalità non è pane per la massa. In ogni caso è un grande onore che mi ripaga dell’impegno che metto nella musica da anni, ed è un ulteriore incentivo a continuare e a far sempre meglio. Tra l’altro è sicuramente più soddisfacente che autoproclamarsi cult band, come certi gruppi usano scrivere sui loro stessi siti.

Pesa oggi proporsi al pubblico e ad etichette e tutto il carrozzone con un album di tempo fa? Voglio dire che una volta, senza internet, i negozi e i cataloghi per posta avevano delle copie e dovevano venderle, oggi invece con internet è sempre tutto disponibile. Ad esempio vedo che il picture disc dell’album è reperibile nel vostro sito (QUI) ed anche il demo e tutto il resto.
Paradossalmente pesa alle agenzie di booking. C’era un tempo in cui si sfornava un album nuovo ogni anno o due; già dopo tre anni di silenzio discografico, il gruppo era dato per disperso. Oggi la media è andata ben oltre e quelli che non pubblicano un album da prima del 2010 sono più di quanti si possa immaginare. Inoltre il repertorio live delle band che hanno più di vent’anni, è composto per la maggior parte da canzoni degli anni ’80 e/o primi ’90.

Grazie Aleister, spero di risentirti presto e soprattutto ascoltare qualcosa di nuovo. Salutami anche tutta la tua truppa!
Grazie a te per l’intervista! Speriamo che questo “presto” coincida con l’uscita del nuovo album. Un saluto a tutti i lettori di Metalhead.it! Vi aspetto ai nostri prossimi concerti. E che il supporto non si limiti ai “like” dei social network. Ricordo infine l’indirizzo del sito dei Faust per essere sempre aggiornati sulle nostre news e per rimanere in contatto con noi: www.deathmetal.it
Ciao!

(Alberto Vitale)