fotofinisterL’esordio dei Finister, l’album “Suburbs of Mind”, rappresenta un buon esempio di rock, intuito dalla intraprendente Red Cat Records. La band ha guadagnato buoni consensi anche perché il proprio sound guarda sia al vintage che al modern rock, riuscendo così a toccare le preferenze dei più. A seguire le parole di Elia Rinaldi (voce e chitarra) e Lorenzo Burgio (batteria). La foto è di Irene Montini.

I Finister sembrano il prodotto del rock. Una loro conseguenza, la conseguenza del vostro amore e rispetto per il rock.
(Elia) Musicalmente sì, ma a livello di testi siamo poco “rock”. Non ci sono donne conosciute a festini, non ci sono racconti di serate alcooliche, né testi marcatamente politici. Abbiamo preferito parlare di identità, è un album che ruota tutto attorno a questo concetto, un continuo dialogo tra l’io che pensa e l’io che agisce; come dire…le sbronze ce le teniamo per noi.

Quanto tempo vi è stato necessario per scrivere i pezzi di “Suburbs of Mind”?
(Lorenzo) La stesura dei pezzi è durata un annetto, ma non mentirei se ti dicessi che è una vita e quindi venti anni che me li porto dentro.

La copertina di “Suburbs of Mind”? Come si ricollega al titolo dell’album e che legame ha con esso?
(Lorenzo) Trovo sia impossibile spiegare un’opera d’arte in modo oggettivo, e forse anche un po’ squalificante. È giusto che ognuno la interpreti a modo suo. L’unica cosa che posso dire è che personalmente l’autrice di quest’opera è una presenza costante nei miei ‘sobborghi della mente’.

Dove avete girato il video di “Bite the Snake” (QUI disponibile) e perché quella location?
(Lorenzo) Il video di ‘Bite the Snake’ è stato girato in una villa immersa nella campagna casentinese. Penso che sia stata scelta quella location perché rispecchiava a pieno l’effetto decadente ed esoterico che immaginavamo per il nostro ballo tribale.

Gli sforzi per il vostro primo album sono tutti compiuti? Cosa vi resta ancora da fare?
(Elia) Registrare l’album, nonostante i 72 giorni in studio, è una parte minima dietro al lavoro che c’è in una band. Stiamo scoprendo che suonare è l’ultima ruota del carro. Un momento di relax.

I miei complimenti, di nuovo. A voi il congedo.
(Elia e Lorenzo) Grazie a tutta la redazione, continuate a mordere il serpente!

Recensione

(Alberto Vitale)