Einar “Eldur” Thorberg  Guðmundsson, detto Eldur, è islandese e nel 2002 si imbarca in un progetto solista dal titolo ”Fortíð” che in islandese vuol dire “passato”. I miti ordici suggeriscono a Eldur di creare una trilogia attorno al Völuspá, ovvero “La profezia della veggente” un poema dell’epica norrena. Tre album totali dunque, tra il 2003 e il 2010, mentre nel 2012 arriva un nuovo lavoro, “Pagan Prophecy”. Eldur tempo fa si è trasferito dall’Islanda alla Norvegia, chiarendo il perché nell’intervista che segue.

Grazie per questa intervista Einar. Mi è piaciuto molto “Pagan Prophecies”. E’ un buon lavoro!
Grazie a te!

Innanzitutto vorrei chiederti come è andata con questa trilogia di Völuspá, ti ha soddisfatto il risultato?
Si, in tanti modi. Ma ci sono sempre delle cose che  avrei fatto differentemente rispetto ad oggi, se guardo indietro. Io fortunatamente continuo ad evolvermi come musicista che è quello che mi ha tenuto impegnato a fare in tutti questi anni.

Dopo la trilogia i FORTIÐ hanno una nuova line-up, vuoi presentare i musicisti?
Rikard Jonsson è il bassista. E’ svedese. L’altro chitarrista è Øystein Hansen. Lui è infatti l’unico norvegese nella band, da quando siamo passati da una band di cinque persone a quattro. Il nostro batterista è un inglese di nome Daniel Theobald. Di noi quattro è quello che ha suonato in diverse band, come Curse, Den Saakaldte, Sarkom e Loveplanet.

Come si divide il lavoro di composizione tra voi?
Io scrivo tutti i testi e molta della musica, ma Øystein ha contribuito con dei riff per questo album accoppiati a degli assoli e Rikard e Dan hanno stabilito la backline più o meno a loro modo.

Una domanda forse meno musicale: perchè ti sei trasferito dall’Islanda alla Norvegia?
Ho suonato con molti musicisti metal in Islanda negli anni. Con alcuni altri grandi musicisti di altre scene, ma i miei modi di vedere musicalmente non sono mai stati completamente raggiunti. Necessitai di cambiare ambiente, quando realizzai che non avevo avuto ancora una lineup stabile, per più di un anno alla volta. La Norvegia era la scelta più ovvia, non solo per la scena musicale ma anche a causa della mentalità culturale e la facilità per un islandese di imparare la lingua.

Sarà possibile in futuro avere nei testi dei FORTIÐ l’assenza di miti nordici?
Io non so davvero a questo punto di essere onesto. Fino a quando l’ispirazione c’è continuerò a prendere dalla mitologia nordica. Ma se io sentissi di essere a corto di idee non mi costringerò a scrvere testi senza senso, solo per mantenere quello status.

Ci sono delle band viking o pagan metal che hanno specificamente influenzato il tuo sound?
Gli Enslaved sono sempre stati un’ispirazione per me. Altrimenti ci sono altre band, ma di altri tipi di generi. Penso che tu lo capirai quando ascolti “Pagan prophecies”.

Hai un messaggio per i lettori di Metalhead?
Attualmente stiamo cercando di incrementare il flusso del nostro profilo facebook: facebook.com/fortid. Sembra essere il modo più semplice e più visibile oggi per noi per tenere la gente aggiornata sulle nostre attività. Unitevi a noi!

(Alberto Vitale)

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