fotoHateTyler1A due anni di distanza dal debutto “The Great Architect”, gli Hate Tyler tornano con “Vidia”, un album che mette in luce una decisa maturazione e la necessità di evolversi e sperimentare, senza per questo snaturarsi. Ho avuto il piacere di parlare col cantante Stefano “Olly” Oliva e il chitarrista Federico Maraucci.

Ciao ragazzi! Innanzitutto complimenti per il vostro nuovo album. L’ho trovato molto maturo, considerando che siete al secondo lavoro. Come stanno andando le vendite?

(Stefano) Ciao grazie mille di aver accolto questo disco con entusiasmo! In effetti è il secondo album per la band e il primo da quando sono entrato nella formazione e abbiamo cercato di “maturare” molto il nostro sound. Abbiamo presentato ufficialmente “Vidia” il 28/03/2014 (sotto SG Records) e il 3/04/2014 abbiamo organizzato il release party e le vendite stanno andando molto bene direi! Colgo l’occasione per informavi che potete acquistare Vidia tramite la Truck me hard Agency (merch@truckmehard.com) e negli store musicali!

Nel vostro sound convergono svariate influenze: io ho percepito richiami ai Dark Tranquillity di “Projector” ma anche ai Depeche Mode. Quali altri artisti hanno contribuito alla vostra formazione?

(Stefano) Sicuramente citando i Dark Tranquillity hai detto cosa buona e giusta. Personalmente nel mio modo di cantare sono molto ispirato dal death metal svedese melodico degli anni ’90 (Dark Tranquillity, At The Gates, In Flames ecc) ma anche dalla scena più americana. In questo album ci sono svariate influenze: abbiamo preso una matrice di fondo chiaramente metalcore cercando di svilupparla ulteriormente con altre tendenze come il progressive rock, il post rock e le sonorità più attuali della corrente Djent. Inoltre a livello vocale abbiamo giocato molto cercando di miscelare al meglio voci growl e cleaning, voci più hardcore fino a toccare perfino il rap!

Come nasce una vostra canzone? Vi riunite in sala prove e componete insieme oppure lavorate da casa e poi assemblate il tutto?

(Federico) Solitamente qualcuno arriva con un’idea e la propone agli altri, poi tutti insieme ci mettiamo ad arrangiarla e a plasmarla affinché non diventi un qualcosa di nostro e non solo della persona che lo ha composto. Io e Marco solitamente registriamo a casa delle idee, più che altro delle pre-produzioni con drum machine per rendere meglio l’idea.

Avete date dal vivo in programma per promuovere “Vidia”?

(Stefano) Certo! Abbiamo in programma diverse date in giro per la nostra penisola e nel mese di Maggio saremo nella Repubblica Ceca per alcune date tra cui l’Under Dark Moon Festival. Molte date in Europa e non verranno comunque comunicate a breve quindi vi consiglio di seguire le nostre news sulla nostra pagina Facebook!

Nei vostri due albums avete mantenuto sempre un bilanciamento tra aggressività, melodia ed elettronica. In futuro pensate di mantenere questo equilibrio o di mettere in maggior risalto una di queste caratteristiche?

(Stefano) Direi che questo è sicuramente molto più elettronico rispetto al precedente “The Great Architect”. Per il futuro non saprei ancora cosa verrà valorizzato di più: potrebbe essere un disco molto più estremo come potremmo virare verso altri orizzonti… Ciò che è sicuro che ci sarà molta sperimentazione!

La conclusiva “D.D.” è strana. Sfiora orizzonti esterni al metal, se vogliamo. Come è nata? E’ una prova stilistica che può dare origine a futuri sviluppi?

(Federico) D.D. è un brano scritto da Marco, poi come già citato, rivisto in sala e jammato. Abbiamo rivisto alcune cose, tra cui la parte rap con il basso sotto, che inizialmente era totalmente differente ma suonava così carica di groove che abbiamo deciso di tenerla anche come apertura per la sezione successiva. Marco è abbastanza sotto con il metal anni ’80, credo si senta parecchio dalle sue linee vocali! In quanto al solo invece ho voluto scriverlo più dinamico e meno incentrato sullo shredding, così da adattarlo all’armonia della ritmica. A mio parere il solo più bello del disco.

Grazie infinite del vostro tempo…Chiudete voi…Un messaggio, un saluto ai vostri fans ed ai lettori di Metalhead.it

(Stefano) grazie a voi del tempo a noi dedicato e lo spazio per questa intervista!! Invitiamo tutti i vostri lettori a seguirci e dare un occhio alle news che verranno pubblicate a presto e di venirci a trovare on stage per divertirsi assieme a noi ai nostri live!! Un abbraccio!!

(Federico) Grazie a voi! Ci vediamo sotto al palco!

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(Matteo Piotto)