Sono rimasto annichilito dalla potenza di “Swamp Wizard Rises” (recensione qui), album di debutto degli Hell Obelisco. È stato un piacere per me aver avuto l’opportunità di parlarne con Fraz, bassista della band bolognese.

MH: Ciao! Volevo innanzitutto complimentarmi per il vostro album “Swamp Wizard Rises”. Come ho avuto modo di dire in sede di recensione, l’ho trovato estremamente potente e dinamico nonostante l’incedere molto lento dei pezzi. A distanza di qualche mese, come è stato accolto finora l’album dal pubblico?
HO: Ciao Metalhead.it! Abbiamo il singolo ed il vecchio promo fuori da un po’ di tempo e siamo sicuramente soddisfatti di come è stato accolto, abbiamo avuto fin da subito riscontri positivi tra visualizzazioni, ascolti e vendita di merchandise: il disco completo è fuori solo dal 23 Marzo e ci auguriamo che vada ancora meglio.

MH:La prima cosa che salta all’occhio del vostro album è il titolo, piuttosto originale ed inusuale. Come mai proprio “Swamp Wizard Rises?”
HO:Il titolo ha un doppio legame con la copertina, sono nati praticamente insieme. Il mago emerge dalla palude ed evoca quattro simboli che rappresentano canzoni dell’album ma anche noi quattro musicisti, ognuno di noi si è legato ad un’immagine che riproporremo scenicamente anche in sede live. Lo squalo, l’alligatore alieno, il mammut, il moloch. Pesantezza e ferocia.

MH: Nonostante il lento incedere dei pezzi, è ben presente una componente estrema. Quanto ha influito nel sound degli Hell Obelisco il fatto che alcuni membri abbiano militato in passato in band che proponevano sonorità più estreme (Monumentum, Schizo, Addiction tra le altre)?
HO: Molto. È stato facile integrare certe sonorità nel nostro sound perché è esattamente quello che volevamo e dopo tanti anni di esperienza la violenza è uscita in modo naturale. Non c’è mai stato bisogno di dire “questa facciamola più cattiva” , anzi a volte in fase di arrangiamento ci è capitato di voler evidenziare passaggi già di per se belli massicci, per aggiungere dinamica ai pezzi.

MH: Pur non avendo il booklet, da quel che ho capito anche i testi sono piuttosto bizzarri, o perlomeno criptici. A cosa vi siete ispirati per la stesura di essi?
HO: Alcuni input vengono dal resto della band, ma la maggior parte delle idee malsane vengono partorite ed elaborate dal nostro frontman Andrea: lui prende l’ispirazione dal mondo malato che lo circonda, così come dalla filmografia d’autore, dalla letteratura o dai brutti ceffi che suonano con lui. Abbiamo scelto di non metterli nel booklet perché preferiamo che vengano scoperti pian piano, serve tempo e dedizione per entrare nel suo eccentrico mondo.

MH: Durante l’ascolto di “Swamp Wizard Rises”, spesso e volentieri sono affiorati alla mente i Pantera di “The Great Southern Trendkill”, un album che a mio avviso funge da ponte tra il post thrash appunto dei Pantera e quel che Anselmo farà poi con i Down. Quali altre bands vi hanno influenzato nella composizione?
HO: Ascoltiamo molta musica e molti stili diversi quindi quello che influenza direttamente la composizione è la somma delle nostre quattro personalità, non abbiamo riferimenti precisi. Se devo fare dei nomi posso citare bands come Sepultura o COC per il groove, ed altre come Obituary o Solitude Aeternus per la concezione che la vita sia sofferenza: elementi chiave.

MH: Un’altra vostra influenza è sicuramente quella dei Transport League, al punto da ospitarne il leader Tony J.J. Come siete entrati in contatto e come è stato lavorare con un mentore del genere?
HO: Tutto è nato con calma, anni fa il nostro chitarrista Doc ha conosciuto Tony tramite facebook e pian piano siamo arrivati a suonare con loro in svizzera ed averlo in Voodoo Alligator Blood. Questa calma però è passata nel momento in cui per la prima volta ho ascoltato il pezzo con la sua voce: ero emozionato, dopo averlo ascoltato per tanti anni mi faceva un bell’effetto sentirlo su un nostro pezzo. Anche perché ci sta veramente alla grande, è come se il pezzo fosse nato per lui e lui è stato perfetto. Una storia analoga a quella dell’altro ospite, Carmelo Orlando dei Novembre: lui è amico di vecchia data del nostro cantante Andrea e quando abbiamo ascoltato le sue parti per Biting Killing Machine ne siamo rimasti entusiasti.

MH: Quali sono i prossimi piani per gli Hell Obelisco? Avete in programma altre date dal vivo o state raccogliendo idee per un nuovo album?
HO: Ora la priorità ce l’ha la promozione di “Swamp Wizard Rises” e puntiamo a fare più date live possibile, ma contemporaneamente stiamo anche componendo: non possiamo fermarci perché il creare musica è la nostra linfa vitale.

MH: Ok, siamo giunti alla fine. Nel ringraziarvi per la disponibilità, lascio a voi la parola per un saluto ai vostri fans ed ai lettori di METALHEAD.IT
HO: Prima di tutto ringraziamo voi per questo spazio e le belle domande, ai lettori auguriamo tanto metallo e vi invitiamo ai nostri prossimi live: voi portate gli amici che al sudore e al macello ci pensiamo noi.

(Matteo Piotto)