Suoni oscuri e distorsioni irrequiete e scarne. Basso pulsante e denso, con batteria frenetica e un cantato ispirato. Un clima di molto tempo fa, quando il dark e le tematiche gotiche coinvolgevano gli animi e condizionavano le esistenze. Gli Horror Vacui sono autori di quel tipo di atmosfere oscure, oltre che parenti di un retroterra punk. I cinque di Bologna con “In Darkness You Will Feel Alright” presentano un manifesto di ombre e decadentismo, di spontaneità pseudo-punk e di melodie sofferte, angosciose e notturne, le quali sembrano piombare ai giorni nostri direttamente espulse dagli anni ’80. L’intervista è stata orfana del chitarrista Andrea “May I saw you”,  ma vi hanno preso parte tutti gli altri: The Sheriff “O”, voce, Mrs Vacui, chitarra, Pandhora, basso, e Henry “Flat Field”, batteria.

Iniziamo con le presentazioni: chi sono gli Horror Vacui e da dove provengono?
The Sheriff “O” Ciao a tutti. Gli Horror Vacui sono The Sheriff “O” (voce), Andrea “May I saw you” (chitarra), Mrs Vacui (chitarra), Pandhora (basso), Henry “Flat Field” (batteria). Al momento viviamo tutti a Bologna, ma il gruppo si e’ formato in Inghilterra e ha avuto altri membri in passato che vogliamo ricordare perché sono rimasti ottimi amici: Julia “Black Bird” (basso) e Hell-Vira (chitarra).

Nel foglio informativo allegato all’album si racconta, ma anche da parte di voi stessi, che avete un retroterra punk e hardcore. Mi chiedo se lo sia per una questione di formazione musicale o anche di tipo di culturale, di attitudine.
The Sheriff “O” Si, vero. Tutti suoniamo e/o abbiamo suonato in svariate formazioni riconducibili al grande universo del punk rock. Io attualmente, oltre agli Horror Vacui, suono nei Kontatto (d-beat), Campus Sterminii (stench core) e Giuda (metallic crustcore). Ho molti altri gruppi alle mie spalle, ma non ha molto senso stare ad elencarli. Il punk per me (e spero lo sia anche per la maggior parte della gente che lo ascolta) non è solo un genere musicale, ma è prima di tutto attitudine. E’ un approccio alternativo alla vita, al modo di pensare, relazionarsi con il mondo da un punto di vista etico, politico e sociale. Mi fermo qua perché non mi sembra il caso di scrivere un trattato su cosa sia il punk per me, anche perché la prima cosa che dovrebbe insegnare il punk è “sii te stesso, fino in fondo”, quindi non ci devono essere delle regole o dei paletti, se no, non è più punk, ma una religione.

Mrs Vacui Anch’io da quando ero piccola ho sempre e solo suonato in gruppi punk, dal mio primo gruppo riot grrrl agli ultimi, crust, stenchcore e dbeat. Credo che per me il punk sia sempre andato di pari passo con le mie inclinazioni personali, attitudinali e musicali vivendo il punk e il DIY come stile di vita prima e come genere musicale poi.

Henry “Flat Field” Ho sempre suonato in gruppi punk/hc cosa che faccio tutt’ora oltre a suonare con gli Horror Vacui. Il punk/hc è un genere musicale che è strettamente correlato a delle scelte di vita di un certo tipo

Pandhora Anche io suono in altri gruppi diversissimi tra loro, composti da persone diversissime, ma cucite insieme saldamente da quella che, più che un’attitudine punk, è una filosofia di vita; un preciso modo di capire e vedere il mondo che ci unisce come individui. Infatti io suono il basso da pochissimo negli Horror Vacui, ma conoscevo già da tempo gli altri membri del gruppo e non solo per avere condiviso un palco per caso ad un concerto, ma perché con loro già portavo avanti altri progetti non prettamente musicali, che si incanalano nei mille modi di comunicazione ed espressione che l’universo punk possiede.

A guardare il logo della band  e la copertina di “In the Darkness You Will Feel Alright” si pensa ad un album di death metal vecchio stampo. Potete spiegarmi il significato, chi li ha fatti e perché sono così?
The Sheriff “O” Davvero? Non l’avrei mai pensato, forse per il fatto che non sono molto familiare con la musica metal. Il logo l’ha fatto un nostro amico, Astwulf, cantante dei Children Of Technology, mentre la copertina del disco l’ha trovata Mrs Vacui in un libro di illustrazioni e romanzi oscuri. Ci è piaciuta, diciamo che ci ha ispirato perché ci abbiamo visto un rifermento col titolo di una nostra canzone, che appunto è “In Darkness You Will Feel Alright”. Il significato è piuttosto semplice. L’artwork presenta degli scheletri incappucciati che trattengono una donna spaventata. Nel nostro immaginario gli scheletri non sono violenti, la stanno quasi invitando, e lei è, sì spaventata, ma al tempo stesso affascinata. E per noi è lo stesso, nel senso che il buio è affascinante. Al buio ti puoi sentire protetto se stai facendo qualcosa di losco, ma al tempo stesso al buio si ha paura, è una cosa naturale.

Mrs Vacui Il testo della canzone è molto semplice e senza troppe pretese, uscito fuori davvero in 5 minuti in una serata in giro. Un testo diciamo puramente iconografico dell’immaginario della notte e che contiene anche alcuni riferimenti a gruppi che ci piacciono come gli Screaming Dead.

In formazione siete in cinque, di cui una bassista e una chitarrista. C’è alchimia tra voi tutti? Su cosa si basa?
The Sheriff “O” Per noi è molto normale avere ragazze nei gruppi e personalmente sono pochi i gruppi che ho avuto in vita mia senza almeno una ragazza dentro. Direi che alchimia non è il termine adatto perché alla base di tutto c’è pura e semplice amicizia. Prima di essere un gruppo noi siamo amici e l’amicizia è l’unica base su cui si può costruire qualcosa. Quindi stando assieme ci divertiamo, ci facciamo forza a vicenda nei momenti bui e brindiamo a      quelli felici. Poi, si, quando scriviamo i pezzi, vengono alla mente subito arrangiamenti, parole, stacchi, ma questo è dovuto al fatto che a parte il batterista, tutti nel gruppo sono polistrumentisti e suoniamo tutti in vari altri gruppi. Poi, essendo tutti punx che suonano un genere diverso, l’essere abbastanza scatenati sul palco non è una cosa che decidiamo a tavolino e proviamo davanti allo specchio. Ci viene naturale. Non so se era questo quello che intendevi con “alchimia”.

Mrs Vacui Ho sempre suonato con ragazze, solo con ragazze o in gruppi con altre tipe. Credo sia una peculiarità della scena punk, dove le donne sono molto presenti nella scena musicale attivamente, suonando in gruppi ma anche organizzando concerti, guidando gruppi in tour etc. E’ molto stimolante e ci pone tutti alla pari, cosa che non ho riscontrato in altre scene prettamente costituite da maschi dove, qualora ci siano femmine, queste hanno generalmente il ruolo di “prima donna”. Quando sono molto amica di qualcuno mi viene spontaneo prima o dopo farci un gruppo insieme. L’amicizia è l’unica cosa che può tenere insieme un gruppo e credo che la vera alchimia sia creata da sincerità, rispetto reciproco, fiducia e spontaneità.

Pandhora Anche io non ci trovo nulla di strano, non è una questione di sesso, ma di quello che siamo. Chitarre, bassi e batterie hanno l’etichetta unisex appiccicata addosso. Tra l’altro io e Mrs Vacui in questo gruppo ci destreggiamo con le note di basso e chitarra, ma siamo entrambe batteriste, lo strumento che più degli altri viene connesso all’emisfero maschile (…Ogni volta che ci penso mi sfugge il motivo!). Alchimia… Si, l’alchimia non manca,  ma è semplicemente l’amicizia che ci unisce. L’amicizia che si stringe tra membri di una band è un legame profondo, costantemente messo alla prova dalle diverse esigenze, dalla quantità di tempo che si passa insieme, dalle strade che vogliamo percorrere con la nostra musica, dalle idee di cinque teste pensanti che si trovano a portare avanti un progetto insieme. Con un amico mi confido davanti ad una birra e passo con lui momenti piacevoli o difficili (ed è splendido); con una persona con la quale suono posso fare lo stesso e in più viaggio, condividendo intimità e minuscoli spazi come quello di un furgone, divido compiti piacevoli o meno, mi confronto su scelte, capacità e canali musicali (…e tante tante altre cose!). Il legame che si forma in genere è più simile a quello di una famiglia.

Sister Of Mercy, Christian Death, Cure, Ramones, Depeche Mode, The Danse Society ed altri nomi di peso sono stati scomodati per spiegare a chi non avesse ascoltato il vostro sound. Pensate che “meritate” questi accostamenti, o meglio, sono esempi esatti?
The Sheriff “O” Bah, si, nel senso che a parte i Cure che a me personalmente non sono mai piaciuti, tutti gli altri sono gruppi che ho ascoltato (e tuttora ascolto) fino allo sfinimento. Non so se “meritiamo” di essere accostati a loro, ma sicuramente è per me un piacere sapere che, quantomeno, siamo riusciti nell’intento di mettere in piedi un gruppo che in Italia chiameremmo “dark”. Certo se non ci fossero stati i Sisters Of Mercy e tutti gli altri che hai citato (più le migliaia di altri gruppi che ascoltiamo), difficilmente saremmo potuti esistere noi. Non ci limitiamo a copiare, ma temo che nessuno di noi sia in grado un giorno o l’altro di inventare un genere di musica nuovo… Facciamo semplicemente quello che ci piace. Ah, l’unico puntino sulla “i” che vorrei mettere è che se qualcuno, sentendoci, ha pensato ai Ramones, o non ha mai sentito i Ramones, o ha sentito male noi, o deve andare dall’otorino.

Mrs Vacui Ma chi ha pensato ai Ramones? Ahahah! Io suono la batteria come primo strumento, mentre in questo gruppo suono la chitarra per la prima volta in vita mia. Mi piace molto mettermi in gioco e creare sonorità e riff, cosa che con la batteria faccio in termini diversi. Mi è piaciuta l’idea di questo gruppo per potermi cimentare in un genere che ascolto da tanto ma non ho mai suonato, quindi credo sia ovvio che certe influenze vengano fuori. Non vogliamo di certo inventare qualcosa di nuovo. Mi piace molto quando qualche recensione dice che assomigliamo a qualche gruppo che nemmeno conosco e quindi non potrei aver usato da esempio nemmeno volendo!

Secondo me questa è un’epoca, e molti amici musicisti me lo confermano, che si tende a recuperare più cose, stili e che si sommano poi insieme. Niente di nuovo e tutto diventa un’accozzaglia, termine non inteso con disprezzo. Il vostro sound è diretto, il vostro sound è passionale, il vostro sound è un qualcosa che si rifà a sonorità ancora adorate. Secondo voi è così, per quanto riguarda ciò che suonate e per come è messa oggi la musica?
The Sheriff “O” Praticamente ti ho già risposto prima. Io credo che la musica abbia sempre qualcosa di nuovo da offrire, ma forse quello che mi piace è già stato suonato e non resta molto da esplorare che possa darmi qualche vibrazione in più. I generi si mischiano sempre e ne nasce qualcosa di nuovo. E’ stato così negli anni 50 con la nascita del rock n roll e sarà così anche tra 100 anni con l’incrociarsi di altri tipi di musica diversi. Il nostro suono (se possiamo identificarlo) è tutto quello che hai giustamente elencato tu perché arriva dal cuore, non dal tavolo o da uno spartito (che per altro nessuno di noi avrebbe idea di come fare a leggere). Non ti so dire come sia messa la musica oggi perché c’è veramente poca roba che ascolto a livello mainstream, anzi, forse non ce n’è proprio. Ti posso solo dire che nella scena punk più ortodossa si stanno riscoprendo le sonorità oscure dei primi 80 inglesi e c’è un fiorire di nuove band simili a noi che fa riflettere, nel senso che è curioso il fatto che nel giro di due anni, vari membri di gruppi crust punk abbiano messo in piedi altri progetti musicali più influenzati dalla new wave e dal goth/death rock esattamente come abbiamo fatto noi.

Henry “Flat Field” Secondo me è fondamentale una certa onestà a livello musicale. Non ho  la pretesa di suonare qualcosa di assolutamente originale, ma quello che mi piace fare è cercare di trasmettere delle emozioni. Mi piace molto andare ai concerti, che al momento è per me il modo principale che ho di conoscere gruppi nuovi e spesso mi capita di vedere band che anche se suonano in modo perfetto non mi trasmettono nulla a differenza di altre, che per fortuna sono la maggior parte, che riescono a coinvolgermi.

Pandhora Così come tutto è già stato scritto, anche nella musica potremmo dire che tutto è già stato suonato… Domande a cui faccio fatica a trovare risposte certe.  Pare ovvio che non volendo cimentarci in musica d’avanguardia, ma in un genere già percorso, non si debba prendere in considerazione l’idea di ascoltare un sound che da noi è stato inventato… Ma è pur certo vero che da noi è stato creato! Quindi ci descrive e ci veste a pennello. Ovviamente cimentandoci in un genere già percorso abbiamo delle influenze, o semplicemente dei gruppi che amiamo. Senza dubbio quelli che hai elencato e tanti altri, che hanno in comune con noi un’anima più punk, come gli Screaming Dead, già citati da Mrs Vacui, o Siouxsie and the Banshees.

Vorrei parlare dei testi, ma servirebbe tanto spazio. Una domanda immediata: la frase “fight war not wars” è quella dei Crass?
The Sheriff “O” Si!

Se ho ben capito siete “anti” su diverse cose, ma spiegamelo, se è così, attraverso i testi o comunque attraverso il significato delle canzoni.
The Sheriff “O” Siamo anti tante cose ma siamo anche pro per tante altre, eheh. Beh, io, ma posso parlare per tutti, sono anarchico. L’anarchia è una forma politica molto complicata e dalle mille sfaccettature. C’è chi la mette in pratica in un modo, c’è chi lo fa in tutt’altra maniera. Tra i vari modi in cui la metto in pratica io, c’è la stesura di alcuni testi, perché, personalmente, preferisco (o meglio, mi viene naturale) parlare di cose che mi stanno a cuore piuttosto che di argomenti magari più interessanti da un punto di vista “letterario” ma sicuramente estranei al mio modo materialista di vedere le cose. I testi che ho scritto io trattano argomenti riconducibili alla sfera politico/sociale in maniera diretta e brutale (come nel caso di “I Like It When a Soldier Dies” e “Fall of the Empire”) oppure un po’ più metaforica (come in “Black Rivers” o in “In Darkness”). Se vuoi una lista delle cose cui siamo “anti”, beh, sicuramente siamo antifascisti, antisessisti, antirazzisti, anti-omofobia, antimilitaristi, anti imperialisti, anti vivisezione, antinazionalisti, anticlericali e “anti” mille altre cose che forse, se tutti ragionassimo di più con la nostra testa piuttosto che con la televisione e i media che ci stuprano i cervelli, ci porterebbero a vivere in un mondo migliore.

Mrs Vacui Concordo con quanto detto prima e anch’io preferisco trattare di argomenti spicci ma attinenti alla mia vita di tutti i giorni. Non scriverei mai testi poetici e depressivi a comando, giusto perché “ci stanno” con il genere. Purtroppo gira che ti rigira, finiamo sempre a parlare dei soliti argomenti che trattiamo anche con gli altri gruppi e che fanno parte della lista “anti” di cui sopra. Idem per il modo in cui ci presentiamo: noi siamo così sempre, 24/7 e in ogni situazione e con ogni gruppo. Per quel che riguarda i testi, ho scritto qualche pezzo che potrebbe sembrare abbastanza filosofico ma in realtà è molto schietto: “Leave Me Alone” e “Insanity” parlano di persone disabili e malate di mente con cui ho lavorato in passato e il loro modo di pensare mi ha affascinato, al punto da immedesimarmi e scrivere alcuni pezzi su di loro. Non avevo mai affrontato queste tematiche con gli altri gruppi e sono stata ispirata nel farlo. Anche il nome Horror Vacui a molti suona mistico, paura del vuoto…invece si rifà alla mia passione per collezionare cazzate che riempiono la mia casa fino a farla scoppiare, nulla di etereo insomma!

Pandhora Personalmente il termine ANTI non mi piace molto; è una particella che identifica in base a qualcosa che non sei, che è fuori da te o contro la quale ti poni con un atteggiamento antagonista. Preferisco pensare di proporre e costruire per cercare di uscire da uno stato di cose imposte che non mi piacciono. Condivido l’elenco stillato dallo Sceriff ‘O’, che si riferisce a valori in cui tutti crediamo, che devono essere visti come punti di partenza, e non di arrivo. Assodato il fatto di essere contro qualcosa, la ricerca di un universo positivo in cui creare è la costante da perpetuare. La musica è solo uno dei tanti modi… Con la musica puoi lanciare un messaggio, proporre nuovi modi di fruizione, che possano ad esempio fuggire dal mercato discografico pre-impostato e che suggeriscano un modo diverso di creazione musicale, al di fuori del metodo piramidale al quale e nel quale siamo costantemente sottoposti.

“In Darkness You Will Feel Alright” esce in vinile e CD e contiene dieci canzoni e in aggiunta altre in versione demo, perché questa scelta?

The Sheriff “O” La scelta di mettere i pezzi del demo come bonus tracks nella versione CD viene dalla persona che l’ha fatta uscire, cioè Mike Juliano di Horror Pain Gore Death Production (l’etichetta americana che ha fatto uscire il CD). Noi abbiamo pensato fosse una buona idea per rendere più “interessante” l’acquisto del nostro disco in quel formato.

In che modo avete registrato? Lo chiedo perché il suono dell’album non sembra moderno. Mi piace, ci mancherebbe altro, ma sembra qualcosa di una ventina di anni fa.
The Sheriff “O” Questo per noi è un complimento, nel senso che quando abbiamo iniziato volevamo un suono anni 80, ma andavamo come i treni e con distorsioni a manetta e quello che usciva era sostanzialmente punk rock col cantato un po’ più da crooner. Abbiamo rallentato un po’ i ritmi e aggiunto qualche effetto tipo chorus, flanger e riverbero alle chitarre alle quali abbiamo regolato il gain sulla testata… Il disco è stato registrato e mixato in un garage con un budget di 340 € in 3 giorni. E ne siamo molto soddisfatti! Forse il segreto è proprio fare le cose in maniera diretta, spontanea e naturale piuttosto che perdersi dietro a mille pugnette per poi avere tra le mani un disco overprodotto che quando vedi il gruppo dal vivo poi ti metti le mani nei capelli…

Alcuni pezzi demo risaltano il vostro lato punk, come “Insanity” e “A Destructive Game”, è un qualcosa che potrebbe riemergere con prepotenza in futuro?
The Sheriff “O” Sinceramente credo che anche nel full “length” il lato punk si senta eccome. Pezzi come “In Darkness, “Soldier” o “Arabian Spring” hanno dei riff e delle velocità che se ci si canta sopra in maniera diversa, sarebbero dei pezzi punk in piena regola. Forse un po’ di differenza sta nel fatto che i pezzi del demo sono tutti stati scritti e suonati da me (a parte la batteria), mentre nel disco c’e’ la mano di tutti quanti e soprattutto quella di Andrea che ha una maniera di scrivere pezzi molto diversa dalla mia (lui è più’ “goth”  in senso classico e compositivo, io più ignorante punk)!

Henry “Flat Field” Il lato punk credo che ci sarà sempre: è il nostro modo di suonare e in qualche modo anche di vivere e difficilmente potrà essere soffocato.

Avete un’attitudine tutto sommato underground, ed è una cosa bella, ma avete pensato ad altri sistemi di promozione per la vostra musica, come un video?
The Sheriff “O” Più che underground noi abbiamo un’attitudine punk e d.i.y., nel senso che crediamo nell’autoproduzione come unico mezzo per una reale evoluzione personale e musicale. Non ci interessano le major perché hanno un modo di concepire la musica troppo lontano dal nostro, dove spesso “impongono” scelte dettate dal marketing o dal trend del momento, e ti deprivano un po’ della personalità del gruppo. Poi, in ogni caso, noi non interessiamo a loro, e credo che rimarremo sempre legati alla scena e al giro da cui proveniamo perché fino ad ora non ci ha mai deluso, ma dato solo mille input e stimoli, in positivo e in negativo, permettendoci di esprimersi in modo spontaneo al 100%. Un video sarebbe divertente da fare, ma, personalmente, ci vedo solo questo come interessante. Mi vergognerei a sapere che c’è della gente che se lo guarda e penso che verrebbe talmente una cagata che non sarebbe un ottimo strumento promozionale… Meglio suonare dal vivo.

Henry “Flat Field” Qualche anno fa con gli Headed Nowhere, uno dei gruppi in cui suonavo in quel periodo, con l’aiuto di un amico abbiamo fatto un video con l’intento di dare corpo a delle stupidate che ci erano venute in mente passando le giornate in furgone mentre eravamo in tour. Ci siamo divertiti un bel po’ e quindi sì!, sarebbe bello girare un video con gli Horror Vacui.

Pandhora Abbiamo un video!  L’ha fatto Miss Vacui rovistando immagini di vecchi film. Personalmente credo che non esistano limiti all’autoproduzione.

Cosa state leggendo e ascoltando ultimamente?
The Sheriff “O” Leggendo: udite udite: “La versione di Vasco” (di Vasco Rossi). Ascoltando: troppa roba, comunque, oltre ai sempreverdi Nirvana, Guns ‘n’ Roses, Queen, Doors e Black Sabbath, c’e’ un sacco di punk 77, goth anni 80 e tutte questi nuovi gruppi di cui vi consiglio di dare un ascolto (Spectres, Crimson Scarlet, Terminal Gods, Belgrado, Moral Hex, Bellicose Minds, Tanzkommando Utergang, Dystopian Society, Funeral Parade ecc ecc)

Mrs Vacui Leggendo: in questi mesi sono giù di testa con “Game of Thrones” quindi sto leggendo i libri con una velocità mai vista! Ascoltando: The Sound, Chameleons, Screaming Dead, Belgrado, Discharge, Iron Maiden, Musta Paraati, Razor (ti ho elencato i vinili che sono ancora accanto al giradischi dagli ultimi ascolti di questa settimana)

Henry “Flat Field” Io conservo ancora un buon vantaggio su Mrs Vacui per quanto riguarda “Game of Thrones”, essendo partito con un anno di vantaggio…poi per tagliare la dipendenza dalla saga leggo vari fumetti, principalmente roba di Gath Ennis, Warren Ellis, Alan Moore, Naoki Urasawa…Tra le cose che ascolto più volentieri nell’ultimo periodo ci sono: Alaric, Placet To Bury Strangers, Firewater, DSA Commando e Nachtmystium.

Pandhora Io sono affetta da lettura maniaco compulsiva, il mio più grande amore è la letteratura ottocentesca. Ultima lettura e ultimo ascolto… Accanto al letto ancora da finire ho l’Aleph di J.L Borges, e mentre scrivo sto ascoltando i Wipers.

Grazie ancora e spero di avere spesso notizie di voi. I nostri lettori ora si meritano i vostri saluti e nel caso abbiate da aggiungere qualcosa fatelo pure.
The Sheriff “O” Grazie a te per l’intervista e per il supporto. Spero di poterti dare notizie al più presto di persona perché se le senti al telegiornale vuol dire che non sono buone. Da aggiungere non ho molto, anzi, avrei tantissimo, ma non mi sembra il caso. Vorrei sottolineare che mi piace molto questa sorta di abbattimento di barriere mentali/musicali. Forse anni fa sarebbe stato difficile o impossibile per un gruppo come gli Horror Vacui finire per essere intervistati da una webzine che si chiama Metalhead.it, invece in questo caso ci sono cinque punx che suonano goth rock che vengono intervistati da un headbanger! Non è sicuramente una nuova rivoluzione culturale ma almeno dimostriamo che ci si può togliere i paraocchi ogni tanto. Grazie mille ancora. Ciao.

Mrs Vacui Concordo in pieno e ne sono felice anche perché a me moltissima roba metal piace un sacco!

 

(Alberto Vitale)

Recensione