Loro sono i Maieutica e “Logos” è l’espressione di un rock maturo, strumentalmente di valore e cantato in italiano per arrivare direttamente al pensiero dell’ascoltatore. Per fare questo i Maieutica hanno studiato ogni dettaglio della loro prova discografica e che desse forma alla propria arte. Essere un messaggio per l’ascoltatore, esprimere la prova creatività e tutto in linea con la migliore tradizione del rock. Matteo Brigo (chitarrista) ci spiega come è stato possibile e chi sono veramente i Maieutica. [foto © Elisa Calabrese]

Grazie per questa intervista, è interessante avere direttamente le parole da qualcuno che ha preso parte a “Logos”. Che sensazione hai provato quando hai ascoltato il lavoro finito?
Grazie a voi per lo spazio che ci concedete! Il lavoro per “Logos” è stato estremamente curato in ogni dettaglio da tutti i componenti del gruppo. Prima del nostro benestare sulla sua uscita è stato ascoltato centinaia di volte cercando di aggiustare ogni minimo particolare in fase di missaggio per cui da un punto di vista musicale lo conoscevamo perfettamente… è stata forse più grande l’emozione di stringere tra le mani un disco che hai costruito partendo da zero.

Cantate in italiano e bene, sia come vocalmente che per qualità dei testi. Spesso sento o leggo “scelta coraggiosa”, nei confronti di chi usa il nostro idioma per la musica. Discorso che non approvo, sento band che suonano bene ma il cantato anche se tecnicamente abile rovina poi tutto con una pronuncia scadente. Tu cosa mi dici di questa opinione e puoi spiegarmi come nasce l’idea di cantare in italiano, la quale scommetto sia l’esigenza di avere una padronanza maggiore e precisa su ciò che Thomas Sturaro dice?
Più che coraggiosa questa scelta per noi è fondamentale. Abbiamo comunque provato a fare un pezzo in inglese per il mercato estero, ma la nostra lingua madre resta per noi la vera “via” di comunicazione. La cosa che ci preme di più è che all’ascoltatore arrivi il significato della canzone al cento per cento, quindi oltre che accompagnare i live con elementi scenici abbiamo bisogno di usare la lingua italiana per riuscire a esporre i nostri concetti e arrivare appieno all’ascoltatore. E poi è anche una sfida perché l’italiano in metrica non è facilissimo da incastrare…con l’inglese le vocali ti salvano sempre!

Due parole sulla definizione “Rock Pensante”? Non per scadere nel vuoto discorso dei generi, ma ascoltando l’album quella definizione acquisisce un significato forte.
Abbiamo coniato questo termine quando ci siamo accorti che la nostra proposta si stava facendo sempre più particolare, nel senso che abbiamo cominciato ad aprirci a generi ed influenze diverse tra loro, sia musicali che concettuali. A questo punto i classici “generi musicali” non bastavano più a rendere l’idea di quello che facevamo. Visto che comunque il filo che collega ogni azione del gruppo è identificabile in un tentativo di comunicare e crescere come esseri pensanti, abbiamo deciso di sviluppare questo concetto di “rock pensante”: una musica che vuole essere un mezzo di evoluzione e non un semplice sottofondo. Questo lavoro è presente sia a livello di tematiche e testi sia come struttura melodica e armonica dei brani andando oltre il concetto di forma-canzone e avventurandoci in un universo più progressive. Il tutto è nato in maniera graduale, non da un giorno all’altro. Ovviamente molti altri gruppi possono rientrare in questa categoria. Rock Pensante può essere inteso anche come provocazione.

Una cosa mi ha convinto da subito, al primo ascolto e dopo la seconda canzone e cioè che nonostante alcuni piacevoli rimandi ad altre band (tutte famose) e al rock progressivo italiano degli anni d’oro (per me c’è anche quello nella vostra  musica), i maieutica hanno un proprio sound e stile. Punto e basta!
Grazie infinite! La cosa particolare del gruppo è che al di là dell’amore per i “mostri sacri” ognuno di noi ha gusti musicali piuttosto diversi dall’altro. Non abbiamo un gruppo o genere specifico di riferimento. Si spazia dal metal al rock progressivo, come hai giustamente notato, fino al cantautorato e al rock alternativo. Questa diversità di influenze contribuisce a creare in fase di composizione qualcosa che racchiude universi distanti in una forma che a noi appare coerente. Poi un proprio sound e stile è forse qualcosa in più che va al di là di tutto questo ma non sta a noi affermare di averlo. Ci fa quindi molto piacere sentire le tue parole a riguardo.

Composizione, incisione, missaggio e masterizzazione. Quanto tempo avete usato per ognuna di queste fasi e quali sono stati gli aspetti più semplici e quelli più complessi?
La cosa più complicata è stata senza dubbio la composizione. Arrivavamo da una situazione complessa, uno split con uno dei due chitarristi e nessun pezzo ancora pronto per l’album. Ci siamo rimboccati le maniche ed in un anno e mezzo abbiamo composto le canzoni presenti sul disco affiancate da un’intensa attività live a livello sia locale che nazionale. Allo stesso tempo, molto gradualmente, abbiamo evoluto il concetto di rock pensante. Una volta pronti i pezzi ci siamo rivolti ad Alex De Rosso per inciderli. Tutto il lavoro di missaggio e masterizzazione sono frutto della sua abilità e siamo veramente contenti di essere entrati in contatto con un professionista come lui. Ha fatto un lavoro eccezionale. Il disco, dopo quasi due anni di lavoro dal primo riff al prodotto confezionato, è stato poi distribuito dalla DeFox Records / Heart of Steel Records.

Chi sono i Maieutica? Lettori di testi filosofici e studenti di metodi musicali per jazzisti e che ascoltano e studiano gli album di quei musicisti che nessuno consce? Esoteristi? Appassionati di teatro? Vuoi vedere che siete delle persone normali, tipo che leggete Topolino, guardate Futurama e guardate le partite di calcio mangiandovi le unghie?
Tutte le definizioni che hai dato calzano perfettamente. Essere interessati a filosofia, jazz, teatro ed esoterismo non preclude che nella vita di tutti i giorni non ci siano frivolezze e divertimento. Anzi! Spesso queste prendono il sopravvento. Nella vita di tutti i giorni siamo persone normalissime con lavori e interessi diversi, unite da un’immensa passione per la musica. In sala prove passiamo dai commenti sull’ultimo disco del momento alle imitazioni di Lino Banfi e Raffaello Tonon del nostro bassista e del nostro cantante… grandi istrioni sia sul palco che fuori. Poi essendo il nostro un “rock pensante” quando vestiamo ufficialmente i panni dei Maieutica mostriamo il nostro lato serio e impegnato.

Il primo album lo avete inciso. Lo stanno recensendo, vi intervistano. Ora cosa dovete fare immediatamente?
Noi definiamo “Logos” il primo album di Rock Pensante, anche se nel 2011 è uscito il debut “Ego pensante”, che rappresenta la prima era dei Maieutica, con formazione e stili diversi pur conservando l’embrione di quelli attuali. Ora siamo concentrati al presente cercando di promuovere al meglio “Logos” sia attraverso recensioni sia attraverso i live. Stiamo anche lavorando a dei nuovi brani che andranno a formare il suo successore. Non stiamo con le mani in mano insomma!

Secondo te in questo quasi 2013 quale è il modo migliore per vendere la propria musica?
Purtroppo da fan del cd dobbiamo dire che la musica nel 2013 è principalmente digitale. Fenomeni come iTunes stanno diventando la normalità e se da un lato è incredibilmente comodo comprarsi un disco in mp3 da casa ascoltandolo all’istante dall’altro lato manca un po’ la sensazione fisica del cd. Noi abbiamo cercato di curare al meglio l’artwork ed il libretto inserendo anche una chiave di lettura di ogni singolo brano oltre alle liriche. Con l’mp3 questa magia scompare purtroppo…la musica sta diventando sempre più “usa e getta” e noi ci battiamo strenuamente per invertire questa rotta.

Grazie ancora, io mi faccio da parte e lascio che tu ti rivolga ai lettori.
Intanto vogliamo ringraziarti Alberto per lo spazio che ci hai concesso qui su Metalhead.it. Date un’opportunità al nostro “Logos” (lo potete ascoltare in streaming direttamente dal nostro sito www.maieutica.info) che per noi è più di un disco. Logos è comunicazione, è un ponte che collega noi a voi, è il dialogo con gli altri e con sé stessi, strumento della maieutica per la ricerca della propria verità. Uscite dagli schemi e siate liberi.

(Alberto Vitale)

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