fotoNecroartGli Italiani Necroart sono un progetto ormai in circolazione da quindici anni. Il loro ultimo lavoro “Lamma Sabactani” è sconvolgente e materializza puro terrore… ma tanta esaltazione dei sentimenti umani più deviati assume un tono più rilassato chiacchierando con Max-Pain, incaricato dell’oscura propaganda, delle vocals, di questa band ai confini tra i generi, forse al di fuori di ogni genere stesso. Eccovelo:

Ciao, grazie per l’intervista. Non mi dilungherò molto… credo la vostra musica parli a sufficienza. Ma ci sono cose che, forse, vanno spiegate, per capire meglio la profondità del vostro lavoro e dell’ultimo “Lamma Sabactani”.
Innanzitutto ti ringrazio per la bella recensione del nostro nuovo lavoro, in pochi riescono a capire qual’è il mood che anima “Lamma Sabactani”; questo lavoro è essenzialmente il modo in cui venivano intesi generi come DARK-DEATH-BLACK e GOTHIC METAL negli anni ’90, il periodo secondo noi più florido e genuino per il nostro genere, nessuna iper produzione ma tanto feeling.

Intanto facciamo luce, se posso usare il termine, su di voi: siamo in Italia, quindi tutto gira attorno alle solite stronzate: sport di massa, credo di massa, musica di massa. Voi non appartenete a nulla di tutto ciò ma esistete dal 1999, e avete quattro dischi nel curriculum. Raccontatevi un po’.
Beh, la band nasce nel 1999, siamo riusciti a vivere un pezzo di scena underground in Italia quando ancora aveva senso; nell’arco di questi 15 anni e oltre di gavetta abbiamo stretto importanti amicizie e legami con gran parte dei gruppi italiani e non che condividono il nostro stesso amore per questo genere musicale.
Abbiamo avuto la fortuna inoltre di supportare band italiane ed estere, in concerti singoli o in tour, come Arcturus, Entombed, Sinister ecc… nonché riuscire a pubblicare dischi senza mai svenderci al trend del momento e suonando sempre ciò che meglio ci rappresenta… diciamo che non ci siamo fatti mancare nulla nel nostro piccolo (ride, ndr)!

Prima della musica, almeno per quelli che comprano cassette, CD e vinili (io per esempio), viene la copertina. La copertina di “Lamma Sabactani” la valuto come una delle più estreme e meravigliose della storia del metal. Poche mi hanno colpito tanto nel tempo (tanto…) e se devo stare in ambito Italiano penso subito a “Black Mass” dei Death SS. Raccontatemi qualcosa. Parlatemi del concetto e dell’autrice.
Allora la copertina è opera della mia ex fidanzata, si chiama Ottavia Di Leo ed è una ragazza piena di talento e di idee malsane come quella della copertina. Inizialmente le avevo chiesto un altro tipo di immagine per rappresentare la malvagità delle canzoni contenute nel disco, ma quando ci ha proposto quella foto non abbiamo avuto dubbi! L’immagine rappresenta in tono eretico e dissacratorio le paure e le angosce che il mondo cristiano cerca di inculcarci da secoli…credo anche io sia una copertina meravigliosa… Date un occhio ai suoi lavori sul suo sito.

E la musica? I ho citato una valanga di tratti somatici: gothic, black, death, doom, industrial. Percepisco bene? Voi cosa dite? Cosa ci volete mettere dentro il suono, e cosa ne esce fuori?
Hai detto bene! Siamo tutti grandi fruitori di musica estrema, fino all’uscita del disco avevamo inoltre un tastierista Davide Q. che si occupava di orchestrazioni e quindi si riscontrava anche la sua influenza un po’ progressiva e derivante a volte da talune colonne sonore, purtroppo ha dovuto lasciare la band per problemi extra musicali ed è stato sostituito da F.H (già in act come Malasangre, RBMK e CAPUT LVIII). ai noise, effetti e synth con conseguente estremizzazione della proposta, stiamo infatti riarrangiando il repertorio vecchio in un ambiente più esoterico ed horror che in passato.

Morte, sesso, sangue, perversione: spiegate questo lato dei vostri testi
I testi sono da sempre opera mia…sono le mie visioni… A volte nascono dalla lettura di un libro o dalla visione di un film, altre semplici sensazioni del momento…mi piace toccare temi forti, come del resto lo sono le nostre musiche…

Religione. “Lamma Sabactani” spiega ampiamente il vostro punto di vista. Ma non tutti hanno ascoltato questo ottimo lavoro. Spiegate come la pensate e invitate il pubblico nei labirinti del nuovo lavoro.
Tutti noi abbiamo una nostra personale visione della spiritualità che credo vada coltivata in intimità e non sbandierata ai 4 venti…personalmente sono agnostico, non ateo, agnostico…mi piace però addentrarmi in tematiche occulte ed eretiche come affrontate in alcuni pezzi del disco; credo che “Stabat Mater” sia un buon esempio di eresia in musica.

La voce femminile non mi sembra sia costante nella line up. Le informazioni stampa parlano di Gaia Fior del Coro dell’Arena di Verona. Una guest che se mancasse ucciderebbe parte della resa del lavoro. Come l’avete contattata (non è la prima volta poi…), e come avete inquadrato la sua performance nell’ambito del quasi-concept album?
In realtà devo fare una precisazione, Gaia non è parte del Coro dell’Arena di Verona ma ha cantato con il Coro durante le performance del Maestro Ennio Morricone. La sua voce è qualcosa di fenomenale e ormai è nata un’intesa perfetta tra la band e lei che dura da due dischi…Gaia è stata guidata da me in quello che sono i cori e gli arrangiamenti che le sono stati affidati, nonché nelle sperimentazioni di “Cyanide and Mephisto”…

Necroart oggi. Necroart in Italia. Essere una band estrema in questo paese. Visioni verso l’estero.
E’ sicuramente più dura che in passato, qualcosa si sta muovendo grazie anche alle nuove collaborazioni con band dell’undergound valide e ancora disposte ad aiutarsi l’un l’altra; tra marzo e giugno abbiamo una buona fila di date lungo l’Italia per promuovere “Lamma…”; siamo sicuri che gli amanti del genere non resteranno delusi dal nostro spettacolo! Dopo l’estate cercheremo di pianificare anche qualche concerto in Europa…lo spero proprio visto i commenti e le recensioni positive che arrivano anche oltre confine.

Live, programmi, obiettivi? Qualche data con gente “grossa”… ad esempio stanno tornando gli Arcturus, e ci sono bands quali gli Dødheimsgard che hanno appena fatto un disco pazzesco. In un certo senso sono nel vostro range stilistico (che è molto ampio) quindi non solo sembra essere il “momento giusto” per queste produzioni, ma anche l’occasione per condividere palchi eccellenti.
Non ti si può nascondere nulla! (Ride, ndr). Sì, in realtà supporteremo ancora gli Arcturus in una data italiana che doveva essere il 2 maggio ma che, per motivi loro, hanno deciso di posticipare…non posso rivelare ancora nulla sulla data precisa perché non è compito mio ma dell’organizzatore… (alla data della pubblicazione è già noto che la data è il 27 Giugno al Colony di Brescia, ndr). Quello che è certo è che calcheremo di nuovo il palco insieme ad una delle nostre principali influenze a livello di band.

Alla fine del vostro disco rimane… come ho scritto… “l’orrore”. Quindi lascio a voi la chiusura di questa intervista, credo di non dovervi suggerire nulla…
Grazie per l’intervista, un abbraccio sincero va a chi come te si dedica a determinate sonorità con passione genuina; state pur certi che Necroart continuerà a scrivere musica senza mai svendersi ai trend, venite a vederci live se vi è possibile e seguiteci anche sulla nostra pagina facebook. A presto! Horns up!!

(Luca Zakk)