PhotoOdysseaL’uscita del nuovo disco del progetto Odyssea, ottimamente accolto da tutti i fan del power metal made in Italy, è l’occasione per una bella intervista con Pier Gonella, fra i più noti chitarristi e produttori italiani, impegnato – come egli stesso vi racconterà – in una miriade di progetti. Buona lettura!

Salve Pier, grazie per il tuo tempo! Fa piacere rivedere di nuovo in pista il progetto Odyssea dopo tutti questi anni. Come è sorta l’idea del comeback?

Ciao Renato! Intanto grazie a te per questa intervista. Il fatto è che tutti i pezzi del disco sono stati scritti 10 anni fa, subito dopo l’uscita del primo album “Tears in Floods”. In quel periodo collaboravo con Rob Tiranti nei Labyrinth, così mi cantò da subito 4 brani e pensammo di finire insieme il disco. Poi sopraggiunsero tanti impegni e strade diverse. Rob continuò coi Labyrinth, poi vari svariati musical e prestigiosi progetti, Ken Hensley, Wonderworld, collaborazioni di generi diversi fino al suo disco solista “Sapere aspettare”. Io fondai i Mastercastle ed entrai nei Necrodeath e organizzai la struttura MusicArt, trovandomi in un piacevole vortice di produzioni di album e concerti. Per cui piuttosto che fare cose affrettate o forzate preferimmo tenere tutto in saccoccia ed aspettare il momento giusto per ripartire con Odyssea. Quando mi riavvicinai al Tiranti partecipando al suo spettacolo “40/25” e ad altre collaborazioni, capitò l’occasione per deciderci a chiudere il disco. Nello stesso periodo incontrai Daniele Pascali di Black Tears/Diamonds Prod records e gli parlai del progetto: il suo entusiasmo diede ufficialmente il via alla produzione dell’album ed ora eccoci qua a parlarne…

Presentiamo allora “Storm” al pubblico di vecchi e giovani MetalHeads… avete lavorato con un numero davvero incredibile di ospiti!

Questo nuovo album Odyssea si presenta come heavy/power metal ma contiene molte sfaccettature o contaminazioni, dall’elettronica al neoclassico, allo stoner. Visti i numerosi impegni in cui sia io che Roberto siamo coinvolti ho pensato ho pensato di presentarlo non come una band vera e propria, ma come un progetto a se stante. Anche se la maggior parte dei cantanti e musicisti sono presenti in un brano solo o due al massimo, mi piace considerarli tutti come parte del progetto e non solo come ospiti. Si tratta di persone di grande valore, musicisti con cui ho collaborato in questi anni con band e progetti come Mastercastle, Necrodeath, Vanexa, Verde Lauro, oppure nella mia struttura MusicArt come studio di registrazione o per corsi di musica, oppure ancora musicisti di cui ho sempre avuto grande stima. Naturalmente ne avrei inseriti molti altri ma c’erano ovvi problemi di tempo e non coincidenza delle disponibilità per impegni musicali differenti.

È difficile scegliere nella scaletta, ma ti chiederei di spendere qualche parola in più su “Ride” e “Galaxy”, i brani che mi hanno maggiormente colpito…

“Ride” è una rivisitazione del celebre “Adagio in Sol Minore” di Albinoni. Per i chitarristi è celebre la versione di Malmsteen, che nel 1984 ha realizzato la melodia con la chitarra solista. La mia scommessa è stata trasformare la melodia principale in melodia vocale, e inserire le chitarre riarrangiate nell’accompagnamento, come ritmica hard rock insieme al basso e alla batteria. Così nella prima parte è la voce di Giorgia Gueglio sul tema di tastiere realizzato da Mistheria, nella seconda è di Rob Tiranti, dove il testo è costruito in funzione della melodia stessa.

“Galaxy” è una cover della sigla di un vecchio cartone animato “Galaxy Express999”, scritta dagli “Oliver Onions”. Ho sempre seguito con attenzione tutta la musica che incontro, non solo dai dischi, ma anche dalla televisione o dai videogiochi. Galaxy, come cartone animato e come sigla, ha un tono futuristico ed un pizzico di malinconia che si sposa molto bene nel contesto Odyssea. E’ anche un brano un po’ goliardico in cui mi sono divertito a suonare tutti gli strumenti, ma è piaciuto davvero a tutti e ne sono molto entusiasta.

Per “No Compromise” avete pubblicato anche un video… soddisfatti del risultato e della sua circolazione?

Certamente. Sono grato a Rob Tiranti, Anna Portalupi ed Andrea Ge che performano nel clip insieme a me (oltre ai coristi Giorgia Gueglio, Andrea Ranfa, Davide Dell’Orto e Wild Steel) per l’entusiasmo e la disponibilità che mi hanno dato. Sono musicisti professionisti impegnati su mille fronti e nonostante ciò si sono dimostrati le persone di valore che sono! Il clip e’ stato realizzato nella maniera più immediata possibile, cioè mentre eseguiamo il brano in studio. Lo scopo e’ quello di mostrare tutta la grinta che ci trasmette il brano stesso. E’ stato pubblicato da circa un mese ma il counter continua a salire senza stop…

Spenderei qualche parola anche su “Tears in Flood” e soprattutto su “Fly”, che avete anche voluto riproporre al pubblico… è un disco che non invecchia, siete d’accordo?

“Fly” mi ha entusiasmato particolarmente. Già nella versione vecchia era cantata dal Tiranti per cui è stato bello riregistrarla ed inserire tutti i cantanti ospiti nei cori. Fa un po’ da “trait d’union” tra i due album Odyssea ed inoltre conserva un sapore epico tutto suo che non stufa mai!

Sarà possibile vedere la band in tour? E in caso di risposta affermativa: con che formazione?

Sono due belle domande…sarebbe una gran bella cosa ma nello stesso tempo non sarebbe facile organizzare una line up perché siamo oltre 20 ed ognuno ha le sue band. E’ proprio per questo che ho voluto presentare il disco come un progetto, però devo dire che l’album sta ottenendo un riscontro molto superiore alle nostre aspettative per cui vedremo cosa succede in futuro…

Ma come fai a tenere in piedi tutti questi progetti?!? Secondo i Metal Archives al momento suoni in otto bands e intervieni nella produzione di almeno altrettante…

Anche questa è una bella domanda, delle volte me la pongo anche io! Alla fine il primo motivo è la passione per la musica, che rimane un’instancabile fonte di energia. Altro fattore è che i gruppi con cui collaboro o di cui faccio parte siano composti da belle persone: dove c’è un grande rispetto reciproco e si lavora con onestà ed umiltà, i risultati aumentano in maniera esponenziale. Infine l’aver tirato su la mia struttura MusicArt è fondamentale. Ricordo ancora quando scrivevo musiche con l’Amiga 500 perché all’epoca i software che si usano oggi stavano nascendo. Mattone dopo mattone oggi mi ritrovo ad aver tirato su uno studio di registrazione che è un po’ il quartier generale di tutti i progetti, e questo per me rimarrà sempre una soddisfazione enorme. Inoltre qui concentro anche il mio lavoro di insegnante di chitarra e tanti dei miei collaboratori provengono dai Mastercastle o dai Necrodeath.

Non è la tua prima collaborazione con Roberto Tiranti, se non vado errato… come lavorate insieme?

Beh Roberto è un cantante professionista con un’esperienza più che ventennale su ogni genere musicale nonché un timbro ed uno stile personale, per cui fin dall’inizio è bastato che lui interpretasse col suo stile le mie idee di testo e melodia per trasformare dei demo in canzoni belle pronte e confezionate.

Stanno per uscire tre dischi che gravitano nell’ambito power in cui ti muovi anche tu: quelli di Rhapsody of Fire, Rage e PrimalFear. Quale di questi corri a comprare e perché?

Eh no, non ce la faccio a scegliere mi dispiace, sono album differenti ma tutti e tre da comprare. Dei Rhapsody of Fire ho sentito le preview ufficiali in giro e rimangono maestri indiscussi del symphonic metal italiano ed internazionale. I Rage portano avanti il loro heavy thrash senza mai perdere un colpo. Anche dei Primal Fear ho apprezzato molto il videoclip in anteprima; ricordo ancora due bellissimi concerti che feci in Giappone nel periodo in cui suonavo nei Labyrinth, appunto coheadliner con Primal Fear; inoltre il loro nuovo drummer italiano Francesco Jovino è un motivo in più per seguirli!

Lascio come di consueto a te la fine dell’intervista. Grazie per il tuo tempo e a presto!

Ti ringrazio molto per l’intervista. Invito tutti i lettori a cliccare le pagine facebook “Odyssea Project Metal Band”, nonché “Pier Gonella” e “MusicArt Recording/Music School”. Un abbraccio a tutti, a presto!

(Renato de Filippis)

Recensione