Ben Ward degli Orange Goblin concede un’intervista a Metalhead.it. L’argomento affrontato è il prossimo album, il quale sarà pubblicato il 13 febbraio e uscirà per Candlelight, con il titolo di “A Eulogy for the Damned”. E’ un lavoro tipicamente Orange Goblin, con suoni scintillanti e calibrato con tanto heavy-stoner

Qual è il significato nascosto nel titolo di questo vostro nuovo album, “A Eulogy for the Damned”?
Non c’è un significato nascosto. Consideriamo “La Dannazione” dell’intera umanità e come stiamo tutti morendo dal momento in cui siamo nati, così appunto il titolo dell’album si aggancia al titolo.

Dove è stato registrato?
E’ stato registrato a Londra in uno studio chiamato The Animal Farm da un giovane uomo chiamato Jamie Dodd. Ha fatto un lavoro splendido e sono sicuro che lavoreremo ancora in futuro con Jamie. Il mastering è stato fatto al Tube Audio a Londra da Andy Jackson che è l’ingegnere dei Pink Floyd!

Che direzione ha preso il nuovo materiale? E’ una prosecuzione dell’ultima release?
Io penso sia senza dubbio il giusto e naturale progresso per la band. I suoni sembrano ancora esattamente come sono gli Orange Goblin per me, ma spero che le persone ci trovino anche  qualcosa di differente. Non abbiamo fatto intenzionalmente qualcosa per cambiare lo stile, se ci piace qualcosa nel mix vediamo di farla. Non ci siamo limitati escludendo dei buoni riff pensando che non fossero abbastanza “Orange Goblin”: se sono buoni, ci sono! Siamo troppo vecchi per preoccuparci dei  generi e tutte le classificazioni non hanno senso; siamo proprio una buona band vecchio stile di heavy rock.

E cosa mi dici dei testi di queste nuove canzoni?
Ho preso ispirazione da libri, film, dall’essere ubriaco…cose per nulla vere! L’ultimo album è stato un duro lavoro poiché ho dovuto seguire un tema (“la Piaga e il Grande Incendio di Londra”) ma questa volta potevo divertirmi con i testi. Abbiamo canzoni che riprendono temi come l’ascesa di Cthulhu a distruggere ogni cosa, davvero lovecraftiano! L’imminente apocalisse, angeli dell’inferno, droghe e particolarmente la scena acida in California alla fine degli anni ’60, le maledizioni, horror e altro. E’ tipicamente un argomento nella media di un tuo metal e rock album!!!

Chi è l’autore della copertina?
L’artwork è stato fatto da un incredibile artista che si chiama Jimbob Isaac. Jimbob è un amico della band da lungo tempo e abbiamo voluto lavorare insieme per tanto tempo, così lui è stata una scelta ovvia, visto che siamo dei fans del suo artwork. Ha fatto un gran lavoro che è davvero indicativo al soggetto dell’album e raffigura il tutto nel suo stile distintivo. E poi c’è la patch gratuita!

Come sono stati i responsi su “Orange Goblin Box Set”? E’ stata una buona idea pubblicarlo?
Penso che la maggior parte della gente sia davvero contenta che abbiamo fatto il box-set con album che erano fuori stampa da tempo, così ha dato la possibilità a tutti di completare la collezione degli Orange Goblin. E’ fatto bene e dobbiamo ringraziare la Rise Above per questo. Penso sia bello avere qualcosa di extra per i fans ed è per questo che abbiamo incluso le bonus track, la grafica supplementare e le note di copertina.

Il nuovo album esce per la Candlelight Records, una ottima label. Verrà pubblicato il 13 febbraio, ovvero lo stesso giorno del primo album dei Black Sabbath, uscito nel 1970. Il mastering è di Andy Jackson, l’ingegnere dei Pink Floyd. Insomma, questi segni sono grandiosi!
E’ stato un onore per noi avere Andy Jackson coinvolto nell’album e ha fatto un grande lavoro nello spazio di pochi giorni. Ovviamente sai che lui è stato nominato per un paio di Grammy Awards, per quello che ha fatto con i Pink Floyd. La data è stata scelta deliberatamente perché noi abbiamo sempre celebrato il 13 febbraio e lo chiamiamo “Doomsmas”! Passiamo tutto il giorno ad ascoltare tutti gli album dei Black Sabbath!

Andrete in tour ad aprile nel Regno Unito e in Irlanda. Dopo cosa farete?
Speriamo ci saranno un mucchio di show e di festival europei e altri luoghi dove poter ancora suonare. Ci stiamo provando per il tour, tanto quanto il nostro lavoro e la vita familiare ci lasceranno. Siamo pronti per confermare alcuni festival come Hellfest, Bloodstock e il primo Desertfest che si terrà a Londra e Berlino. Dovrebbe essere davvero eccitante per gli OG e andiamo armati di nuove canzoni!

Bene, mi dici altro per concludere?
Ringrazio te per l’intervista e tutti i fans italiani che ci hanno seguito negli ultimi sedici anni. Spero gradirete il nuovo album e cercheremo di vedervi in tour in Italia al più presto! Grazie (in italiano, nda)!

Alberto Vitale