fotopiceaconicaAvete presente quando di una band viene definita ‘seminale’? Ebbene qualcosa del genere potremmo tributarlo ai Picea Conica. Nonostante ciò credo che loro siano anche razionalmente più avanti di quanto possa descrivere quell’aggettivo. Chi sono i Picea Conica? Ve lo spiega Paolo (il Faro). Prestategli attenzione.

Dunque, la Picea Conica è una specie di bonsai? Allora cosa c’entra con il post metal, lo sludge, la psichedelia, il neurotic metal e tutto il resto?
PICEA “glauca” CONICA (Pianta-Famiglia degli abeti). Ci piaceva il fatto che questa pianta, a differenza delle altre, è in grado di sopportare temperature molto rigide (qui ci colleghiamo a noi tre, abbiamo preso, da questa vita di merda, delle belle badilate nella schiena, ma siamo sempre in piedi) non muore mai, ed ha una forma conica che rappresenta concettualmente l’immagine del nostro suono. Non c’è un vero e proprio collegamento con il nome band ai generi citati.

fotopiceaconica3I Picea Conica sono due più uno. Cioè…dai presentali!
I Picea Conica sono tre amici quarantenni da un po’; nascono all’inizio del 2012 a Forlì (FC) ed in sostanza sono la storia di un’amicizia. Amicizia nata più di vent’anni fa e cementata grazie alle sonorità metal, soprattutto quelle più legate alle mille sperimentazioni nate e cresciute negli anni novanta. Band quali Godflesh, Melvins, Tad, Today Is The Day, Helmet, Life Of Agony, Iceburn, Unsane, 16, Crowbar, Neurosis, Zeni Geva e God Machine, hanno contribuito a creare un’idea di metal nella quale, noi, crediamo ancora a distanza di anni. La nostra proposta musicale è totalmente strumentale. Musica suonata in due ma pensata in tre. Infatti, accanto a Fritz alla chitarra e a Theo alla batteria, ci sono pure io, Paolo (il faro), che non ho un ruolo attivo per ciò che concerne l’esecuzione vera e propria, ma sono li, piantato in mezzo, a contribuire al songwriting e a tutte le scelte della band (organizzazione live, gestione contatti e altro).

“Freesia” è il debut album, autoprodotto. Come stanno andando le cose? Che genere di opinioni state raccogliendo da parte di critica e pubblico?
Le cose stanno andando bene, l’album sta raccogliendo cose positive e diverse critiche, alcune da tenere in considerazione, altre da lasciare  al tempo che trovano. Il pubblico al momento gradisce il nostro sound in sede “live” e noi cerchiamo di dare sempre il massimo per non deluderlo.

Non sono iscritto a Facebook anche se entro di continuo nei profili aperti per documentarmi. Ho visto che nel vostro spesso “ricordate” artisti importanti (Helmet, Burzum, The God Machine e altri), quasi come una webzine della riscoperta e del ricordo dovuto. Non siete il genere di musicisti che sottolineate ogni minima cosa che fanno, spacciandola anche per una grande cosa. Non mettete al centro voi. I Picea Conica amano la propria musica, suggerita, ispirata, ipnotizzata da altra buona musica?
Non vogliamo metterci al centro di niente, come non vogliamo apparire ciò che non siamo. La nostra musica è figlia degli anni 90. Tutto si è ispirato, (oltre ad essere una nostra valvola di sfogo, da questa pesante e opprimente vita, dettata da un mondo pieno di superficialità, perbenismo, demenza,  e da gente di merda…) ed è nato da li, con la passione che abbiamo da oltre vent’anni per quella musica, ed al fatto di averne ascoltata, assimilata, e vissuta tanta. In particolare, oltre a un po’ tutti i generi, le cose underground che sputava fuori, ai tempi, la Amphetamine Reptile, la Alternative Tentacles la Victory Records, ed altre etichette piccole. Tutt’ora nel nostro lettore cd, girano dischi, oltre a quelli attuali, targati 90. Ad esempio nella mia macchina adesso sta girando “Freedom Bondage” dei Zeni Geva e “Spirited Migration” dei Dark Castle. Ci sono band che negli anni 90 (in particolare quelli dal 1990 al 1995) hanno inventato generi e scritto album che erano e tutt’ora sono scuola per innumerevoli band. Burzum in un paio di anni, a mio avviso, ha scritto (insieme a pochissimi altri) l’ABC del Norwegian Black Metal! I God Machine sono stati definiti “la cattedrale dei suoni”, questo dice più di tante parole. Mentre gli Helmet con tre album (con delle copertine semplici) hanno insegnato come fare dei muri di cemento armato avvalendosi solo di alcuni “canonici” strumenti musicali. Per non parlare dei Melvins, nonni di tantissima roba, e degli apocalittici, disturbanti labirinti mentali, partoriti dagli inarrivabili Neurosis. Senza questa roba, e altra, non potremmo parlare di niente. Per questo noi abbiamo gratitudine e rispetto per gli anni 90 e le loro band seminali.

fotopiceaconica4Ho letto spesso che il vostro sound scarno, essenziale e le poche variazioni di sostanza nei pezzi, per molti sono il vostro limite. Io non penso questo, ma voi che opinione avete della vostra musica: ha bisogno di qualcosa in più oppure ritenete che è questa la vostra direzione?
Si, il nostro sound è scarno e essenziale , ma è quello che vogliamo noi tre. Noi quando suoniamo e componiamo abbiamo il nostro dna che ci conduce, in maniera naturale,  a ciò che facciamo, e francamente, troverei inutile, o perlomeno, poco sincero, cercare altri tipi di soluzioni per riuscire a dare piacimenti e soddisfazioni altrui. Chiamatelo limite, chiamatelo mancanza di tecnica, chiamatelo come meglio credete, ma a noi non cambia niente. Le cose innaturali, a mio avviso, sono “finte”. Noi ci sentiamo bene componendo e riascoltando la nostra roba che non è per tutti e va presa o lasciata. Con “Freesia” abbiamo  fatto la scelta di non avere una post-produzione, ovvero l’album deve suonare come lo abbiamo creato, in presa diretta, in una Sala Prove/Studio e con l’ausilio di mezzi normali, e deve suonare così, se non meglio in sede live. Ovviamente siamo tutti consapevoli che con i mezzi di adesso tutti potrebbero fare tanto e di più, si potrebbe addirittura essere “circensi”, però, io sono convinto che la propria semplicità e umiltà, conduca sempre alle cose  più genuine e sincere, proprio come lo era musicalmente parlando, negli anni 90. A me sembra invano e inutile, e questo discorso vale per tante cose oltre alla musica, aprire una finestra per portare aria fresca in una stanza piena di merda.

Frizzino, la chitarra. Cosa vorrebbe realizzare con Picea Conica?
FRITZ: “Quello che stiamo facendo, e raccogliendo, è, per me, già qualcosa di straordinario. Adesso siamo in sala prove e stiamo mettendo giù pezzi nuovi, e ci rendiamo conto che ne abbiamo ancora di carica ed entusiasmo per raggiungere il nostro obbiettivo, ovvero fare qualcosa di importante per noi, per chi ci segue e ci stima. Senza compromessi, senza tanti se o tanti ma o perché…

Theo, invece?
THEO:  “Sono un batterista autodidatta, uno senza tanti fronzoli tecnici, gomiti alti, sgabelli bassi, è giù legna. Cassa-Rullante, il mio credo John Stanier (Helmet) mi ha cambiato la vita. Ho 41 anni e uno stile di vita non proprio da atleta, e con i Picea Conica do tutto, fino alla fine. Da questo progetto mi aspetto di divertirmi e far scuotere la testa agli appassionati dei generi citati, senza compromessi. Riporto il messaggio ricevuto da uno di questi: “”ottimo concerto..avrei preferito fare a craniate e spintoni con qualcuno sulle “discese” di batteria…ma ho preferito godermi 25 anni di storia di musica violenta, citati e concretizzati in mezz’ora di furioso concerto”. Quindi, vorrei  suonare tanto dal vivo e condividere ogni esperienza con Fritz e Paolo (ilfaro) che, oltre ad essere la mia band, sono i miei amici più cari! Rock On…

fotopiceaconica2Sua eminenza ‘grigio perla’ Paolo Il Faro? Inoltre che opinione si è fatto dei musicisti Frizzino e Theo?
Essere riusciti a rilasciare un album senza l’aiuto e lo sponsor di nessuno, autoprodotto in tutto, incollato a casa con le nostre mani, è una cosa fantastica per me/noi. Vorrei cercare di realizzare altro finché la nostra musicale e lapidaria valvola di sfogo gira ed è ben oliata. Se poi un giorno gli ingranaggi si inchiodano, e non girano più, allora potremmo voltarci indietro per vedere, e toccare con mano, ciò che abbiamo creato e finalizzato con le nostre menti e mani. Fritz è enorme, poche storie, e anche qui, si possono citare, le parole di un nostro sostenitore dopo un nostro live: Grazie per non aver citato draghi, cavalieri e altri immaginari nerd metal. Grazie per l’assenza di stucchevoli assoli e per aver contribuito ad abolire sempre più il pentatonismo figlio degli anni 80” (mi permetto di dissentire dal sostenitore dei Picea Conica, ma è comunque la sua opinione ed io ho la mia, ndr). Theo è unico. Un orso dietro alle pelli, che spacca tutto.

Abbiamo affrontato diversi aspetti in questa intervista, di sicuro manca ancora qualcosa. Aggiungi pure le tue ultime considerazioni.
Niente da aggiungere. Voglio ringraziare a nome Picea Conica Metalhead, ed in particolare Alberto Vitale, per averci dato attenzione.
Grazie e poi grazie.

 

(Alberto Vitale)

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