I Replosion si sono affacciati sul mercato con il loro esordio di raffinato progressive metal. Ne discutiamo con il cantante Fil Palmer, che si concede alle nostre domande con acume e simpatia… buona lettura!

Salve ragazzi, complimenti per il vostro debut album… direi di cominciare canonicamente con una presentazione della band e di “The resting Place of Illusion”!
Innanzi tutto grazie della possibilità che ci stai offrendo! Beh, siamo una band formata da musicisti davvero eterogenei! Alla batteria Mike Galletto, formazione da batterista prog-metal ma con continue esplorazioni di jazz, fusion e latin! Jan Galletto, chitarrista che fa della ricerca dell’incastro ritmico la sua migliore arma (per non ribadire l’originalità del fraseggio a livello solistico). Alla tastiera Gabriele Marangoni: davvero un “tuttologo”! Formazione classica in conservatorio ma capace di passare da un genere all’altro con una facilità estrema. Ultimo arrivato tra noi il giovanissimo Enrico “Dolce” che è veramente il killer che cercavamo da anni! E poi ci sono io, Fil, “nato” vocalmente urlando dietro a Freddie Mercury, ma crescendo ho studiato davvero di tutto. Quindi metti insieme questi musicisti e viene fuori “The Resting Place Of Illusion”: dal power  al trash, passando per il musical, il jazz , il rock e il latin!

Come mai è passato tanto tempo fra il demo del 2007 e il disco uscito in questi giorni?
Bisogna spiegare qualche retroscena: abbiamo composto e pubblicato nel 2007 il primo demo  e fatto molti live a supporto, fino al 2008 quando qualcuno diedi fuoco alla nostra sala-prove [!!!, ndr]: perdemmo quasi tutto e anche tutto il materiale fino allora registrato…Si perse conseguentemente molto tempo, anche perché iniziammo a dover lavorare ed insegnare di più per ricomprare tutto… Tra l’altro il bassista precedente ci lasciò proprio quando decidemmo di voler fare l’album vero e proprio… Ma ora siamo qui!

Della scaletta mi hanno colpito in particolare “The Unknown God” e “Push me down”… mi interesserebbe sapere qualcosa di più su questi due brani e in particolare sui loro testi, che purtroppo non ho a disposizione!
“The unknown God” parla del rapporto tra il mondo ricco – che in quanto tale non sente bisogno di dio, lo dimentica e non lo ringrazia per la condizione privilegiata di cui gode… – e il mondo povero che invece ha bisogno di dio, si appoggia ad esso ma lo colpevolizza perché non migliora la sua condizione. Il risultato è che ricco o povero l’uomo sbaglia a dare a dio (o comunque ad entità superiori) responsabilità che non ha. “Push me down” parla della lotta tra persone nella società dell’arrivismo… persone che per guadagnare o per aver visibilità sono disposte a soffocare gli altri, uccidere i valori sotto cui sono cresciuti… ”Vuoi volare in alto per realizzarti, ma non abbiamo ali, la vita è sulla terra tra gli altri uomini, aspetti la tua unica via per sentirti vivo… aspetti il giorno in cui potrai affossarmi…”

E della phantom track cosa mi dite?
Nulla! Se no che phantom track sarebbe, eh!?!

Se per spiegare la vostra musica a chi non la conosce faccio il nome dei Symphony X, trovate il paragone indovinato oppure no? O confronti di questo genere vi sembrano, a prescindere, inutili?
Beh, guarda… tendiamo a non etichettarci perché il nostro genere non è solamente il prog, ma melodie vocali e parti strumentali hanno un certo equilibrio e questo, credo, potrebbe essere lo slogan dei Replosion. Per quel che riguarda il tuo paragone, siamo assolutamente lusingati, ma siamo credo distanti… ad un nuovo ascoltatore di solito dico: prendi pure i Dream Theater di “Scenes from a memory”, gli Angra di “Holy land” e i Queensryche di “Operation mindcrime”… frulla tutto, aggiungi un po’ di prog italiano d’annata e perché no, anche recente e hai fatto! Hahaha, non vedi l’ora di vedere un concerto dei Replosion ora eh!?!

State supportando l’uscita del disco con dell’attività live? Si trovano opportunità dalle vostre parti per una band come i Replosion?
E’ dura, ma non molliamo! Stiamo organizzando la promozione per l’inverno 2012-2013. Chiaro, cercheremo di fare sempre di più! Seguiteci sul web e vedrete che le novità non mancheranno!

…a proposito: cosa indica esattamente il nome della band?
Oh! Finalmente qualcuno che lo chiede! E’ semplicemente l’acronimo di “Resting Place of Illusion” che sarebbe quel posticino segreto dentro ogni individuo dove nascono le fantasie, i sogni e dove magari nasce la scintilla dell’arte! Credo che questo sia reso molto bene dalla nostra copertina, opera straordinaria del mio caro amico illustratore Andrea Franzoni.

Cosa vi sembra dello ‘stato di salute’ della scena metal italiana? Siete in attività da diversi anni e vi sarete sicuramente fatti un’idea su come stiano andando le cose…
Eh.. senza scadere nel banale e nei luoghi comuni, è dura. E’ dura per i grandi nomi, anche del pop indipendente, figurati per il prog-metal che è una nicchia sempre più stretta…la proposta in generale è sempre più varia ed agguerrita, i locali (o il pubblico!?!) sempre più votati alla cover band piuttosto che al gruppo originale… l’importante è non mollare! Se sono qui a scriverti vuol dire che c’è ancora spazio anche per i Replosion!

Avete progetti per l’immediato futuro?
Ovviamente promuovere il disco il più possibile, ci è costato tanto in tutti i sensi e ogni applauso, ogni nuovo fan che si unisce a noi una sera è una cosa fantastica! La nostra benzina!

Grazie per il vostro tempo! La conclusione naturalmente spetta a voi.
Che dire, venite a trovarci su www.replosion.com per le tante novità che avremo in questi mesi!! Credo di essermi dilungato anche troppo, ormai i Replosion non hanno più segreti! Hahaha… no,no… ne hanno eccome ! Grazie e a prestissimo! Ci vediamo a qualche concerto!

(Renato de Filippis)

Recensione