Ultra Violence: Ricevo dal loro manager l’EP, lo ascolto, sballo e ci butto giù una recensione da otto e mezzo. Non vado oltre con il voto  perché tengo qualche proiettile per il full length. Nel frattempo ricontatto il loro manager, e chiedo un’intervista. La ottengo, e riesco a parlare con  Andrea, chitarra solista. Volevo capirne di più. Sapete, in mezzo al marasma di bimbi minchia che circolano per le strade della città, esistono elementi diversi. Quasi dissonanti. Accordi stonati in una canzone sbagliata, di una colonna sonora che non dovrebbe esistere. Ma ad un certo punto ci si rende conto che non sono gli accordi ad essere stonati, ma sono le partiture che sono volgari scarabocchi che hanno preso il controllo delle nostre vite cercando di renderle patetici epitaffi di un’era musicale data per estinta. Gli accordi stonati si ribellano. Iniziano a dimostrare che quello che sanno fare. Come una divinità rinata di una religione apocalittica, ci danno nuova speranza, nuova forza. Una nuova preghiera da recitare. Roba che ti fa robusto e disposto all’esercizio dell’amata ultraviolenza.

Ciao Andrea. Ho recensito il vostro “WILDCRASH”, e mi è piaciuto moltissimo.  E’ cattivo, potente, aggressivo. Vorrei farvi qualche domanda, per far capire ai lettori di METALHEAD.IT cosa vi spinge in questa avventura all’insegna dell’headbanging estremo e del thrash vecchia scuola.
Siete giovanissimi. Non c’eravate negli anni d’oro del thrash. Però oggi siete, a mio parere, una promessa. Come vi siete avvicinati ad un genere musicale dato per morto probabilmente prima della vostra nascita?
Innanzitutto ci tengo a ringraziarti per il supporto e il tempo che ci stai dedicando con quest’intervista; detto ciò posso dire che l’approccio al thrash metal è avvenuto grazie ai nostri parenti e al nostro grande amico Luca Bosio, ma anche dalla nostra passione per la musica che ci ha fatto scoprire il genere. Speriamo veramente di essere una promessa, vedremo di confermarci anche sul nuovo album che stiamo finendo di arrangiare proprio in questi giorni! Grazie mille comunque per i complimenti! Non è morto quello che in eterno può attendere…diceva qualcuno neppure il thrash

Io credo che nessun genere musicale muoia. Sarebbe bello se certe schifezze finiscano di tediarci, ma non succede. Tutto si evolve e si reinventa. Francamente il vostro “Wildcrash” rispolvera uno stile classico che nemmeno le band storiche, oggi, sanno più proporre. Come riuscite a mantenere questo equilibrio tra efficacia e sensazione di freschezza in quello che suonate?
Certe schifezze? Vasco e Ligabue ad esempio? Sono istituzioni come i parlamentari al governo e ne faremo volentieri tutti a meno, non è così? Ci sono un sacco di bands bravissime che suonano thrash metal oggi, fosse anche meglio che in passato, ma si è davvero detto tutto e di più. Stiamo cercando un nostro percorso musicale, nuovo e assolutamente personale! Le canzoni contenute nel nostro ep di debutto per noi sono “vecchie”, una volta che la gente avrà sentito tutto il nuovo repertorio capirà subito che stiamo prendendo un percorso musicale differente! Vi stupiremo ancora una volta, stanne certo! Noi lo chiamiamo: “Fattore Ultra-Violence!!!”

Andiamo sul tecnico: come nasce un pezzo degli Ultra Violence? Chi scrive cosa? Quando decidete che il pezzo è completo e smettete di aggiungerci cose?
Le canzoni degli Ultra-Violence nascono in ogni momento della giornata ma anche della notte!!! Ahahahhaa….solitamente chi ha un riff lo porta in sala e si comincia a lavorare alla struttura del brano. Solitamente mi occupo della sezione solista, delle armonizzazioni delle parti di chitarra. Alla fine però ci si aiuta tra tutti a rendere ogni singola parte strumentale perfetta. Il tutto viene ultimato quando, una volta suonato, risulta fresco e coinvolgente, caratteristiche fondamentali per noi!

I testi come nascono? Li scrivete direttamente in inglese o li fate tradurre da qualcuno?
Per le canzoni dell’EP i testi sono nati nel seguente modo: prendiamo un’idea che ci piace, un argomento o anche un semplice concetto e cerchiamo di tradurlo in parole e versi, poi traduciamo il tutto in inglese e componiamo il testo cercando di dividerlo in strofe, ritornelli ecc…I testi nascono da problematiche che ci circondano, dalle nostre passioni e dalla voce di chi non viene ascoltato. Grazie all’aiuto del nostro amico Luca Bosio (ex capo redattore di Rock Hard) stiamo crescendo anche sotto l’aspetto del songwriting dei testi, che potrete apprezzare nel nostro primo full length.

So che vi siete conosciuti a scuola, e che tutt’ora frequentate. Come riuscite a combinare gli studi con la carriera musicale, visto e considerato che avete un contratto con un’etichetta e pertanto dovrete comporre, registrare e suonare dal vivo?
Si! Ci siamo conosciuti alle superiori! Abitualmente abbiamo due sessioni di prove pomeridiane la settimana di circa quattro ore a cui si aggiunge successivamente lo studio scolastico. Ammetto che è un impegno intenso perché ti coinvolge a livello fisico ed emotivo, ma quando vedi che la gente ascolta e apprezza il frutto dei tuoi sforzi, beh, tutta la fatica viene ripagata. La risposta è semplice: passione.

A proposito di suonare dal vivo: come siete messi a concerti? Avete in programma qualcosa in giro per l’Italia o, per ora, rimanete in zona Torino?
Per ora abbiamo qualche data fissata qui a Torino e dintorni, anche se all’orizzonte si intravede qualche data anche in Emilia di recente abbiamo suonato al Maelstrom Festival di Ferrara ed è andata bene! Speriamo ci richiamino anche la prossima edizione!

State conquistando l’Italia. Pensate a conquistare anche l’estero nel prossimo futuro?
Ehehehe…ce ne vuole ancora di lavoro per conquistare qualcosa, ma non ci tiriamo certo indietro! Comunque è quello che ci auguriamo di ottenere, se il nostro disco piacerà e avrà più richieste del nostro EP andremo sicuramente anche all’estero. Noi siamo pronti!

Parlando di Torino, com’è la scena metal in città?
Tristezza infinita! La scena metal torinese purtroppo non è più così vivida e presente come ai tempi della Metal Milizia di Piazza Statuto e dei pomeriggi davanti al mitico negozio di dischi Rock’n’Folk. Oggi purtroppo rimane solo più lo United Club a tenere in vita certi discorsi! Mkno, Saverio Sgaramella e Luca Barotto sono dei ragazzi veramente in gamba, loro hanno un retaggio hardcore nel sangue, di quello tosto, old-school, senza paranoie e diretto!!! Ogni qualvolta ci offrono l’opportunità di suonare da loro lo facciamo volentieri, è come sentirsi in casa, mai in trasferta! Lo United tiene duro e permette a gentaglia come noi di poter continuare a suonare live il nostro genere, massimo rispetto a loro!

Da Torino proviene una delle bands più importanti, secondo me, della scena: i Jester Beast. Io sono un caro amico di CC Muz. Conoscete i ragazzi della band? Sarebbe stupendo vedervi sul palco assieme; Non trovate che sarebbe la rappresentazione delle origini e del futuro del Thrash italiano?
WOW! Certo che so chi sono i Jester Beast, conosco la loro storia!!! Purtroppo per motivi anagrafici non ho mai avuto il piacere di vederli dal vivo e non li conosco personalmente, sorry! So che Luca Bosio era molto amico del loro batterista Tony Lionetti che non fa più parte della nuova formazione a quanto ne so. Non nego che ci piacerebbe poter suonare insieme ai Jester visto che hanno fatto la storia nella scena metal torinese, e ti ringrazio di averci assegnato il compito, se pur difficile, di rappresentare il thrash nelle generazioni future.

Sono a conoscenza del fatto che, dopo l’EP, state puntando al full length. Ditemi tutto!! Quando esce? Quante canzoni? Stile? Farà più male di “Wildcrash”? Sarà ancora più veloce? La copertina sarà sempre cattiva come quella dell’EP? Chi ve la disegna?
Il nostro primo full-length uscirà ad aprile 2013 sotto Punishment 18 e si intitolerà “Privilege To Overcome”: è un privilegio vero e proprio quello che ci è stato concesso, non capita mica a tutti di poterci provare, specie alla nostra età, e noi lo faremo sorpassando, anche in curva!!! L’album conterrà dodici tracce tra cui una cover degli IRA, storico e sfortunato gruppo heavy metal della scena torinese anni 80, che farà riferimento appunto alla “Metal Milizia”!!! Tra le altre novità abbiamo avuto l’onore di collaborare con Tony Dolan degli M:Pire Of Evil che si è cimentato con uno spoken-word in un nostro pezzo intitolato “The Voodoo Cross” che dura più di sette minuti; insomma ci saranno delle belle cose! I pezzi sono sicuramente più studiati di quelli dell’EP, frutto anche della nostra maturazione musicale, mantenendo però uno stile thrash con qualche spruzzata hard-core violenta. La copertina è sicuramente molto suggestiva, non cattiva ma intrigante ed è stata realizzata da Ed Repka (Death, Megadeth, Vio-Lence, Nucelar Assault ecc., ndr) che non ha certo bisogno di presentazioni, almeno credo. Credo che ci sia la seria possibilità che “Privilege To Overcome” venga stampato anche in vinile! Sarebbe fantastico….

Sicuramente non avete esperienza con case discografiche ed il business musicale. Ma, secondo il vostro punto di vista, e secondo quanto state vivendo, com’è la scena al giorno d’oggi? Vi sentite rispettati come artisti da parte di tutte le componenti del mercato (etichette, agenti, promoters ecc)?
Questa è senz’altro un’ottima domanda. Purtroppo la scena attuale non è delle più rosee perché le componenti del mercato pensano a come campare perché come ben sappiamo, ormai pochissimi sono quelli che sostengono ancora il genere comprando dischi. E’ questo forse il problema più grande, perché le case discografiche non hanno i fondi necessari per promuovere tour e concerti per le proprie band che non riescono più a vivere solo di quello. Non abbiamo nessun tipo di contatto con agenti o promoters per questo c’è Luca Bosio alle nostre spalle, così nessuno prova a fregarci! Lui ha tanta esperienza nel settore e sa cosa dobbiamo fare! Di recente hanno tentato di fregarci con promesse altisonanti di tour con bands famose e altre cazzate! Lo scopo era ben altro invece, ma questi personaggi sono stati bloccati all’istante! Abbiamo un rapporto veramente ottimale con la Punishment 18! Luca e Corrado Breno si conoscono ed hanno lavorato assieme in passato. In questo caso vale lo stesso discorso fatto in precedenza per lo United Club: ci sentiamo al sicuro come a casa nostra!

Potrei dire che il vostro thrash ha un’influenza sia americana che tedesca. Io ci sento anche i Sodom dentro alle vostre influenze. Chi sono per voi i maestri dai quali prendete spunto per comporre la vostra musica?
No! Non abbiamo dei gruppi maestri in particolare, prendiamo in considerazione tutto quello che ci piace nell’ambito thrash e lo plasmiamo a nostro piacimento, imprimendolo delle nostre caratteristiche. Per la stesura dei brani di “Wildcrash” non lavoravamo in modo da assomigliare a un gruppo in particolare, non dicevamo ”questo lo teniamo perché è Kreator” oppure ”questo no perché è troppo Metallica”, quello che ci piaceva assemblavamo, ci piace usare l’istinto e la naturalezza per le strutture delle nostre canzoni.

Il thrash non è nato solo come genere musicale, ma anche come stile, modo di vivere, e pure look. Siete thrash solamente mentre suonate, o anche il resto del giorno? Come vi inserite in questa società italiana piena di mode patetiche, selettiva, piena di pregiudizi e (falsamente) perbenista?
Magari nel look non lo siamo più di tanto, ma non ci importa!! Quello che ci interessa è la musica. Per quanto riguarda la società siamo dispiaciuti (non arrabbiati) per tutte quelle persone che non riescono ad apprezzare la musica metal, per quelli che in essa sentono solo battiti, urla e note distorte e non percepiscono l’enorme studio e lavoro che sta dietro. Siamo molto dispiaciuti per loro…non sanno cosa si perdono… Comunque nel mio guardaroba giornaliero non mancano mai magliette e felpe dei gruppi, sneackers e chiodo. Le mode di adesso possono anche andare a farsi fottere, tutte quante!

Ok, ragazzi. Vi ringrazio per il tempo che avete dedicato a METALHEAD.IT. Spero di venirvi a vedere dal vivo al più presto. Comunque, diamoci appuntamento per quando esce l’album. Nel frattempo dite qualcosa ai lettori di METALHEAD.IT, quello che volete, avete carta bianca!
E’ stato un piacere parlare con te, pazientate ancora un po’ vedrete che l’album arriverà molto presto! Vi aspettiamo numerosi ai nostri concerti perché dipende anche da voi se il genere resterà vivo oppure no, quindi schiodatevi dalle vostre poltrone e venite a sentire live i gruppi che si spaccano la schiena perché ci credono ancora nella musica thrash!! E come diciamo nella nostra “Infernal Trip”: “Bang your fuckin heads!!”

(Luca Zakk)

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