fotoverdelauroIn cerca di qualcosa di particolare nel saturo panorama heavy/power metal? Il musicista ticinese Fabrizio Sassi, accompagnato da un folto gruppo di ospiti famosi, si è adoperato nientemeno che a musicare alcune liriche del “Canzoniere” del Petrarca! Ecco i risultati della chiacchierata con MetalHead… buona lettura!

Ciao Fabrizio, e grazie per questa intervista! Petrarca è un soggetto decisamente inusuale per un disco metal… come è sorta l’idea del progetto Verde Lauro?

Ciao, Grazie a voi per questo spazio!

Non sono andato alla ricerca di un’opera con l’intento di realizzare un disco. Il tutto è partito dal mio innamorarmi di questo capolavoro (“Il Canzoniere”), dal desiderio di cantarlo, di ‘metterci del mio’… Tutto è cominciato circa 10 anni fa quando l’ho riscoperto e ho cominciato ad accompagnare i testi con la musica.

L’idea del disco con gli ospiti è nata invece un paio di anni fa quando mi sono ‘accorto’ che avevo fra le mani un bel po’ di materiale e che si sarebbe potuto concretizzare qualcosa di interessante.

Sempre su Petrarca: credi che i suoi sonetti abbiano ancora qualcosa da dire a noi, che viviamo oltre seicento anni dopo la data della loro composizione?

“Il Canzoniere” sembra scritto ieri! Anzi oggi! Io, quando parlo della mia musica e della mia interpretazione, invito a vedere Laura, la donna cantata dal Petrarca, come metafora di qualsiasi cosa per la quale si decide o si è obbligati a spendere il proprio tempo. Per me ad esempio rappresenta quasi sempre la Musica… nel bene e nel male! Se leggi il “Canzoniere” in quest’ottica diventa una cornice che può essere attualissima!

La tua formazione musicale è prettamente metal oppure classica? E quale che sia la risposta: come ti sei avvicinato al melodic/power metal che hai composto per musicare le poesie?

La mia formazione musicale, che parte dallo studio della chitarra, è un mix fra metal e musica leggera italiana. Con i primi accordi imparati, ho suonato “La canzone del sole” di Battisti. Il metal è arrivato più avanti.

Questo mix ha condizionato anche la composizione dei brani Verde lauro, infatti alcune strutture sono nate ‘all’italiana’, cioè su un giro di accordi spesso composto con la chitarra acustica, altre invece sono sorte con un approccio più metal, e cioè più incentrato su dei riff e creato direttamente alla chitarra elettrica con l’ampli al massimo. Tutto ciò che nel disco si avvicina alla classica, mi riferisco soprattutto agli arrangiamenti orchestrali, è invece opera del Maestro Mauro Desideri che arriva da studi di Conservatorio. Come vedi c’è un po’ di tutto all’interno di questo disco. C’è da tenere in considerazione anche il fatto che ognuno di noi ha poi arrangiato il proprio strumento. Oltre alla mia formazione trovi dunque quella di tutti gli altri. Un bel casino insomma, ahah! Per quanto riguarda il genere posso aggiungere che non l’ho scelto… sono nate cosi perché avevo bisogno di questo per esprimermi. Il metal mi ha ‘fornito’ i tre elementi che mi servivano. Mi serviva la ‘dolcezza’ e questa spero sia trasmessa dalla voci e dall’orchestra. In particolare dagli archi. Mi serviva il ‘tormento’. Le distorsioni e ad esempio alcune ritmiche incalzanti, danno quel tocco di amaro, di incazzatura che serve a rappresentare alcuni passaggi dei testi . Ed infine avevo bisogno un tocco ‘Epico’. In questa opera non ci sono lotte con i draghi ma c’è uno degli scontri più duri… cioè con le proprie Passioni!

Sono davvero numerosi gli ospiti che hanno partecipato al progetto… per un appassionato di power metal è impossibile non riconoscere la voce di Roberto Tiranti! Come è stato lavorare con lui?

Difficile raccontarlo! È stato un ‘regalo’!

A Roberto ho affidato uno dei brani ai quali sono più legato. Forse il più bello che ho scritto. Per “Passa la nave” non potevo desiderare di meglio!

Prima di incidere il disco ci siamo sentiti solo via e-mail ma il giorno che è arrivato in studio è stato come incontrare un vecchio amico. Una grandissima persona. A livello musicale ‘che te lo dico a fare’, ahah… Paura!!!!

E per quanto riguarda tutti gli altri? Qualche aneddoto da raccontare o qualche situazione che ti è rimasta particolarmente impressa?

Ricordo con emozione le prime incisioni di batteria quando ho chiesto a Mattia Stancioiu di suonare ‘un po’ più alla Cydonia’. Ti spiego: normalmente nei miei ascolti metal la batteria passa in secondo piano. Con i Cydonia, nel 2001-2002, invece rimasi (scrivo al passato remoto perché sembra passata una vita) letteralmente stregato dalle parti di batteria. Era qualcosa in più che un semplice strumento ritmico. Quando è cominciata l’avventura Verde Lauro conoscevo naturalmente Stancioiu come ex batterista dei Labyrinth, ma per me era appunto il batterista (la batteria) di quel disco al quale sono particolarmente legato. Un disco dove lui ha avuto molta libertà di espressione.

Quindi, tornando all’episodio, dopo le prime prove di incisioni, nelle quali si ‘limitava’ ad accompagnare secondo gli schemi, gli ho fatto quella richiesta, più che altro un invito a non sentirsi legato al genere … beh, è tornato alle pelli: Mi ricordo che dall’altra parte della sala ho riconosciuto quel modo di suonare e mi sono venuti i brividi…

È stato difficile adattare le metriche petrarchesche al metal? Nel disco sembra tutto così naturale…

Più che altro abbiamo adattato il metal alle metriche Petrarchesche, ahah! O meglio abbiamo preso dal metal quel qualcosa che in quel determinato punto si ‘poteva utilizzare’. I passaggi dove il metal ha potuto manifestarsi a pieno sono quelli strumentali (le intro, i soli, gli intermezzi, ecc..)

Per il resto… ‘Dove c’è Testo è Lui che ha comandato’. In alcuni punti comunque abbiamo fatto ‘fatica’. Più che altro abbiamo dovuto rinunciare. Ad esempio ad una melodia più ‘bella’. Fosse stato un altro progetto si sarebbe potuta cambiare una parola per ‘riempire’ quella melodia… qui no! Ad ogni modo sono contento tu mi dica che risulta tutto naturale, ahah!

Due parole in più sulle tracce che mi hanno colpito maggiormente: “Zephiro torna” e “Erano i Capei d’Oro”.

Zefiro, il vento che torna ad annunciare la primavera! Tutto rinasce, ma questa rinascita nel Petrarca accende un sentimento contrario! Gli animali che tornano ad amare infatti gli ricordano la sua Amata che non c’è più (Laura nell’opera ad un certo punto muore). Nella prima parte del brano abbiamo musicato il ritorno della primavera mentre nella seconda ci siamo concentrati sul sentimento provato dal Petrarca. Questo brano è stato affidato ad un’altra super voce italiana, Alessandro Del Vecchio… anche in questo caso non potevo chiedere di meglio!

Per quanto riguarda “Erano i capei d’oro” ti posso far notare che all’interno vi si trova La melodia che per me rappresenta l’apparizione di Laura. La stessa melodia si ripresenta più avanti quando il suo ricordo (lei ormai è morta) ‘torna’ a dare forza al Petrarca. E’ una melodia che se dovessi concretizzare un secondo disco, sicuramente sarebbe presente…

Presumo sia difficile portare i Verde Lauro su di un palco… oppure ci hai pensato e sarà possibile vedervi live?

Ho parlato di questa cosa con tutti i musicisti e siamo d’accordo che se dovesse presentarsi una buona occasione dove siamo tutti liberi da impegni… si può fare (da leggere alla Frankenstein Junior)!. Difficile, perché tutti hanno i propri progetti, ma non impossibile.

Una data di presentazione ad ogni modo siamo riuscita a farla. Sul nostro canale youtube c’è il video della cover che ha chiuso la serata e presto saranno presentati altri ‘estratti’ del concerto. Ecco qui: https://www.youtube.com/user/VERDELAURO

La conclusione dell’intervista spetta naturalmente a te! Grazie per il tuo tempo e a presto!

Invito tutti a visitare il nostro sito www.verdelauro.com

È il punto di partenza per arrivare alle altre nostre pagine (Facebook, Youtube, Soundcloud…) è inoltre l’unico luogo dove si può ordinare il nostro disco.

Grazie mille per il supporto! A presto…

(Renato de Filippis)

Recensione