fotoWhiteSkull1Incontrato per un fortuito caso in quel di Imola per assistere al concerto degli AC/DC, il leader dei White Skull Tony “Mad” Fontò ci ha dato la possibilità di scambiare quattro chiacchiere sul mondo della musica e sulla vita in generale.

Ciao Tony da METALHEAD.IT. Innanzitutto volevo chiederti se qualcosa bolle in pentola per il teschio bianco: ormai l’ultima release risale al 2012 e il tour di supporto al disco si è avviato alla sua naturale conclusione già nel 2014… Novità in vista?

Ciao Enrico, per prima cosa grazie per l’intervista… Il periodo nel music business non è dei migliori ma facendo il punto della situazione non ci possiamo lamentare. Le vendite sono andate bene, abbiamo supportato il disco con molti concerti toccando anche paesi nei quali prima non eravamo mai andati tra i quali Repubblica Ceca, Slovenia e Russia, abbiamo presenziato in molti festival e suonato di supporto a grosse band, quindi non ci lamentiamo, abbiamo dato al disco una buona vetrina… Ora è il momento di scrivere il suo successore, nonché decimo album in carriera e quindi limiteremo l’attività live per dedicarci a scrivere un nuovo album. Molte idee le abbiamo già abbozzate, ma vogliamo lavorarci su con calma.

Pensi che sia difficile al giorno d’oggi emergere per una rock band italiana? Bisogna per forza conoscere qualcuno in alto o “basta” avere talento?

Non basta più aver talento, né per band italiane né per band straniere. Bisogna avere del buon materiale e trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Il mercato è saturo, tanti ragazzi propongono la loro musica, il livello dei musicisti si è innalzato e non è affatto facile emergere. Ci sono tantissime brave bands e chi deve scegliere non è certo facilitato nel compito. Io credo che l’importante sia che la band deve credere in se stessa e perseverare nella propria strada passo dopo passo, aiutata anche da una dose di fortuna.

fotoWhiteSkull4Ok. Ti chiedo questo perché nel 2016 saranno passati ben 25 anni dal vostro primo demo. E’ cambiato molto nell’industria discografica?

E’ cambiato moltissimo, tutto praticamente… Ora tutto è a portata di tutti, il mondo è a portata di tutti… Una volta non era così, questa situazione però ha saturato il mercato e ha fatto chiudere i rubinetti. L’industria discografica, con l’avvento dell’mp3 ha collassato e solo le indipendenti o i grossi colossi riescono a resistere. Basta guardare negli anni ottanta quante etichette c’erano che lavoravano con parecchie persone alle dipendenze e ora “puff”, non ci sono più. Potrei stilartene un elenco infinito, ma penso che tu e il popolo del metallo le conoscete già… Le grosse case discografiche sono quasi inarrivabili e vivono con grossi nomi che garantiscono un grosso mercato, mentre le indipendenti continuano a funzionare perché, essendo piccole, scelgono e curano al meglio le nuove uscite.

Proprio perché siamo vicini al quarto di secolo di attività, posso chiederti di tirare un bilancio del vostro percorso musicale finora intrapreso?

Te lo riassumo con poche parole… Non sono diventato ricco con la musica anzi, ma di questo me ne frega poco… mi sono e ci siamo divertiti tanto, abbiamo realizzato i nostri ideali, tra i quali fare dei dischi, suonare in giro per il mondo, fare dei veri e propri tour, suonare su grossi palchi e sopratutto al fianco di coloro che erano e rimangono i nostri idoli. Insomma ci siamo divertiti ma soprattutto con la nostra musica e i nostri album abbiamo lasciato un segno nella storia.

fotoWhiteSkull3So che avete fatto una data a Mosca l’anno scorso. Puoi raccontarci l’esperienza?

La data a Mosca è stata bella, fantastica quanto inaspettata… tutto è iniziato per caso quando un nostro fan, dopo aver visto il concerto al Metal for Emergency (tra l’altro apro una parentesi per dire che attualmente è un festival bellissimo, gratuito e istituito per una nobile causa). Una volta rientrato a Mosca ci ha scritto che avrebbe voluto organizzarci una data proprio lì. La data si è svolta al Teather. Lui e suo fratello, un promoter di spettacoli (era il responsabile dell’organizzazione e gestione degli spettacoli a Sochi per i giochi olimpici invernali), hanno organizzato tutto nei minimi dettagli dalla calorosa accoglienza, al trattamento da star, al concerto organizzato nei minimi dettagli con un’ottima campagna pubblicitaria. Abbiamo suonato di lunedì alle ore 20, incredibile: locale full, han cantato tutti i pezzi e vista l’occasione avevamo preparato un set list speciale molto lungo, più di due ore, spaziando in tutto il repertorio. Devo dire la verità son volate… E’ stato un successo totale, anche l’incontro con i fans lo è stato… Loro ci vogliono ancora e la nostra speranza è di tornarci presto.

Oltre alla musica che componi col gruppo, ascolti altro nel tempo libero?

Ma certo che si, ascolto tutto ciò che è metal, rock e blues. La musica è la mia compagna di vita, come potrei vivere senza?

Ultima domanda. Entrambi siamo stati al concerto degli AC/DC il 9 di luglio. Oltre ad un tuo giudizio sul concerto, vorrei una tua considerazione su quello che è il rock oggi. Nel senso, 92 mila paganti per Angus e soci non cozzano con la realtà underground, dove la gente non spende nemmeno 15 euro per concerti “casalinghi”? Ultimamente il numero di locali che propone metal/rock si è difatti decimato. Insomma… Secondo te, ultimamente il metal e il rock in generale sono solo una moda passeggera o credi che come genere possa ancora dare oggi, nel 2015?

Non esprimo un giudizio sul concerto, loro sono una realtà consacrata che sta per diventare leggenda. Non so cosa rispondere alla tua domanda perché non so se la colpa è dei gestori dei locali o dei Defender of Steel, comunque al concerto degli AC/DC c’era tanta gente che ascolta rock in generale ma che ad un concerto metal non vedresti mai, quindi non fa testo. Non credo che il metal o il rock siano una moda, per me sono uno stile di vita, uno stile di vita che per qualcuno dura tutta la vita, per altri (quelli che lo reputano una moda) finisce presto e sono le persone che ti dicono: “anche io una volta ascoltavo gli Iron Maiden”. Chi è Rock nell’anima, muore Rock!!!

Bene Tony. Grazie infinite per il tempo che ci hai concesso. Ringraziandoti, lascio a te la parola per chiudere l’intervista…

Un sentito grazie a te e a tutti i lettori, nonché ai nostri fan per il continuo supporto che ci date… Stay Tuned & Horns Up…

(Enrico Burzum Pauletto)

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