(Tsunami Edizioni) Mi scuso con millennials e giovinastri vari, ma questa cosa sarà molto chiara a chi nei documenti riporta il ‘suffisso -ANTA’. Possibilmente di sesso maschile.

Un tempo eri un metallaro sempre incazzato, contro il mondo, ma sotto sotto con un cuore. Insomma eri cattivo come la peste ma ti piaceva la gnocca.

Ma c’era un problema: alle dolci donzelle tutta questa rabbia, tutta questa furia, quel rumore scandito da canzoni tirate di Metallica, Anthrax, Suicidal Tendencies, Megadeth, Morbid Angel, Venom, Pantera… via via fino al primo black metal… no, a loro non piaceva per nulla. Magari le rimorchiavi perché eri l’incarnazione del ribelle (è noto che scopano con il tossico straccione e devastato, ma poi sposano l’avvocato educato ed elegante)… ma il tuo atteggiamento oscuro e furioso sicuramente non agevolava il… la… beh, avrete capito. Almeno spero.

Ed ecco che arrivava il sabato sera! Tutti noi esseri con il metallo nelle vene avevamo due strade. La prima: il concerto metal, quello grosso ma anche quello della band sconosciuta (ed ormai estinta) nel pub più fetido della periferia… una serata all’insegna del pogo e della birra. La seconda… l’appuntamento con la tizia: fidanzata, incontro occasionale, amante, groupie. Quel che vi pare. Mica c’era Tinder o altre amenità elettroniche per segaioli convinti… e manco c’era il cellulare, tantomeno whatsapp: la femmina andava conquistata con incontri casuali nei locali più disparati ed infine portare a casa quell’appuntamento per il prossimo sabato era già una cazzo di conquista che… Alessandro Magno muto.

Auto lavata e lucidata: via cenere e mozziconi, via pacchetti di sigarette stropicciati, via le bottiglie di birra vuote… un Arbre Magique nuovo di palla… ed ecco che il tuo ferro, con scarico rumoroso, cerchi in lega ed altre immancabili tamarrate (come l’adesivo degli Slayer sul portellone) diventava il fedele destriero per andare al castello a prelevare la desiderata dama. I problemi da affrontare erano comunque sempre tanti: lo sguardo del padre il quale esprimeva concetti quali ‘tagliati i capelli, barbone!’ o ‘con chi cazzo esce mia figlia?’ oppure ‘tipo, una mano più giù del collo o sopra le ginocchia e sei morto. Ho il porto d’armi…’.

Ma il vero casino era quando la tipa saliva in auto. Non si poteva andare in giro senza musica, poi te avevi anche l’impiantino giusto con una valanga di watt che trasmettevano intime vibrazioni…

Resta comunque il fatto che tu NON potevi negare il tuo io, non potevi ascoltare schifezze pop e dance per far contenta lei! Ok, magari in disco ci andavi, ma solo perché loro -le ragazze- erano tutte lì… ma nella tua auto, con te al comando… la regola era solo METAL. Eri comunque anche cosciente che se al primo appuntamento, il primo brano che partiva si intitolava “Iron Fist” o “Seek & Destroy” o, peggio, qualcosa dei Deicide… ti firmavi la condanna a morte: lei non scappava, ormai usciva con te per compassione/senso materno e poi tanto era già seduta in auto; finivi che le offrivi il drink… ma alla fine, prima di mezzanotte, ti mollava: peggio di cenerentola… e tu tornavi a casa mogio… tristemente non moscio… visto che per quanto arrapato (più di Cecco il nipote del fornaio), lei ti ha fatto andare palesemente in bianco.

Ma l’evoluzione insegna e, pertanto, ogni vero metallaro di quell’epoca in auto aveva la cassetta (i più evoluti il CD!) per le ragazze! Tra i vari nastri (i CD?) estremi e farciti di riff massacranti, c’era sempre il supporto pronto con della musica femmino-compatibile… ma pur sempre metal, in quanto per-fortuna-grazie-a-dio… qualcuno aveva inventato le… BALLADS!

Altro che playlist, non esistevano! Un bel pomeriggio a copiare con la doppia cassetta i brani strappa mutande selezionati accuratamente dalla tua già ben vasta esperienza di ascolto in ambito metal… quasi una garanzia, una arma segreta. NESSUNA AVREBBE MAI POTUTO RESISTERE!

Purtroppo il metallaro di quell’epoca non conosceva Marco Garavelli… e Luca Fassina non aveva scritto questo volume che, un tempo, sarebbe stato un manuale di sopravvivenza essenziale! Magari se fosse uscito un po’ di decenni fa, il volume si sarebbe intitolato “Come farsela dare senza rinnegare il tuo io metallico” oppure “Shredding si, ma sensuale ed afrodisiaco”. Che ne so. Rimane il fatto che sfogliare, leggere, questo volume OGGI per gli appartenenti al ‘suffisso -ANTA’ è quasi un viaggio nel tempo, un tornare ragazzino… un rendersi conto che i tuoi figli (ufficiali o meno), bene o male, sono saltati fuori grazie ad uno di questi cento brani sciogli femmine!

Con una mitica introduzione di Rudolf Schenker, chitarrista e fondatore degli Scorpions, una delle band che più ha contribuito alla riproduzione dei metallari più cupi, Luca e Marco ci sbattono davanti 100 pezzoni farciti di miele e, nel farlo, evidenziano aneddoti, retroscena, qualche fatto… foto dell’autore con l’artista… oltre che le immancabili copertine dei mitici dischi che contengono i brani.

Preferite i Motörhead agli Europe? Ozzy ai Metallica? Nessun problema: in caso di emergenza la consultazione è veloce in quanto ogni brano è disposto tra le pagine in ordine alfabetico secondo il nome della band! Canzoni che spaziano dagli anni ’60 fino a ben oltre la soglia del nuovo millennio. Da Rolling Stones, Deep Purple e Led Zeppelin a Cheap Trick, Mötley Crüe, Def Leppard e Judas Priest. Da Black Label Society a Avenged Sevenfold. Da Skid Row, Scorpions, Queen, Kiss e pure Lynyrd Skynyrd fino a System of a Down, Dream Theater e pure Disturbed. Ma non mancano ovviamente Pearl Jam, Dio, Eagles, Lita Ford, W.A.S.P., Poison, Van Halen, Gotthard, Guns’n’Roses e tra i tanti, ovviamente, Bon Jovi. Attenti a non bruciarvi le dita con quell’accendino acceso… qui di ballad strappa reggiseno ce ne sono tante!

Oggi questo riproporre il volume -uscito originariamente nel 2017- da parte di Tsunami ha un contesto nostalgico e riassumibile con la loro presentazione: ‘Se c’è chi pensa che San Valentino sia la festa di rose e cioccolatini, di cene e di passeggiate romantiche, c’è anche chi lo vive nel nome del rock’. Ma c’è stato un tempo dove un libro come questo sarebbe stato un infallibile manuale di vita, necessario quotidianamente e non sincronizzato alla nota ricorrenza di Febbraio!

Anzi, non sarebbe stato solo un manuale, ma una specie di processo scientifico pensato per la preservazione della specie!

PS: Luca, Marco… che diamine… avete scordato “The Ballad” e “The Legacy” dei Testament! Funzionavano alla grande! Parlo per esperienza!

(Luca Zakk)