Esce oggi “Mestarin Kynsi”, ovvero “L’artiglio del Maestro”, il nuovo album degli (il quale esce in diversi formati) Oranssi Pazuzu, QUI recensito.

“Nel suo quinto album la band sovverte l’idea del dominio mondiale per aprire un discorso concettuale sull’indottrinamento e sulla propaganda stessa. Il loro incubo psicologico è descritto con un tono filosofico e serio, in cui il futuro occulto incontra la realtà travagliata”.

La band dichiara: «Abbiamo riversato tutta la nostra attenzione e la nostra conoscenza in questa visione da incubo, sperando che la vostra mente vi si immerga. Lasciate che il Maestro vi guidi verso l’infinita luce bianca».

Per festeggiare l’uscita, la band pubblica un video in cui si esplorano le tematiche di “Mestarin Kynsi”.

Il video del primo singolo “Uusi Teknokratia”.

Mentre “Oranssi”, che significa “arancione” nella loro lingua finlandese natia, è il colore dell’energia cosmica e “Pazuzu” è l’antico demone mesopotamico del vento, il loro vorticoso caleidoscopio di psichedelia ha attraversato il sottosuolo per ridefinirne i confini sin dal loro inizio nel 2007.

Jun-His dichiara: «Volevamo senz’altro cercare nuovi orizzonti, ma d’altra parte continuare qualcosa che abbiamo già iniziato a costruire su ‘Värähtelijä’. Alcune grandi influenze provengono dagli album di elettronica che ci hanno fatto venire l’idea di avere una canzone che viaggiasse attraverso diversi tipi di portali, mentre veniva mutilata e mutata dal nuovo ambiente».

Su “Mestarin Kynsi” le porte della percezione non sono solo evocate, ma sono addirittura fuori dai loro cardini. Lavorare di nuovo con il co-produttore Julius Mauranen (che ha anche contribuito a creare “Syntheosis”, l’acclamato concerto / album dal vivo commissionato per il Roadburn Festival 2018, a nome WASTE OF SPACE ORCHESTRA), nella loro città natale di Tampere, in Finlandia, ha aiutato a far evolvere il disco. Come dice il cantante / chitarrista Jun-His, “C’è il cuore di una città che batte da qualche parte in questo album”.