KILMARA, un video retrò per il brano “Journey to the Sun – 8bit version”
Dopo il loro acclamato nuovo album in studio “Journey to the Sun” (pubblicato il 31 gennaio via ROAR), il gruppo power metal spagnolo KILMARA ha pubblicato un videoclip retrò del brano di chiusura dell’album, “Journey to the Sun – 8bit version”!
Nel loro nuovo disco, i KILMARA suonano più attuali, più potenti e più pesanti che mai, grazie a una produzione eccellente e attenta. Con l’obiettivo di trovare il suono migliore e più fresco possibile, la band ha messo la registrazione del loro “Journey to the Sun” nelle mani di Carles Salse (chitarre e sintetizzatori) dei KILMARA nel suo Sureau Studio, e ha anche collaborato con il produttore di fama mondiale e pluripremiato Seeb Levermann (Orden Ogan, Angus MCSIX, Rhapsody Of Fire, Riot V).
“Journey to the Sun” è disponibile come CD jewel case, limitato a 300 copie “Mediterranean Aura” vinile marmorizzato e streaming/download digitale. QUI
Concettualmente, l’album è ambientato nelle sale Arcade di fine anni ’80, dove si sono verificati i primi amori, le amicizie indistruttibili, le rivalità, le sconfitte e le celebrazioni delle vittorie.
Questa è “Journey to the Sun – 8bit version”: (altro…)
(Armageddon Label) Ecco dunque il sesto album in carriera per una delle più taglienti, rabbiose e genuine thrash metal band, ben undici anni dopo il precedente lavoro “Immortal Legacy”. I californiani Hirax vedono alla voce uno dei migliori cantanti del genere, Katon W. de Pena, ma lui resta il solo elemento originario e infatti dallo scorso
(Heavy Psych Sounds) C’è molta improvvisazione in “Volume Three”, come il suonare in stile jam session e attraverso il quale fluisce psichedelia e space o acid rock che possa essere. Una forma libera nella quale i suoni hanno diritto di propagassi e lacerare, di elevarsi o dissolversi in misteriose dimensioni. Bob Balch, chitarrista dei Fu Manchu e Gary 

(Iron Bonehead Records) Interessante debutto per gli statunitensi Wuldorgast, emergente formazione black metal facente parte, insieme ad altre band loro connazionali, del circolo esoterico occulto ‘Order Of The Broken Sword’.
(Antiq Label) Questo ‘Alba Nera’ è il primo lavoro presentato dagli Arkaist, nati a Rennes pochi anni fa. La band include i promotori di questo progetto black metal, Beobachten e Maeror, infine Gwenc’hlann An Teñval e Cryptic, ovvero elementi di varie formazioni black metal underground di Francia, tra le quali Azgarath e Oroborus. Sotto l’insegna
(Soulseller Records) Lord Abagor, olandese, componente dei Saille ed ex di molte band, come Evil Oath, è il frontman di questa realtà creata dal chitarrista e bassista Maahes. Lui è greco, si chiama Stavros Bondi e probabilmente risente di certe sonorità sia della tradizione musicale della sua terra, quanto dei Rotting Christ. Si avvertono infatti molti
(Prophecy Productions) Le tradizioni del proprio paese e il dialetto sono il fulcro dei Gràb. Il bavarese Grànt e membro dei Dark Fortress, inaugura questo progetto nel 2015 e qualche anno dopo si associa Grain (Schrat, Gråinheim e molti altri), il quale però abbandonerà dopo il primo album “Zeitlang”, di quattro anni fa, per essere rimpiazzato da 


(Season Of Mist) Un flusso di tecnica non fine a sé stessa investe i pezzi dei Retromorphosis e questa non dissimula il manto di oscurità e inquietudine tipica del death metal. Sin dalle iniziali note inquietanti e fatte con intrichi dell’opener e intro a “Psalmus Mortis”, cioè “Obscure Exordium”, si avverte il clima del death metal che esplode in maniera 