(autoproduzione) Tra le migliori realtà del sottobosco musicale degli ultimi anni. Certo, è un opinione personale, ma lo si scrive con la consapevolezza del fatto che alcuni addetti ai lavori a volte hanno trattato i ragazzi di Fidenza con freddezza e forse immeritatamente. I 36 Stanze nel 2010 si fanno sentire con “Reazioni Violente” e successivamente “Mattanza” (recensito QUI https://www.metalhead.it/?p=18042). Il quintetto che sbandiera testi in italiano, perché in fin dei conti la nostra lingua ha qualcosa da dire, possiede tanti vocaboli per potere dire le cose. Si pensi una buona volta a cosa significhi cantare in inglese ma pronunciandolo male e pur avendo una buona voce. Dunque, puntare sull’italiano e bene, può essere un elemento distintivo e di qualità. La musica dei 36 Stanze è nu metal, alternative, ma è il crossover per certi aspetti a suonare attraverso un groove micidiale, tonico che ricorda anche grazie all’inserimento del cantato che sfaccetta il suo modo di porsi e di stilizzare le linee vocali, qualcosa dei System Of A Down e non da meno dei Linkin Park. “Machete” emerge a circa quattro anni dal precedente e risplende del potenziale della band che per quanto non possa presentare novità di stile significative per la scena nazionale, risulta comunque eccellente. Gli incastri della voce di Davide Galzarano con la musica creano l’opera e attraverso un potenziale testuale con il sound tonico, vibrante, a tratti molto pesante, ma in ogni caso dinamico e capace di scivolare anche in situazioni melodiche, come i ritornelli ad esempio. Nella musica di oggi ci si può accontentare della semplicità, accettare un esistenzialismo dopato dal consumismo moderno e ci si può accontentare delle riproposizioni di schemi musicali già noti, ma come si fa ad accettare banale mediocrità? Con i 36 Stanze non c’è banalità, la musica suona dura e mostra impeto, mentre i discorsi fatti da Galzarano non ammettono repliche. Questa band che preleva il suo nome da un vecchio album dei Wu Tang Clan, potrà anche presentarsi con un modo di suonare di venti anni fa (c’è gente poi che suona come 40 anni fa e li tacciano per produttori di capolavori), ma il punto è sempre lo stesso: o lo sai fare, o sai suonare con capacità e qualità, oppure non lo sai fare. Ancora una volta i 36 Stanze lo sanno fare. Tutto qui, lo sanno fare!

(Alberto Vitale) Voto: 8/10