(High Roller Records) Dopo “Resist or serve”, di oltre tre anni fa, i Cloven Hoof tornano alla carica con un nuovo cantante (George Call degli Aska) e un nuovo disco, certamente superiore a quello che l’ha preceduto. La band di Lee Payne continua a non essere fra le mie all time favorite, ma bisogna riconoscergli che questo “Who mourns…” è un grande lavoro. “Star Rider” aggredisce l’ascoltatore con personalità e suoni grassi: non è NWOBHM ortodossa, anzi direi che ci sono influssi consistenti di us metal (soprattutto nei solos), ma l’insieme funziona e George è graffiante e potente. Ricca di sfumature “Song of Orpheus”, mentre “Neon Angels” è il pezzo più classico e rockeggiante della scaletta, con un finale da brividi. “Morning Star” parte come una power ballad, ma poi si sviluppa in un brano molto carico e cangiante, a tratti forse addirittura confusionario; “Time to burn” è un up-tempo ruggente, denso dello spirito degli eighties. Abbiamo poi “Go tell the Spartans”, che con un refrain over the top e chitarre lanciatissime canta le eterne gesta delle Termopili; si chiude con “Bannockburn”, che è dedicata invece alle imprese di William Wallace, e che dopo una brutta intro, troppo scoperta nel voler essere epica e scozzese, si lancia in una cavalcata riuscita e coinvolgente. Le piccole sbavature segnalate non pregiudicano un risultato finale quasi ottimo: defenders of the faith, fatevi avanti!

(René Urkus) Voto: 7,5/10