(Satanath Records/Symbol Of Domination) Slovacchi di Bratislava, i Necroheresy approdano al debutto sulla lunga distanza dopo un lustro dalla loro nascita. Come mi capita spesso di recente, la copertina mi ha mandato completamente fuori strada. Sembra quasi il titolo di un film di serie z: ‘Pensavo Fosse Black, invece era Thrash’. Scherzi a parte, gli slovacchi macinano giù duro nel loro debutto proponendo un thrash dalle forte tinte death. Eppure l’anima, soprattutto nell’uso della batteria, è puro thrash vecchia scuola, da cappellino da baseball per intenderci. Certo, tutto il resto ricamato attorno ha ben altre attitudini, andando di fatto a lambire territori death dal sapore quasi americano. Suoni potenti e taglienti soprattutto nei riff granitici ma allo stesso tempo fluidi e dinamici. Devo ammettere che alcuni passaggi mi hanno dato del filo da torcere per essere ben inquadrati, cosa assolutamente positiva. Penso che la stessa titletrack, una raffinata traccia strumentale e romantica, possa essere presa come esempio perfetto per un album eclettico e dinamico, dove la banalità è stata uccisa a colpi di riff che spaziano anche verso il power in alcuni momenti, pur mantenendo un’atmosfera pesante e aggressiva. Assolutamente promossi questi ragazzi, augurando loro un futuro roseo. Cangianti.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10