(Nadir Music / Audioglobe) Non ha certo bisogno di presentazioni Pino Scotto; tra i prime movers della scena hard and heavy tricolore, Pino ha scritto pagine indelebili del genere con Vanadium, Pulsar, Fire Trails, prima di dedicarsi alla carriera solista. Stilisticamente, “Eye For An Eye” si rifà alle origini musicali di Pino, che a quasi settant’anni si presenta in buona forma con la sua voce potente e graffiante, pregna di venature blues. Per questo disco, sono stati reclutati i collaboratori storici, come il bassista Dario Bucca, Steve Angarthal alla chitarra e Marco Di Salvia dietro le pelli. La sensazione di deja-vu è data anche dalla produzione ad opera di Tommy Talamanca, corposa ed incisiva ma non eccessivamente laccata, rendendo ancora più sporca e selvaggia la prova dei nostri. L’album si apre con l’arrembante title track, caratterizzata da un riffing tagliente ed un suggestivo tappeto di hammond, mentre la voce ruggisce e graffia con un’energia invidiabile. “Two Guns” è furiosa e veloce, decisamente coinvolgente e dall’approccio moderno. “One Way Out” è puro, fottutissimo rock and roll impreziosito dall’armonica a bocca suonata dal “Puma di Lambrate” Fabio Treves, il quale si produce in un bellissimo assolo. “Wise Man Tale” è una power ballad intensa e malinconica che parte con chitarre acustiche per procedere in un crescendo ricco di pathos, con un solo di chitarra da brividi. “Angel Of Mercy” vanta la miglior prova vocale di Pino Scotto, che dà fondo a tutta la sua espressività . Anche in questo brano, la prova solista di Steve Angarthal è da applausi a scena aperta. Gli anni sembrano davvero non passare mai per Pino, che a sessantanove anni suonati ci regala uno dei dischi più ispirati della sua lunga carriera.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10