(To React Records) L’ascolto del nuovo album dei Tales of Deliria tramuta in certezza il sospetto che in Italia ci sia in giro una schiera di musicisti in grado di misurarsi con la scuola di Göteborg. “Beyond the Line” non è la release dell’anno e, volendo essere cinici, di novità non né persegue, ma sentire come i ragazzi di Terlizzi, Bari, riescano a ricavare un sound fresco e tecnicamente pulito, oltre che ottimo, è da applausi. Tradotto in parole povere i TOD si rivelano ora una band con una personalità matura e sviluppata. Le chitarre di Cantatore e Picciariello sono due gemelle che alternano riff a scale, il drumming di Ale Fornari è perfetto a produrre tempi, stacchi e ritmiche vivaci, come in “In My Dry Reliquary”. “The Anguish Fixer” evidenzia il retroterra thrash dei pugliesi, mentre “Snatched Love” è un brano con un riffing epico e sottolinea una base molto heavy metal. La title track si propone di inserire nel tessuto melodico elementi vicini al death metal più classico, come alcune progressioni nello stile dei Death. Degne di nota sono anche “Ethereal Warrior” e “Ethereal Warrior 2”, pezzi che mettono in risalto le doti soliste dei musicisti e conseguentemente anche il basso di Patruno. Due parole da spendere su Vittorio “Orion” Bilanzuolo, il quale marca il cantato ponendosi spesso a metà tra lo scream e il growl, offrendo così un timbro personale. Il mastering ai Finnvox Studios di Helsinki con Mika Jussila (Amorphis, Edguy, Apocalyptica, Children Of Bodom), ha poi fatto il resto, anche se i Tales hanno registrato in Italia. I Tales of Deliria sono in simbiosi con le sonorità scandinave, ma tuttavia sanno come farlo. “Beyond the Line” è realizzato con un songwriting che concede molto alle melodie, sviluppando un riffing che spazia tra heavy, thrash e death metal.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10