(Ván Records) Nel 2012, quattro anni dopo la loro nascita, i Chaperl Of Disease incidono il debut album “Summoning Black Gods” e nel 2015 il secondo “The Mysterious Ways Of Repetitive Art”, dove i tedeschi iniziano a sperimentare nuovi percorsi che li incamminano altrove rispetto al death metal iniziale. Questo terzo album vede la band stemperare il proprio death and roll, grazie all’innesto di soluzioni di tipo seventies che possano ampliare il discorso musicale. Fraseggi della chitarra su momenti di pura calma, accenni di psych rock, del blues, solo brevi sfuriate di tipo black metal e un death che tiene sempre i toni bassi, toccando anche fasi melodic. Un lavoro intelligente questo “…And As We Have Seen The Storm, We Have Embraced The Eye”, perché in fin dei conti i Chapel Of Disease pur mostrandosi come una band di musica metal, riesce a suonare anche altro ma attraverso questa chiave dura e potente. Le chitarre poi sono il termometro della situazione: ruggenti quando c’è da esserlo e ‘rock’ quando il songwriting chiede qualcosa di morbido. Molto bella “1.000 Different Paths”, un pezzo di quasi 10′, ma le sfumature inattese e avvincenti che valorizzano i pezzi sono in giro nell’album. La band gioca con minutaggi elevati, probabilmente per prendersi il tempo necessario per creare dei ponti musicali alternativi nel pezzo e svariare così per altri sentieri di stile. Un songwriting basato su un proprio modo di fare che riesce a sorprendere.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10