In occasione dell’uscita di “Viking Chants” abbiamo contattato i francesi SKÁLD: ecco il risultato della nostra lunga intervista con i tre singer della band. Buona lettura!

Salve ragazzi, grazie per questa intervista! Vorreste presentare la band?

Mattjö: Ciao! SKÁLD è una compagnia di artisti moderni ispirati dalle antiche canzoni, mitologie e musiche nordiche. Siamo uniti dalla stessa passione e dalla volontà di unire gli altri, attraverso i nostri brani, con l’antica magia norrena, la sua poetica e il suo spirito.

Pierrick: Ciao Renato, piacere nostro! Noi cantiamo in antico norreno, che era la lingua parlata dai Vichinghi. Usiamo antichi strumenti medievali come la lira, l’arpa, lo jouhikko, gli shamanic drums, corni e molto altro… la nostra musica è ispirata dai miti, dalla poetica e della spiritualità degli uomini del nord.

Justine: Ciao Renato, sono Justine, la cantante di SKÁLD. Il nostro è un progetto unico, la nostra volontà è quella di diffondere i miti nordici attraverso le nostre canzoni.

Pensate che potremmo definire la vostra musica ‘metal’, magari ‘folk metal’? O credete che il vostro sound sia più articolato e con maggiori influenze?

Pierrick: Onestamente non penso… Non vedo come SKÁLD possa essere correlato a qualcosa di metal, dato che non usiamo né chitarre, né distorsioni, né alcun tipo di batteria moderna… Non fraintendermi, negli SKÁLD amiamo tutti la musica metal, ma siamo onesti: la nostra è basata su lavori sperimentali. Abbiamo raccolto molti antichi strumenti dal nord, abbiamo fatto molte ricerche sulla musica e sul folklore tradizionale scandinavo… Il nostro sound non ha nulla a che fare con il metal, anche se i metalheads condividono lo stesso interesse per questa materia. Direi che SKÁLD suonano Nordic Epic Music, o qualcosa di simile.

Justine: SKÁLD non è un progetto ordinario né una metal band. Anzitutto siamo un gruppo vocale. Padroneggiamo diverse tecniche, vocali e gutturali, e la nostra musica è suonata principalmente con strumenti medievali, molto lontani dall’universo metal.

Mattjö: Noi tutti in SKÁLD siamo fan del metal, ma ad essere onesti la nostra musica si sviluppa attraverso un processo abbastanza differente rispetto a quello della normale musica metal.

Quanto è importante la mitologia norrena nella vostra musica? È una fonte di ispirazione o proprio un ‘modo di vivere’?

Mattjö: È una vera filosofia e una fonte di ispirazione. Per me è lo stesso processo della nostra musica, moderna interpretazione di una antica cultura e di una antica spiritualità. Potrei citare l’‘Edda’, ad esempio la saga dell’‘Hávamál’… ma ci sono molte altre fonti.

Pierrick: La mitologia norrena è il nocciolo ultimo della nostra ispirazione. SKÁLD, in norreno, significa ‘poeta’. Il ruolo di uno scaldo era di eseguire l’arte della poesia, che a quei tempi era altamente rispettata. Non c’erano libri: tutta la conoscenza e tutte le storie erano trasmesse oralmente, il che dava agli scaldi uno status potente. Poi, nell’Islanda del XIII secolo, fu scritto un libro chiamato l’‘Edda’, che raccoglieva tutti miti degli dei e degli eroi nordici. Questo libro è una eccezionale fonte di ispirazione, sia musicalmente che spiritualmente: più lo leggi e ne impari, meno pensi di sapere. Questi miti offrono una profonda riflessione sul destino, la vita e la morte, il nostro rapporto con la natura. Direi quindi che è un vero ‘modo di vivere’.

Justine: Anzitutto, sono una appassionata di World Music, ma amo anche la tradizionale musica orientale, sono una nature addict e amo la storia medievale. Per me, la spiritualità legata alla cultura norrena non è un trend, è un ‘modo di vivere’, qualcosa che puoi praticare tutti i giorni. Ciò che personalmente mi ispira della mitologia nordica è la connessione fra magia e natura.

Ancora sulla mitologia norrena: cosa pensate dei suoi fraintendimenti e cattivi utilizzi, ad esempio per il nazismo?

Pierrick: Mi ‘irrita’ molto, per così dire. I vichinghi erano esploratori, mercanti, erano curiosi di scoprire nuove terre e nuovi popoli; erano capaci di installarsi in ogni parte del mondo, adattandosi alla cultura degli abitanti di ogni territorio. Naturalmente vivevano in tempi estremamente violenti, ma non erano peggiori di ogni altro popolo di quel periodo. La loro mitologia non menziona mai alcun contenuto razzista, così non capisco come alcune menti perverse possano usare questa cultura per nutrire le loro stupide idee.

Mattjö: Direi che è un vero fraintendimento dei valori norreni. Per quello che sappiamo, questo tipo di utilizzo sarebbe stato semplicemente non-senso all’epoca e rimane tale anche oggi.

Justine: L’appropriazione culturale per scopi negativi è una cosa triste in ogni situazione. Il nostro messaggio è un messaggio di pace, una connessione alla conoscenza ancetrale. La cultura vichinga, come molte altre, ha sofferto abbastanza da questi movimenti e dalle comunità radicali; oggi vogliamo darne una immagine positiva, lontana da ogni rievocazione culturale negativa.

Parliamo adesso del vostro debut “Viking Chants”. Che potete dirmi a proposito del processo di scrittura e di registrazione?

Pierrick: La storia inizia un anno fa, quando ho incontrato il produttore Christophe Voisin-Boisvinet a un festival. È una persona famosa e molto rispettata nella scena musicale folk/medieval, e stava già pensando di creare una band come SKÁLD, esattamente come da molti anni lo pensavo io. Siamo rimasti in contatto fino a quando non abbiamo incontrato Justine e Mattjö, quindi noi quattro ci siamo chiusi in studio e abbiamo iniziato a lavorare come maniaci. Abbiamo letto molto e tradotto molto dell’‘Edda’ e delle saghe. Abbiamo dovuto scegliere i testi per trovare i giusti suoni e modulazioni per i nostri canti. Molti musicisti interessanti sono venuti ad aiutarci a registrare ciò che avevamo in mente, è stato un processo lungo e ricco.

Mattjö: Volevamo tutti lavorare su questo progetto, ma anche trovare i giusti compagni per farlo. Questi canti e la musica dovevano essere condivisi con persone di talento, sincere e appassionate. Christophe, il compositore principale, incontrò Pierrick a un festival, e loro condivisero abbastanza rapidamente il loro interesse per tutta la cultura vichinga e la mitologia norrena. Come musicisti si sentirono immediatamente infervorati dall’idea di lavorare insieme! Justine è stata presentata da Pierrick ed è perfetta, mentre ho incontrato Christophe in uno studio a Parigi.

Vorrei avere qualche informazione in più in relazione ai due brani che ho apprezzato maggiormente: “Gleipnir” e “Krákumál”.

Pierrick: ho scritto io “Krákumál”, ispirato al poema scaldico con lo stesso nome. Il testo narra i pensieri di Ragnar Lodbrok (forse ora il più famoso vichingo del mondo!) mentre muore. La canto da solo, con un violino svedese: è una canzone molto solenne, ha a che fare con il destino, la vita, la morte e la genealogia.

Justine: “Gleipnir” è una canzone relativa al cappio che lega il lupo Fenrir, una corda più forte di ogni altra catena a dispetto della sua apparenza, creata da ingredienti soprannaturali come, per esempio, il suono del passo di un gatto, la barba di una donna o le radici di una montagna.

Mattjö: “Gleipnir” è una canzone davvero interessante. Riguarda ciò che non si può vedere, la magia, il coraggio e la fiducia. “Krákumál” ha invece a che fare con gli ultimi pensieri di Ragnar Lodbrok appena prima di morire; è una canzone molto profonda e ispirata.

Che cosa pensate delle band Era e Wardruna, che entrambe sono, a mio giudizio in modi molto diversi, in certo modo vicine al vostro sound?

Mattjö: Amo molto i Wardruna dai loro primi inizi, quando erano in pochissimi a conoscerli. Einar Selvik è come un pioniere per me e mi ha dato esattamente lo spirito e l’ispirazione che stavo aspettando da moltissimo tempo. Credo poi che gli Era e SKÁLD, in certo modo, intendano la stessa cosa nel loro processo musicale, cioè cercano una moderna interpretazione degli antichi canti spirituali.

Pierrick: sono un grande fan del lavoro di Einar Selvik. È un pioniere, lo rispetto molto. Amo la scena musicale norvegese, dai Bukkene Bruse ai Gorgoroth, fin da quando ero ragazzo.

Justine: I miei genitori mi scossero con la musica degli Era, per cui mi ricorda la mia giovinezza quando la ascolto. L’universo degli Era è medievale, simile a un sogno, spirituale e mistico. Amo poi i Wardruna, sono affascinata dai loro metodi di registrazione e dalla loro atmosfera meditativa. Per me sono LA band che ha permesso alla scena di espandersi a un uditorio più vasto. La loro apparizione nella serie “Vikings” ha pure aiutato molto.

E qual è la vostra opinione su questa ‘nuova ondata’ di interesse per i vichinghi, come mostrano le serie tv, i film e la musica?

Pierrick: Essendo un ‘nerd dei vichinghi’ fin da ragazzo, ho aspettato anche troppo che questo accadesse. È un bene che ci sia la possibilità di parlare e rompere il fraintendimento che molta gente ha in relazione a questo popolo e a quel periodo. C’è molto da imparare dai tempi antichi, dai miti e dal passato. Questo mondo moderno in cui ci troviamo non è sano, e noi abbiamo bisogno di imparare dagli antichi modelli a riconnetterci con la parte agreste della vita. Con la Natura. Se questo potrebbe essere il nuovo trend, a me sta bene!

Justine: Penso sia una grande cosa, ognuno ora è capace di guardare più da vicino questa cultura, e interpretarla a modo suo. La scena sta crescendo e noi siamo orgogliosi di farne parte!

Mattjö: Sono abbastanza contento di non sentirmi più solo, ahah! Sono addentro a questa poetica, a queste cultura e filosofia sin da quando sono un ragazzo. La gente pensava talora che fossi un po’ strano! Era spesso così quando fai rievocazioni… ora non lo è più. Anche se le serie e i film non sono attenti come potrebbero ai fatti storici, ai dettagli, ai costumi… è abbastanza bello vedere l’interesse della gente per la cultura norrena.

È facile per voi suonare dal vivo? Avete pianificato un tour per i prossimi mesi?

Pierrick: Suonare dal vivo non è mai facile, specialmente per quanto concerne la nostra musica. La sfida è portare sul palco ciò che ci ha richiesto mesi per essere registrato. Al momento ci stiamo lavorando, dato che il nostro primo show sarà a Parigi a breve. Dapprima saremo in tour in Francia, poi abbiamo i festival estivi. L’Hellfest è stato già annunciato, altri lo saranno a breve!

Mattjö: Non è mai facile ma lavoriamo duro per condividere sul palco il più potente ed epico dei viaggi norreni! Suoneremo molti show quest’anno!

Justine: Stiamo lavorando solo per i live di SKÁLD, non è facile creare uno show, ma siamo pronti!

Vi lascio la fine dell’intervista. Grazie per il vostro tempo e a presto!

Mattjö: “Ósnjallr maðr

hyggsk munu ey lifa

ef hann við víg varask

en elli gefr

honum engi frið

þótt honum geirar gefi” [citazione dall’Havamal, ndr]

Pierrick: Þǫkk Metalhead ! Þǫkk a tutti i fan italiani di SKÁLD! Sapete chi siete, vi salutiamo!

(Renato de Filippis)