(Nuclear Blast) I Soilwork sono cambiati e già da qualche anno, del resto Björn “Speed” Strid e gli altri non hanno più venti anni. Una solida discografia, progetti paralleli sviluppati nel tempo, il successo, hanno portato gli svedesi di Helsinborg a crescere come musicisti, tentando così di andare al di là di certi schemi ripetuti per anni. I Soilwork hanno deciso di stemperare l’irrequietezza del proprio sound, giocando maggiormente con la melodia e sbandierando un’appartenenza (o un revival?) all’heavy e l’hard rock, impiantati nelle loro progressioni melodic ‘death’ metal. Una band più fruibile negli ultimi anni, ma nel 2019 i Soilwork diventano alla stregua di Dark Tranquillity o In Flames, cioè come scivolare da un passato fatto di un certo discorso musicale che ha filtrato il death metal, elaborandolo con melodie a profusione, a un presente dove il termine death diventa un orpello perché tutto è ormai melodic e metal. Strid e gli altri strizzano maggiormente l’occhio a motivetti definitivamente accattivanti e avvolti da roboanti distorsioni. Alla batteria entra Bastian Thusgaard, ex allievo di Dirk Verbeuren, partito per spalleggiare Dave Mustaine, e al microfono Tomi Joutsen degli Amorphis per la canzone “Needles and Kin”.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10