(Grimm Distribution) Questo combo dal Belgio introduce l’EP con una canzone che richiama molto i primissimi Paradise Lost, con alcuni accenni ad un death doom pesante ma romantico. Con la traccia omonima invece si vira in altri lidi, musica più pesante e cruda, molto death nel mood. Eppure nella seconda parte di canzone ancora una sterzata stilistica. Compare poi nel bel mezzo della traccia una voce pulita in un’atmosfera quasi settantiana… Poi si ritorna in carreggiata per chiudere il pezzo così come era cominciat “A Departing Guest” sembra una traccia scartata dai My Dying Bride di metà carriera, un alternarsi di voce pulita e growl accompagnata da un tempo marziale e lento, un incedere quasi doom dalle atmosfere leggermente stoner. A chiudere un EP quanto mai eclettico ci pensa una cover dei Paradise Lost, guarda caso. Una traccia tutto sommato piuttosto canonica e a mio avviso la più debole e meno riuscita del lotto, che va a perdere tutta l’epicità dell’originale. Cover a parte, il disco è piuttosto interessante per la curiosa commistione inusuale dei vari generi proposti. Chissà che non sia un apripista per un album completo…

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10