(Iron Bonehead/Nuclear War Now!/Crepúsculo Negro) L’intro con i flauti non deve farci paura, la Iron Bonehead non si è rincoglionita. Tempo infatti di andare verso il lettore per spegnere che il black degli statunitensi comincia a martellare fisso. Ci sono voluti quasi dieci anni per arrivare al primo album completo ma le attese sono state tendenzialmente rispettate e quello che abbiamo di fronte risulta un lavoro di fattura più che buona e dal suono interessante. Le tematiche delle civiltà sudamericane si è sempre sposato benissimo col black furente e questo disco non rappresenta certo un’eccezione alla regola. Il cantato forse ha un po’ troppi effetti e risulta a tratti un tantino troppo stentato e artificiale ma il tutto è funzionale alla volontà di far sembrare il lavoro un’enorme rituale sacrificale, donando così un’atmosfera sommessa e cantilenante. Le nove tracce che compongono questo rito hanno una durata piuttosto ridotta, prova di un black contaminato da elementi più death e di scuola svedese. Questo rende il cd molto dinamico e arrivare alla fine dell’opera risulterà più veloce di quanto non si pensi. In definitiva, un disco di livello tutt’altro che sufficiente, decisamente sopra la concorrenza media.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10