(Target Records) Sempre attivo, sempre dinamico il membro fondatore dei White Lion che torna con un altro disco solista, l’undicesimo. La sua carriera è sempre stata molto movimentata: White Lion, Freak of Nature, nuovi White Lion, solista, acustico, ancora solista… un artista che non si è mai fermato e che ancora oggi dedica la sua vita a bellissime canzoni che beneficiano della sua sensuale e malinconica voce. La sua carriera è diventata molto intima ed introspettiva, tanto da fargli amare un’attività live meno esplosiva, lontana dalle glorie degli spettacoli in arena, più vicina al pubblico, ai fans, agli amanti della vera musica, della sua personale musica. Lontano dai riflettori potenti, desideroso di suonare dal vivo senza palchi stratosferici: questo è il Mike Tramp di oggi, il singer, l’autore, la persona normale di tutti i giorni… tre figure in una che rifiutano l’olimpo delle rock star, una finale figura che vuole uscire di casa per fare musica, per suonarla… per poi tornarsene a casa, come se niente fosse, tranquillo, in pace e, principalmente, felice. Questo nuovo album è quasi un’ora di rock intelligente, adulto, curato, melodico. Mai eccessivo, mai estremo, sempre riflessivo, poetico e personale. Intensità emotiva con “No End to War”, rock impegnato ma anche spensierato con “Dead End Rise”, molta nostalgia su “Homesick”, rock pieno di dinamismo con “You Ain’t Free No More”. C’è tanta luminosità su “No Closure”, “One Last Mission” ha un’anima più selvaggia e libera, emergono sapori di addio e rassegnazione con “Messiah” e tracce di ribellione con “Best Days Of My Life”. Tramp scrive canzoni semplicemente perché quelle canzoni vogliono essere scritte; ed i dischi sono la logica conseguenza, il passo successivo, la necessità di dare una casa a queste canzoni che bramano uscire fuori, essere ascoltate, percepite, godute, amate, criticate, seguendo il proprio destino… canzoni che vogliono fare le canzoni, che vogliono vivere una vita da canzoni! Un album delicato ma intenso. Un album soft ma capace di lasciare il segno. Un album scritto con ispirazione, suonato con talento e proposto con quella sostanza che dovrebbe stare alla base di qualsiasi forma d’arte: la passione!

(Luca Zakk) Voto: 8/10