coptotengefluster(Autorpoduzione) “Vom Seelensterben” è un lavoro che al primo impatto, ovvero alle prime tre canzoni, mi ha lasciato un pochino freddo. Le forti tendenze Cradle Of Filth e Dimmu Borgir mi hanno fatto pensare ad una band con una personalità ancora da costruire. Del resto l’album è un debut. L’ascolto totale e ripetuto mi ha invece svelato una band che innanzitutto è riuscita a tirare fuori alcune canzoni di buon livello, oltre a creare una struttura dei brani fluente e ricca di spunti melodici dalla portata ampia, epica e a tratti anche catchy. Non male per una band tedesca, solitamente un popolo che sul black metal cerca la strada della distruzione e su quello symphonic melodie epiche spesso dilatate. I Totengeflüster sono un trio nel quale emerge Totleben, compositore, chitarra, basso e artwork, e il cantante e autore dei testi Narbengrund, ai due si associa il batterista live Scattendorn. Dopo la canonica intro orchestrale “Die Prophezeiung” (si, cantano in tedesco come già il titolo lasciava intendere), arriva sparata “Ein Traumgespinst” e di seguito “Ein Monolog im Mondschein”, due canzoni che a conti fatti sono alquanto modali e legate alle strutture tipiche di un sound che deriva da band come quelle citate in apertura e da un più generale symphonic black, anche in chiave di riffing, soprattutto la seconda dopo l’intro. Non sono scadenti, ma la sensazione è che siano prevedibili. “gefrorene Tränen” si apre con uno scenario dominato da tastiere che drappeggiano un’atmosfera suggestiva. E’ una strumentale di nemmeno due minuti, ma si rivela di grandissimo effetto e nella quale partecipa al coro anche Aggreash dei Lyfthrasir. La notte più nera e pervasa da demoni e vampiri è “Vom Seelensterben”: riffing violentissimo, blast beat bestiale e un cantato istrionico e che spazia (e non solo qui) tra diverse modulazioni dello scream, oltre a qualche puntata nel growl. Il brano va avanti a spron battuto, con tastiere che si modellano sul corpo del riffing. Seguono “Der Pakt”, “Blutsegen – Die strömende Erkenntnis”, primo vero brano strutturato su un tempo medio e con una parte centrale molto alla Filth. “Ein neuer Pfad” è una canzone basata su un tempo proposto in modo amplificato dalle tastiere, le quali rubano la scena alle chitarre e accompagnate dalla vocalità di Narbengrund. La canzone ha una fluidità interessante e il lavoro del drumming è perfetto nel sottolineare le diverse variazioni e progressioni dell’orchestrazione. “Im Tau der toten Morgensonne” si apre con una lunga fase iniziale, una sorta di intro, alla quale subentra una frazione di black metal viking e marziale, spazzata via da una ripresa delle elaborazioni di synth e tastiere varie. Una strumentale orchestrale molto articolata dunque che precede la conclusiva e bonus track “Ein Monolog im Mondschein (orchestral Version)”. I “Sussurri dei Morti” (questo vuol dire Totengeflüster, propongono una buona abilità compositiva, abbinando ad un black metal freddo, maligno, ma spesso semplice, d’istinto e comunque ben modellato, una sapiente orchestrazione la quale è la vera guida melodica dei brani e nei quali anche Narbengrund spesso traccia l’orientamento. Un lavoro ideale per gli appassionati del symphonic black metal.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10