(Osmose Productions) Un album di black metal d’assalto, cinico, violento, potente, possente ed aggressivo! Sono alla seconda prova i norvegesi Nordjevel ed offrono tre quarti d’ora abbondanti di macilenta oscurità con istinti epici, oltre che brutalmente assassini. Dopo la formazione nel 2015 con il debutto arrivato già l’anno successivo, è stato il 2017 il periodo critico per la stabilità della formazione: Widigs lascia per impegnarsi nei Marduk (rimane il loro batterista fino al 2018); Valla, (Vredehammer ed ex- Abbath) si unisce in qualità di chitarrista per andarsene comunque l’anno dopo, fuoriuscita imitata anche dall’altro chitarrista, Nord. Rimangono il membro fondatore Doedsadmiral alla voce con il bassista DezeptiCunt e finalmente si uniscono alla band il batterista Dominator (Odium, ex live drummer dei 1349 e dei Myrkskog) ed il chitarrista Destructhor (Myrkskog, Odium, ex live di 1349 e Nidingr), arrivando alla formazione ‘stabile’ che è riuscita a dar vita a questo assalto frontale spietato! “Necrogenesis” è un disco che spacca: è violento, è intenso, i ritmi sono travolgenti, i riff taglienti e spuntano idee originali ed interessanti. “Sunset Glow” è un black classico ma con risvolti melodici eccitanti: ritmica ai confini con il black and roll, sfuriate con blast beats micidiali ed un vocalist demoniaco ma non collocato a livelli dominanti. Tempi che variano con “Devilry”, canzone con una teoria melodica affascinante e chitarre che spaziano dal provocante al diabolico. “The Idea Of One-Ness” apre con una teoria inquietante per poi abbandonarsi ad un black con un mid tempo sostenuto il quale risulta deliziosamente irresistibile. Oscura e pesante, con qualche idea a-là Dark Funeral, la bellissima “Black Lights From The Void”. Ancora black and roll con intense melodie su “Nazarene Necrophilia”, veloce e contorta “Apokalusis Eschation”, teatrale e suggestiva la lunga e conclusiva “Panzerengel”, canzone con un assolo molto bello e decisamente inconsueto per il genere, oltre che una parentesi ai confini con il sinfonico. C’è una indubbia traccia delle sonorità di bands come i 1349, tra i risvolti di questo album, ma anche tanta originalità in quanto i Nordjevel sanno essere personali, sanno unire della melodia coinvolgente ad una violenza destabilizzante. Blast beats inseguono ritmi che istigano l’headbanging, con divagazioni su arpeggi oscuri e caratterizzati sia da dissonanze che da impostazioni dannatamente catchy. Un ottimo album di black metal, capace di coprire varie diramazioni del genere senza mai risultare scontato, senza mai togliere quella tetra e gustosa sensazione di sorpresa.

(Luca Zakk) Voto: 8/10