(Heavy Psych Sounds Records) Da Philadelphia, il secondo album edgli High Reeper, band impegnata in un classico stoner, tutto polvere, pelle, fumo, droga e alcol a fiumi. Ma non è uno stile musicale che vuole essere arido come il southern e nemmeno sporco e decadente come il vero stoner. Gli High Reeper, infatti, fondono l’acidità del genere ‘di appartenenza’ con una vocazione prettamente settantiana, che attinge da bands storiche: dopotutto, però, il moderno metal stoner non è altro che l’evoluzione più devastata del rock sporco e psichedelico di quegli anni, tra una canna e l’altra un paio di jeans a zampa di elefante ed una camicia sbottonata! “Eternal Leviathan” appare epica e tendenzialmente doomy. Oscura e rockeggiante “Buried Alive”, decisamente heavy e tuonante “Bring The Dead”. Oscura e spirituale la lenta “Apocalypse Hymn”, tra Black Sabbath e doom classico la pesante “Foggy Drag”, incisiva “Obsidian Peaks”, maideniana “Plague Hag”… sabbathiana la conclusiva “Barbarian“. Questo disco scorre, incalza, è tagliente e provocante, ma anche ricco di melodia, di dettagli intensi ed è dominato da una voce squillante ma graffiante, potente ma suggestiva, la quale riesce a dominare perfettamente quei riff sporchi che continuano a fare l’occhiolino ad altre epoche, principalmente primi Iron Maiden ed antichi Black Sabbath.

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10