(Profound Lore Records) Mike Browning negli anni ’80 era nei Morbid Angel, di fatto uno dei fondatori. Poi problemi con Trey Azagthoth, si racconta, e il batterista va altrove. Negli Incubus, ma la vera destinazione è un nuovo progetto, qualcosa che metta nel death metal delle scelte di stile inusuali. Nascono i Nocturnus, la prima death metal band con le tastiere, i concept album e uno stile appunto proprio perché desueto. Il capolavoro “The Key”, il notevole “Thresholds” e ad un certo punto Mike si allontana o viene allontanato, vacci a capire, e i Nocturnus continuano senza di lui per un altro album, “Ethereal Tomb”. I propositi di un ritorno per Mike Browning sussistevano da tempo e già con la propria band, After Death, aveva preso a suonare dal vivo dei pezzi dei Nocturnus. Oggi dunque con l’aggiunta di “AD”, Browning rimette in moto se stesso e in seno a quel sound che ebbe i suoi estimatori e di quelli venuti dopo. “Paradox” è un album di una volta, cioè con uno stile affatto amalgamato, fatto di strappi e situazioni improvvise, di death metal con blast beat, oltre che di orchestrazioni attraverso synth e di prog piazzato d’improvviso. Un insieme di cose che una volta erano sintomo di originalità, ma anche di un modo di suonare inatteso, dunque inusuale, forse affatto immaginabile e ancor meno prevedibile. Una volta,a nni fa, tutto ciò era andare fuori dagli schemi. Oggi, tra mezzi disponibili e un modo di suonar più omogeneo, più definito e identificabile, perché la proposta musicale si è evoluta, fornendo altro verso il quale l’ascoltatore deve confrontarsi e capire. La proposta di Browning diventa selettiva, scegliendosi come possibili ascoltatori e apprezzamenti quelli della ‘vecchia guardia’, gli appassionati suoi coetanei. Nulla vieta di pensare che alle giovani leve certi suoni e modi di comporre possano stuzzicare. In fin dei conti questo “Paradox” non è manchevole di qualità, è soltanto sospeso tra un Browning’s sound e un old style che ha fatto sognare. Chiudiamo gli occhi, ascoltiamo e lasciamo che la mente vada.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10