(No Remorse Records) Se guardando questa copertina avete un vago senso di deja vu… beh, non posso darvi torto e peraltro ci avete visto giusto! I Riot City, da Alberta, Canada, fanno di tutto per sembrare i Priest della prima metà degli anni ’80, e devo dire che non ci riescono affatto male! “Warriors of Time” si basa sugli incredibili acuti di Cale Savy, su una sezione ritmica arrembante e su un mood intelligentemente rispettoso dei sacri canoni. Riff speed per la titletrack, caciarona e stradaiola “Livin fast”. Davvero ottimi i sei minuti di “The Hunter”, che vanno da tonalità Warlord (riconosco del resto una citazione anche nella titletrack) a una velocità che può forse rimandare ai vecchi Riot. “Steel Rider” si spinge dalle parti dello speed/thrash più ortodosso; la conclusiva “Halloween”, dalle ritmiche incessanti e dal fascino oscuro, è il degno coronamento di un disco breve ma riuscito, fatto da defender per i defender.

(René Urkus) Voto: 7,5/10