(Underground Symphony) Un disco di questo tipo non poteva che uscire per la Underground Symphony! Ensemble italo-cipriota-finlandese, i Sangreal sono la nuova creatura di Gianluca Carlini, chitarrista dei Great Master, e vedono il ritorno sulle scene di Gabriele Grilli, storico cantante del primo disco dei Doomsword e, per un breve periodo, anche dei Thy Majestie. La band propone nove brani che, come fu per gli impareggiabili Martiria di “Age of the Return”, attingono a piene mani ai racconti biblici. “Samarithan” si apre su tonalità drammatiche, fortemente power/prog in stile italianissimo, per un risultato saldo più che appariscente. “Anime prave” cita la ‘Divina Commedia’ in una canzone ancora molto carica, molto warlordiana nello spirito; differente “Vision and Life”, che vira su un godibile hard’n’heavy tastierato e intrigante. Forse il brano migliore della tracklist è l’incalzante “The Prophet”, che su un mood mediorientale incastra l’intensa prestazione canora di Grilli. “I am what I am”, legata alla celebre enunciazione di Esodo 3, 14, con cui Dio si presenta a Mosè. ha dei toni che sconfinano nel folk; sontuosa e solenne “The Quest of the holy Grail”, con il suo tappeto di tastiere così intrigante, mentre poi il disco si conclude con la struggente ballad acustica “Arise today”. ‘Sacred Epic Metal’ è forse una etichetta che sta bene ai Sangreal, che consiglio a chi apprezza i succitati Martiria e Warlord, ma anche gli Adramelch e perfino i Lordian Guard.

(René Urkus) Voto: 7,5/10