(Dying Victims Productions) Altri tempi, altri suoni. Sfacciatamente old school, appartenenti ad una epoca durante la quale il metal era metal, senza troppe modaiole distinzioni tra thrash, black, heavy o speed… i tempi di quando il metal era il male, era satanico a prescindere… quando erano satanici e poco raccomandabili tutti quelli con i capelli lunghi e le chitarre distorte. Tuonano dalla Slovenia, sono al quarto lavoro, ma rifiutano di appartenere al nuovo millennio, suonando come le grandi band degli anni ’80: primi Iron, ma anche albori del thrash, dello speed del NWOBHM e di tutti quei generi che poi si sono raffinati prendendo strade diverse e spesso divergenti. Brani come “Night Raid” sono un tuffo nelle ambientazioni dell’alba del metal, canzoni con il basso che elargisce melodie mentre le chitarre spaccano, la batteria tuona ed il vocalist graffia l’atmosfera con la sua voce tagliente, poco melodica ma ancora lontana dal quello che poi sarà universalmente caratterizzato come growl o scream. Melodie sempre presenti, una furia decadente ma suonata con stile, classe e qualità, il tutto evidenziato da una produzione chiara ma volutamente appartenente a giorni ormai lontani. Chiodo, cintura con i proiettili, giubbotto smanicato pieno di toppe. Un album di pura nostalgia metallica!

(Luca Zakk) Voto: 7/10