(Mighty Music) A oltre due anni dal singolo “Black Fortress”, finalmente i Seven Thorns pubblicano il loro terzo album in studio in 11 anni: buon power metal, affidato naturalmente alla produzione di Tue Madsen. Per i brani già presenti nel singolo, rimandiamo alla relativa recensione; il disco, non molto lungo (42’, compreso il già edito), inizia con “Evil within”, symphonic power scandinavo sulla scia di Celesty o Magic Kingdom. Molte keys e sonorità mediorientali in “Beneath a crescent Moon”, mentre ha un approccio differente “Virtual Supremacy”, da una parte più spostata verso l’hard rock, dall’altra con una linea vocale più aggressiva. La titletrack, preceduta da uno “Shadow’s Prelude”, chiude la scaletta: facile immaginare come il tasso sinfonico aumenti di molto, avvicinandosi in parte agli ultimi Sonata Arctica, in parte ai buoni vecchi Serenity (naturalmente al netto degli eccessi pomposi). “Symphony of Shadows” è quello che si definisce ‘un buon disco di genere’: non cambierà la scena, ma si farà apprezzare da chi segue quella power.

(René Urkus) Voto: 7/10