(Indisciplinarian) Complessi e deliziosamente suggestivi questi danesi! Dopo il debutto di due anni fa, questo nuovo “Ir” fa un passo avanti dal punto di vista compositivo e concettuale. Una durata convenzionale (poco più di tre quarti d’ora) per soli due imponenti brani, i quali abbracciano un black furioso, ma anche melodico ed atmosferico, senza dimenticare dettagli dal sapore epico e glorioso. C’è tanto dolore, molto dolore umano, tanta sofferenza e riflessione interiore che esplode in queste due monumentali composizioni, capaci di unire blast beats maledetti a momenti intimi, questi ultimi espressi con mid tempo pesanti o divagazioni pregne di tetra atmosfera. “Klippens Lyse Hal” è molto teatrale: gli Orm hanno concentrato in un unico brano quel che qualsiasi altra band avrebbe messo in quattro o cinque canzoni! Blast beats furiosi, divagazioni doomy piene di groove, ed una generale progressione estremamente ben bilanciata, ben amalgamata, naturale, pura. “Bær Solen Ud” dopo una intensa e acustica sezione dispersa tra meandri ricchi di tinte tenebrose, esplode in un black furioso, ma dal mid tempo di derivazione pagan il quale a sua volta evolve verso una ferocia maligna, progressiva, contorta… prima del ritorno ad una oscura pace interiore. Orm: ‘serpente’ in lingua madre. Un album intenso, complesso, avanzato. Ed infinitamente, estremamente, meravigliosamente oscuro!

(Luca Zakk) Voto: 8/10